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MT 3, 13-17; 4, 12-17: L'Altro è il mio nome

Catechesi GIM1 Padova - Ottobre 2013

L'altro è il mio nome

 

Catechesi Gim 1 27-10-13

 

Salmo 2

Perché le genti congiurano perché invano cospirano i popoli?

Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia: «Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami».

Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall’alto il Signore.

Egli parla loro con ira, li spaventa nel suo sdegno: «Io l’ho costituito mio sovrano sul Sion mio santo monte».

Annunzierò il decreto del Signore.

Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra.

Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai».

E ora, sovrani, siate saggi istruitevi, giudici della terra; servite Dio con timore e con tremore esultate; che non si sdegni e voi perdiate la via.

Improvvisa divampa la sua ira.

Beato chi in lui si rifugia.

 

Introduzione

In questo salmo, che presenta espressioni a colori così vivaci, perfino scioccanti, c’è qualcosa che riguarda il Messia; anticipa qualcosa che è ribaltato dal Vangelo di oggi. Qui il salmo ci presenta il Messia. Qui ci viene presentata l’immagine del Messia molto precisa che è quella che tanti vorrebbero: con lo scettro di ferro. Il ferro è il segno della forza che frantuma tutto, tutti sono cocci d’argilla di fronte a lui. Queste era l'attesa del popolo ebraico.

I continui progetti di conquista, di guerra e di violenza che si susseguono nel mondo è la prova che nell'uomo prevale spesso il desiderio di farsi valere con la forza, con la violenza, con il sopprimere l'altro e di credere che l'unica via per stare in pace è combattere il nemico che immancabilmente appare sulla scena; questo è sempre avvenuto in ogni epoca e in ogni luogo della terra, basta leggere un libro di storia.

Ora noi invece vogliamo andare a vedere il testo biblico di Matteo per comprendere le sorprese che ci riserva Dio per ognuno di noi. Se ci lasciamo guidare da quello stesso Spirito che è sceso dal cielo sul Figlio amato non tarderemo a riconoscere un volto di Dio che ha dell' "incredibile".

Leggiamo ora il testo pensando di essere lì al Giordano in fila con Gesù per camminare con Lui, per lasciarci plasmare il cuore e l'intelligenza dal suo Spirito e dai suoi gesti, per poi iniziare la nostra missione insieme con Lui.

 

Matteo 3,13-17; 4,12-17

Battesimo di Gesù

(cfr. Mc 1,9-11; cfr. Lc 3,21-22; cfr. Gv 1,29-34)

Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: "Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?

"Ma Gesù gli rispose: "Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia". Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui.

Ed ecco una voce dal cielo che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento"...

Quando Gesù poi seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

Terra di Zàbulone terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta.

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino".

 

1- Un Dio che viene per discendere, accogliere e rialzare la nostra umanità

Gesù venne dalla galilea per farsi battezzare, Giovanni però lo vuole impedire (e noi!)

Il Battista è presentato come colui che prepara un popolo ben disposto per accogliere l'atteso liberatore mandato da Dio.

Gesù va al Giordano e ora anche noi siamo invitati ad andare con lui al fiume per fare esperienza di Lui ( anche noi siamo peccatori in ricerca di accoglienza, di perdono, di qualcuno che ci guarisca le ferite che la vita ci riserva, di uno sguardo di tenerezza e compassione). Il problema però è “come” viene". Dio ci ha pensato per tutta l’eternità a come presentarsi all’uomo, più che il tempo ha avuto l’eternità. Lui si è manifestato poco dogmatico e molto realista e ha detto: “andiamo a vedere sul posto”ed è stato 30 anni in Galilea a vedere , non si è preparato un bel discorso, no, ha fatto una cosa molto semplice: si è messo in fila coi peccatori, ultimo della fila per farsi battezzare e andare “a fondo”.

