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"Stare in piedi di fronte ad un sistema che emargina Dio e il povero"

Catechesi 4-6 Gennaio 2013 Convivenza Gim a Granzette (RO)

All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi:

Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.

Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine, cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello:

"Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente;
giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!
Chi non temerà, o Signore, e non glorificherà il tuo nome?
Poiché tu solo sei santo. Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati".

Uno sguardo attorno a noi

Tre brevi premesse: L'Apocalisse è un libro molto ricercato dal popolo. E' un libro misterioso pieno di strane visioni!Tutti però hanno la sensazione che in esse si trovi qualcosa di importante per la vita, ma non tutti lo leggono alla stessa maniera. Carlos Mesters, grande biblista chiese ad alcune persone se leggono la bibbia e qual è la parte che più gli piace, ecco alcune risposte: - Una signora, di nome Maria Josè gli rispose: Ah, per me quello che mi piace è l'Apocalisse, la leggo tutti i giorni, non capisco molto ma mi dà coraggio nella lotta nella vita . - Il signor Romero invece risponde: leggo la bibbia di tanto in tanto ma non ci capisco molto, soprattutto l'apocalisse, anzi mi fa paura a causa di quelle visioni terribili della fine del mondo e della bestia.
- Così come nei giorni passati si è parlato molto in tutto il mondo della profezia dei Maya collegandola alle immagini apocalittiche, come è emerso in un giornale di Napoli che descrive così l'attesa:

Napoli e la profezia Maya "Apocalisse"?


All'ombra del Vesuvio c'è chi attende l'apocalisse facendo incetta di corni e amuleti. Qualche scettico ha confidato nella dea bendata giocando un ambo secco sulla ruota di Napoli:21 (il giorno)e12 (il mese e l'anno). Cosa accadrà realmente? "Assolutamente nulla. L'allineamento tra il Sole, la Terra e il buco nero dovrebbe causare l'apocalisse. Eppure, ci attenderebbe la stessa fine ogni 26 mila anni".La profezia trova forza perché  sembra essere in linea con questo momento storico. L'impressione è che viviamo in uno scenario apocalittico per i vari sconvolgimenti che avvengono nel mondo .

Come interpretare l'apocalisse e le sue immagini?

Famosi sono le immagini dell'apocalisse, per esempio quello della bestia che si scatena per distruggere il mondo. Essa subisce una ferita mortale ma riesce a scamparla  creando molte riflessioni e teorie su ciò che rappresenta: per alcuni è il capitalismo e la sua finanza che schiaccia interi popoli rendendogli una vita disumana, per altri era il comunismo ateo di Lenin con gli orrori che nella storia ha seminato, per altri il nazismo con le atrocità commesse soprattutto nei campi di sterminio, per altri è il terrorismo, la mafia , il fondamentalismo che priva la libertà, ....Ma alla fine chi ha ragione? La cosa migliore è senz'altro quella di interrogare l'autore che ha lasciato informazioni sparse in questo libro che possono chiarire il senso di tante cose.

Quando è stata scritta l'apocalisse?

L'apocalisse è stata scritta tra il 90-100 dopo Cristo, in un periodo di persecuzione. Dopo la morte e la risurrezione di Gesù il vangelo si era diffuso rapidamente, facendo sorgere piccole comunità ovunque. In poco tempo la buona notizia di Gesù aveva varcato le frontiere della Palestina entrando nell'impero romano in Asia minore, come Grecia e Italia. Nelle scuole dell'impero romano si insegnava che l'imperatore era il signore del mondo (13,4.14), al contrario i cristiani affermavano che Gesù (l'Agnello immolato e ora glorioso) "è il Signore dei signori" (17,17; 19,16).
L'imperatore aveva i propri dèi (2,14), ed era proprio in nome di questi dèi che l'imperatore si proclamava signore del mondo e tutti gli dovevano prestare culto (13,8-15). Così aiutato dalla religione pagana imperiale, l'imperatore era riuscito a montare un sistema che controllava la vita del popolo , dominandolo ( 13,16-17) e sfruttando  i poveri a proprio vantaggio, favorendo i signori di quel tempo e il loro lusso sfrenato ( 18,3.9.11-19) che lo proteggevano per essere beneficiati a loro volta.

Ma per chi è stata scritta l'apocalisse?