Nel testo vediamo che il Padre lo fa immergere, è un passivo teologico si dice, lo fa affogare nelle nostre situazioni e qui presenta il figlio; il figlio stesso poi si manifesta con le sue credenziali "scandalose": si presenta come un povero falegname , di una terra sconosciuta e mezza pagana, una terra dove la gente "i galilei" erano ritenuti persone, in cui la loro parola non ha credito, è uno che è sconosciuto dalle autorità civili e religiose, cioè non può vantare nessun supporto, nessuna raccomandazione e alla fine si mette dalla parte dei peccatori coloro che sono ritenuti "i non aventi diritto di essere amati" e allo stesso tempo bisognosi di essere perdonati e accolti. E' chiaro allora che la presentazione di questo figlio non è molto esaltante, anzi deludente per chi coltiva sogni di gloria, di successo, di prestigio, di potenza e di forza. Ma il Padre lo chiama : ecco " Il figlio in cui mi onoro, mi allegro", in cui conferma che è proprio così che lo desidera , un figlio che non gioca a vantaggio per il fatto di essere figlio prediletto del Padre. E' sconcertante allora questa presentazione, ben diversa da quella che si aspettavano i coetanei di Gesù. Ma cosa viene a fare sulla terra? Viene per essere battezzato, andare fino in fondo, immerso nella realtà umana perché ognuno non si senta più solo e smarrito come un figlio\a perduto\a.

Qui si rivela un amore che è più forte di ogni male, così che ognuno è chiamato ad andare al Giordano per lasciare le proprie immondezze, nella speranza di non essere giudicato e condannato.

E Gesù si immerge proprio lì, solidale con la mia e tua immondezza, è Lui poi che la carica su di sé, perché ognuno non possa più sentirti solo con il peso della croce che le nostre scelte, la vita e gli altri ci riservano. Lui scende lì con te, al Giordano, perché già vuole pagare l'anticipo del conto per te, così già anticipa quello che sarà il suo chiudere il conto sulla croce.

 

2- "Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia"

Noi diremo:ma questo non è giusto, perché lui deve pagare per chi ha sbagliato, per chi merita di essere punito per le proprie azioni a volte abominevoli ? Ma questi sono i nostri criteri, non quelli di Dio. Dio invece ha bisogno di andare la sulla croce perché i suoi figli sono lì e ci vuole raggiungerci. Se Dio non viene nel nostro peccato siamo soli, è proprio nel battesimo che si rivela la santità di Dio non immaginata da nessuno prima, nemmeno dal Battista, una santità che non separa ma che unisce i "buoni e malvagi". Gesù sembra quasi chiedere il permesso, sebbene questo conviene a noi, per lui però è necessario, perché si compia ogni giustizia (volontà di Dio).

Così se lui sta all'ultimo posto con i lontani dal Padre è perché il suo papà è solidale con tutti e allora il suo giudizio è dare la vita per i suoi figli. E' la promessa di Dio, è la scrittura di Dio, che il figlio sia annoverato tra i peccatori. Per la religione vige il criterio della legge, puro-impuro, benedetti e maledetti, santo e profano, per Gesù tutto è superato, non esiste separazione perché Lui si immerge in tutta la nostra storia. Il Battista poi comprende e lascia che ciò avvenga (da il semaforo verde).

Allora la domanda è: a quale Cristo ti sei iscritto? A questo Gesù come lui si presenta a un'altro Cristo ? La bibbia ci dice chiaramente che: "Dio nessuno mai l’ha visto, il Figlio ce l’ha rivelato, il Figlio che è Gesù di Nazareth "Gv.1,18.

Gesù, quell’uomo concreto con la sua storia, le sue scelte, mi rivela chi è Dio, chi è il Figlio, mi rivela chi è il Messia, chi è il Cristo che salva l’uomo. Di solito diciamo il contrario e Gesù risponde a tutti i nostri pii desideri o empi. Il Vangelo è una purificazione, una sdemonizzazione di Dio. Dio dovrà morire in croce per dimostrare che Lui non è quello che dicono, ed è ucciso proprio dalle persone che tenevano il patrimonio del potere e della religione in Israele, perché sono rimasti spiazzati da lui, non l'hanno capito, non si sono lasciati ribaltare il proprio cuore raffreddato da troppi legalismi che senza la forza dello spirito deturpa il volto di Dio e la sua immagine; essi non si sono messi in discussione e hanno dato voce invece al proprio amor proprio assetato di apparire e di potere.

 

3- Appena battezzato,Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui

Gesù ci rivela che solo comprendiamo il volto di Dio dalla croce e qui con il battesimo e l'immersione nell'acqua del Giordano di Gesù, c'è già l'inizio di questo cammino e di questa scoperta. Questa è la prima presentazione di Dio ed è normativa, non c’è altro Dio di questo, quel Dio che è simpatia assoluta con l’uomo, quel Dio che ci viene rivelato dal Figlio che conosce l’amore del Padre per ogni uomo e allora si mette in fila con tutti gli uomini, anzi si mette all' ultimo posto per riceve il suo sigillo di garanzia per noi con il Battesimo.

Questa scena del Battesimo fa da inclusione a tutto il Vangelo:

qui c’è Gesù tra i peccatori, là lo rivedremo alla fine sulla croce tra due malfattori; qui Gesù si battezza, va a fondo nell’acqua simbolo della morte, là muore; qui il cielo si apre, là si squarcia il velo del Tempio; qui lo Spirito scende, là dà lo Spirito; qui il Padre lo chiama “il Figlio mio l’amato”, là il centurione dice: "davvero costui era il figlio di Dio" .

Questa scelta di Gesù viene portata avanti in tutto il Vangelo che è la spiegazione di questa scelta che alla fine si realizza pienamente sulla croce. Spesso infelicemente si vede che molti vengono battezzati da piccoli per poi impiegare tutta una vita per sbattezzarsi, invece per chi accoglie il dono ricevuto gratuitamente, vive anch'esso tutta la vita per realizzazione questa scelta del Battesimo ( questa immersione nell'umanità con lo spirito del padre). Il nostro stesso Comboni si è immerso con il suo popolo dell'Africa fino ad essere un tuttuno con loro (far causa comune, nella certezza che Dio in Gesù ha aperto il cielo per il popolo africano e non lo chiuderà mai più). E' bello qui ricordare la riflessione di p. Daniele missionario in Colombia a riguardo della sua immersione con il popolo oppresso da una spirale di violenza e morte. Lui sente che è li in questa terra martoriata, mandato dal Padre per vivere la sua solidarietà con questo popolo oppresso immergendosi nel loro vissuto fino ad appartenere a loro.

 

4- Testimonianza di p. Daniele Solidali con...appartengo a loro...

Vivo con la mia comunità in un quartiere della parrocchia, in una casa piccola e funzionale, in affitto. Non ho macchina (da qualche mese mi accompagna una bicicletta), faccio il bucato, la spesa, cucino. Vivo come una persona di qua, non cerco privilegi, cerco di non spendere inutilmente. Ho le spalle coperte: ho una congregazione che mi aiuta e mi protegge. Non sono totalmente COME LORO, però si posso dire che a loro “appartengo”.

MISSIONE é appartenere a un popolo. Chi é in missione, e cerca di vivere la missione nel nome e con lo spirito di Gesù di Nazareth, non é contento totalmente finché non muore, si consuma per le persone che serve. Tutto questo io lo sento con forza, e sento che la gente lo percepisce e accompagna questo sentimento appassionato.

Sostenere la missione é partecipare di questa passione, entrare con rispetto dentro l’anima di un popolo, e amarlo, attraverso il missionario o la missionaria che per questa passione si consuma, gratuitamente, senza voler niente in cambio.

Non sono i soldi che si mandano che sollevano un popolo, quanto piuttosto la presenza innamorata delle persone che dentro questo popolo sono seminate come seme fecondo, o come lievito nella massa, e per il popolo danno la vita.

Tutti i giorni vedo passare macchine spaziali con le sigle delle decine di organizzazioni non governative presenti; conosco parte dei loro progetti, varie si sono anche offerte di aiutarci, e dentro la precarietà che viviamo decidiamo di accettare. Non entro in merito al loro operato, non voglio dare giudizi. Solo una cosa dico: non appartengono al popolo.