Per i cristiani perseguitati Dio è l'Abba rivelato da Gesù, padre di tutti, soprattutto di coloro che sono più esposti ad essere emarginati, usati, disprezzati e resi schiavi dal potere di turno. Per loro la vocazione nuova offerta da Gesù è di vivere come fratelli, mettendo in comune i loro beni ( at 2,44-45), condannavano i ricchi che sfruttavano i lavoratori (Gc 5, 1-5) e non volevano appoggiare il sistema ingiusto dell'impero romano (18,4) decretando che siamo tutti uguali e perciò con gli stesso diritto di vivere in libertà e in fraternità.  I cristiani erano diventati una minaccia per il sistema dell'impero, ecco allora la persecuzione che scatta con Nerone (64) per scongiurare la minaccia che nasceva dal basso. I cristiani erano infatti come le termiti che nel nascondimento lavorano, promuovono e celebrano nelle catacombe con la forza della Parola e dello Spirito del Risorto un nuovo mondo inaugurato con Gesù.
Domiziano poi nel 90 decreta una nuova persecuzione,  questa volta più violenta e più organizzata, torturando i cristiani perché abbandonassero la fede, così alla fine del primo secolo tutte le porte erano sbarrate, tutto il potere del mondo era rivolto contro i cristiani e molti abbandonavano il vangelo per passare dalla parte dell'impero. E' proprio allora in questo tempo di persecuzione che è stata scritta l'Apocalisse per sostenere e incoraggiare i cristiani a non abbandonare la propria fede anche se dovevano versare il loro sangue, nella certezza che alla fine l'Agnello immolato sul Golgota, ora vivo e presente  saprà vincere tutte le forze ostili che si scatenano contro di esso e contro le sue comunità. Giovanni poi si rivolge alle sette chiese, e nell'apocalisse sette intende tutte le comunità di allora , ma ANCHE QUELLE DEL MONDO D'OGGI.

Chi ha scritto l'apocalisse ?

Giovanni ha scritto l'Apocalisse per il popolo delle piccole comunità  sparse dell'impero romano. "Io Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella persecuzione, mi trovavo nell'isola di Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù" ( 1,9). Egli stesso è un perseguitato, perciò conosce dal di dentro il dramma dei compagni, ed proprio per questo è in grado di incoraggiarli.  Egli si trovava prigioniero  a causa della propria fede (1,9), la persecuzione era violenta ( 12,13.17; 13,7, c'erano cristiani in carcere (2,10) e molti avevano subito il martirio (2,13), era molto difficile conservare la fede ( 2,3-4), il controllo della polizia era totale, chi non appoggiava l'impero non poteva vendere né comprare nulla (13,17), la propaganda era enorme e si infiltrava anche nelle comunità ( 2,14.20). C'erano poi le dottrine false che creavano confusione (2,6.15), gli stessi ebrei perseguitavano i cristiani (2,9), alcune comunità sotto questi duri colpi stavano morendo (3,1). In genere si trattava di gente povera fino a toccare la miseria ( 2,9).
Le comunità più ricche si erano adagiate al conformismo, ingannate dalle loro ricchezze ( 3,16-17), così da non essere ne fredde ne calde (3,15). E' proprio per questo popolo che Giovanni scrive questo libro. Come ai giorni nostri, anche in quel tempo c'erano i deboli e i poveri che continuano a rimanere saldi nella fede e nella lotta. C'erano quelli che si trovavano smarriti, senza scorgere più la strada da seguire. C'erano quelli che confondevano le cose, senza capirne bene il senso, e tutti venivano perseguitati. C'era allora bisogno della necessità di una parola di spiegazione, di conforto e di coraggio.

Come allora anche oggi

Questo dramma lo possono capire bene coloro che vivono in queste situazioni drammatiche di violenza, dove il solo andare a pregare in una chiesa o per il coraggio di professare il proprio credo pubblicamente può rappresentare un possibile pericolo di morte come avviene in Nigeria, in Pachistan e in altri paesi del mondo. Si parla che ora sono cento milioni i cristiani nel mondo esposti a discriminazione e persecuzione a causa della loro fede. L'anno scorso sono stati 12 gli operatori pastorali uccisi (una laica, una consacrata e dieci sacerdoti), negli ultimi dieci anni sono stati 281. Massimo introvigne in uno studio parla che nel 2012 sono stati uccisi per la loro fede circa 105mila cristiani in tutto il mondo, soprattutto nei luoghi segnati dal fondamentalismo religioso-islamico o induista o dove soprattutto sopravvivono regimi totalitari atei.
Non vogliamo dimenticare in questi giorni Asia Bibi, innocente condannata a morte e le sue parole coraggiose: "se tu mi condanni perché sono cristiana sono felice".
La colpa di questa poveretta? Aver bevuto dell’acqua da dove avevano bevuto delle altre donne, musulmane. Ne è nato un diverbio : quelle donne hanno insultato Gesù Cristo, la Madonna e il cristianesimo; Asia si è limitata a rispondere che Gesù aveva salvato dalla lapidazione l’adultera e a chiedere cosa invece Maometto avesse fatto per le donne. Perciò la povera contadina cristiana, madre di cinque figli, è finita in prigione, dove ha subito oggi genere di violenza, anche sessuale. Tuttavia non perde speranza di farcela, non perde la fede in Dio (e ha già perdonato i suoi persecutori).
Intanto lei afferma, con incredibile coraggio, di essere orgogliosa di rischiare tutto questo per Dio, e di preferire “morire da cristiana che uscire dal carcere da musulmana!'’.