 

5- Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Con la sua immersione nessuno...

Gesù si immerge; immergersi vuol dire andare a fondo e morire. Qual è la scelta fondamentale di Gesù? È quella di mettersi in fila coi peccatori, ultimo della fila, solidale con tutta l’umanità peccatrice.

Cosa implica questo gesto? Noi tutti abbiamo dei limiti e il Battesimo indica il limite, siamo mortali e con il Battesimo accettiamo la morte; poi si riesce dall’acqua , ciò significa che vorremmo anche risorgere, accettiamo la presenza della morte e accettiamo il desiderio contro la morte che è il desiderio di vita. Il peccato è la non accettazione del limite.

Gesù fa del limite e anche del peccato il luogo della comunione con noi e Lui si trova lì, in comunione con tutti gli uomini peccatori per farsi battezzare. Chi è allora Dio? È proprio questo.

La sua carne solidale con ogni carne; addirittura Paolo dirà che è diventato maledizione per noi, addirittura si è fatto peccato per noi, per riscattarci dal male.

Il nostro male non è il luogo dove Dio ci condanna, ma è il luogo del nostro bisogno, dove Lui ci ama, si rivela come il medico, come Dio amore, come Colui che ci salva, come simpatia assoluta per te e per me.

Così nel limite umane della morte trovo la sua compagnia, anche se sono maledetto. Si apre il cielo, simbolo di Dio, questo per dirci che Dio non è più là , ma qui in terra e noi abbiamo la sua vita che è più forte della morte.

 

6- "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento"....

Così il battesimo di Gesù non è un semplice gesto ma un gesto salvifico. Ed ecco la voce dal cielo: Questo è il mio figlio, prediletto, come per dire: "questo è il mio figlio, mi piace così , è questo non un altro, questo proprio assomiglia a me.

Dio che non aveva un volto in Gesù si riconosce il suo volto, perché è il figlio che ascolta ama e vive la sua parola, l'uomo infatti diviene la parola che ascolta.

 

7- Quando Gesù poi seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao...

Gesù inaugura il regno di Dio contro tutte le tentazioni diaboliche dei regni terreni. Gesù saputo che il Battista è stato consegnato = tradire, è l'azione dell'uomo che lo passa di mano in mano perché non ha più valore, Gesù invece si consegna e si dona ( qui c'è l'astuzia di Dio),cioè l'azione dell'uomo fa liberamente il male e Dio si mette dentro questa nostra vita e ne trae il bene sebbene ne verrà ucciso. C'è però differenza tra morire ed essere ucciso. L'essere ucciso è la testimonianza quotidiana di vivere l'amore che è più forte della morte, la fine non è il morire, ma dar la vita. Gesù si ritira nella Galilea, è una fuga dettata dalla prudenza, lui non ha ancora cominciato il suo annuncio per questo fugge.

La fuga in date circostanze è opportuna, vedi le persecuzioni dei primi cristiani e il loro dover fuggire continuamente ha aperto il vangelo in tanti luoghi del mondo, sebbene il cristiano sa esporre quando lo richiede la sua stessa vita, v. Gesù, v. p. Ezechiele Ramin, v. Annalena Tonelli,...

Gesù poi dopo aver imparato la fatica del vivere per 30 anni a Nazaret, e sentire anche sulla propria pelle il rifiuto dei suoi va a Cafarnao dove chiama i primi discepoli, essa è una zona di oppressione e di commercio tra giudei e pagani, per cui è una zona limite, direbbe Papa Francesco che Gesù va nelle periferie dell'esistenza e li comincia la sua missione, così noi siamo chiamati a seguirlo in questo cammino ( non c'è bisogno di cristiani da salotto,...).

Nella vita si agisce nel tempo e la persecuzione è spesso il sale stesso, essa non si oppone all'annuncio, ma lo orienta in varie direzioni. Se fai il bene avrai la pressione del male ma non devi aspettare che termini il male per fare il bene perché allora non lo farai mai ( v. la preghiera di Madre teresa : se fai il bene parleranno male di te, ma tu continua a farlo, se costruisci forse lo distruggeranno, ma tu continua a costruire,...).

 

8- Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce,.... Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino"

Il popolo che ha coscienza di vivere nell'oscurità gli permette di cercare, riconosce e accogliere la luce,cioè una vita nuova. Questo ci richiama la nostra cultura di morte che è spesso fondata su tutto ciò che non ha consistenza e quindi orientata al nulla. Qual è allora la proposta di Gesù? Convertiti? Ma da che cosa, ci chiediamo. Da tutto ciò che vedi non va, cambia modo di pensare, agire, sentire, progettare....Pensaci, pregaci sopra e capirai, ascolta Lui e il tuo cuore, dove Lui abita, non tarderai a capire e convergere tutto te stesso\a a una vita nuova, consistente, duratura, gioiosa, piena di speranza per te e per gli altri. Ricordati che la felicità dell'altro dipende molta anche da te, dal tuo sì e dalla tua non risposta.

Gli imperativi di Gesù sono sempre assurdi, chiede ciò che l'altro non può da solo realizzare,per questo chiede solo di fidarsi, di lasciarsi fare da Lui. Così Gesù dice al paralitico alzati ! al cieco vedi ! Al sordo ascolta ! Al muto parla !...Eppure loro fanno quello che gli dice,...perché il regno di Dio è vicino, è arrivato, non sta nel passato, o nel futuro, ma è qui, allora basta dire di sì a questo dono. Ora sta a me nella mia libertà accettare o no questa conversione.

E' difficile accettare la conversione perché ci assale la paura di non sapere cosa andremo incontro, paura della croce, ma questo è un inganno perché nella croce è Lui che ci va per noi o la porta con noi.

Il cristiano non segue la croce ma il vangelo, il vangelo non è la proposta della mia croce da sopportare, ma riconoscere la croce che Dio ha portato e porta per me perché viva in pienezza. Dio a noi ci propone di vivere la gioia dei figli, la croce tutti la incontrano e spesso fuori dalla grazia di Dio la vita diviene una croce insopportabile che ti schiaccia,....

Il cristiano propone la liberazione dalla croce che ognuno porta con sé, il vangelo ce lo dice: ognuno rinneghi se stesso (il proprio ego, che si chiude in sé) e prenda la sua croce, cioè ogni persona ha la sua croce, indipendentemente dal suo credo, ha la sua lotta contro il suo male, ma se stai dietro a me ci dice Gesù, per amor mio non ne verrai schiacciato. E' chiaro allora che lontano da Dio, progettare senza di lui diviene un progetto di fallimento e di suicidio preannunciato.

Il Africa ho imparato ad osservare che il popolo soffre molto più di noi; ricordo un animatore di una comunità cristiana che perse tutti i suoi undici figli e poi con il colera la propria moglie, ma nonostante la terribile esperienza vissuta, la sua fede e il suo affidarsi in Dio, la croce della sua vita non lo ha schiacciato ( Dio non le ha mandato le croci per provarlo, ma gli ha dato forza e coraggio per affrontarle con dignità e con umanità).

Allora la conversione è un affare serio, è la grande dignità dell'uomo (sua libertà di accoglierla e rifiutarla). Il traguardo del Regno non sta nel solo futuro che ci può alienare se rimane sempre oltre a noi, ma è già nel presente, il regno di Dio è qui in mezzo a te, è la vita filiale e fraterna che cresce all'infinito grazie anche a te. Buon cammino,...

 

Domande:

1- Come la vivo e la sento la mia giustizia e la giustizia di Dio?

2- Accetto come Gesù di lasciarmi immergere nella vita degl'ultimi per sentirmi parte di loro (appartenere)?

3- Hai il coraggio di fare il bene anche quando ti senti perseguitato o stai ricevendo il male? (racconta un fatto)

4- Ti senti anche tu figlio\a amato\a dal Padre ? Quando lo percepisce meglio?

5- Ne sento il bisogno di conversione? Da che cosa? Vedi in te segni forti in questo ?

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