La porta d'entrata per comprendere

Giovanni chiede che la lettera venga letta in gruppo nella propria comunità perseguitata (1,3). Se cioè ti metterai dalla parte dei poveri e degli oppressi delle nostre comunità d'oggi; se saprai capire e difendere la causa di coloro che sono perseguitati a motivo della giustizia. E' questa la miglior porta d'entrata per il libro dell'Apocalisse. Chi rimane dalla parte di quelli che opprimono e perseguitano il popolo, non potrà capire nulla del messaggio che Giovanni riserva oggi per noi.

"Conosco le tue opere, non sei ne caldo ne freddo..."

Un giornalista in questi giorni ci diceva: "Noi postmoderni globalizzati campiamo quotidianamente di superstizioni e di illusioni, forse come nessun'altra società della storia, però dato che le nostre superstizioni e illusioni hanno un'apparenza molto tecnica, molto economica, molto erotica, siamo sempre più inclini a prenderle dannatamente sul serio. Di che segno sei? Quanti voti vali? Sei rock o sei lento? La nevrosi di questa civiltà post-umanistica che si coccola e si detesta allo stesso tempo non è l'effetto di una soffocante imposizione morale, ma viene dall'ossessiva imposizione al godimento. Ci fanno anche sentire un po' stupidi, perché non siamo abbastanza bravi a goderci la vita. Intanto, uno alla volta, rischiamo di perdere tutti i nostri punti di forza, tutte quelle cose per le quali noi esseri umani siamo pronti a entusiasmarci ed appassionarci. (Pierangelo Sequeri).
Non è difficile comprendere che tutto ciò ci anestetizza il cuore e la mente e una tiepidezza si istaura nel nostro animo fino a non essere più capaci di indignarci e reagire con la passione di Dio per aprire varchi nuovi di vera umanità. Sembra che non siamo più capaci di nutrirci di parole vere, di nutrire un grande sogno per la vita, così l'immagine del vomito richiamato da Giovanni manifesta il disgusto di Dio per aver banalizzato tutte le sue premure e il dono del suo figlio in noi.

"Tu dici di essere ricco, di non aver bisogno di nulla e non ti accorgi di essere un miserabile..."


Alcuni giorni passati Luciano Benini, un laico impegnato da decenni in percorsi di giustizia e pace, parlando ai comboniani radunati insieme per riflettere su ciò che sta avvenendo nel mondo, ci ha dato una sua lettura di come il sistema mondiale mette al margine il povero e di conseguenza anche Dio, evidenziando così la verità del testo di Giovanni che stiamo meditando. Ecco alcuni passaggi che ci possono illuminare:  

L’uomo nella prosperità non comprende (Sal 49).

La fulminante osservazione del salmo 49 è quanto mai attuale in questi giorni . Si dice che bisognerebbe governare col criterio del buon padre di famiglia. Ma in una famiglia se ci sono pochi soldi si utilizzano per un figlio che sta male o per far andare in vacanza quello che sta bene? E il cibo viene diviso secondo le necessità o qualcuno da solo se ne prende la metà e lascia agli altri quello che avanza? Eppure la manovra del governo in questi ultimi tempi non ha affatto pensato a chi sta male, ma anzi ha prelevato da chi appena sopravviveva e ha continuato a far divertire chi già se la spassava benissimo. “L’uomo nella prosperità non comprende”:  Ma possibile che i cristiani non se ne accorgano? Non insorgano di fronte a tanto scandalo?

Proverbi 30:7 Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia: 8tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane, 9 perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all’indigenza, non rubi e abusi del nome del mio Dio.

Siracide 18,25 Ricòrdati della carestia nel tempo dell’abbondanza, della povertà e dell’indigenza nei giorni della ricchezza.

Alcuni dati: Il patrimonio dei 3 uomini più ricchi del mondo - Bill Gates, presidente della Microsoft, Haji Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei e Robson Walton, proprietario della catena di ipermercati WalMart, raggiunge i 250 miliardi di dollari, ed equivale al prodotto interno lordo di 43 paesi, quasi tutti africani.
Le 200 persone più ricche del mondo possiedono circa 1.000 miliardi di dollari,( nel 2011 è aumentato di 241 miliardi), mentre 1 miliardo e 300 milioni di persone vivono con 1 dollaro al giorno. Il 20% più ricco della popolazione mondiale controlla l'86% del prodotto interno lordo mondiale e l'80% delle esportazioni. Il 20% più povero controlla solo l'1% di entrambi. Nel rapporto ONU l'indice di sviluppo umano classifica 174 paesi in base alla speranza di vita, all'istruzione e al reddito. Gli ultimi 10 sono tutti africani.
La Tanzania, ad esempio, spende per il rimborso del debito 9 volte quello che spende per l'assistenza sanitaria, e 4 volte quello che spende per l'istruzione.
Con 80 miliardi dollari si potrebbero raggiungere gli 8 obiettivi del millennio: non si trovano, ma se ne trovano 4700 per salvare le banche.

Dopo l’11 settembre 2001 riprende la corsa agli armamenti fino a toccare, nel 2011 la cifra di 711 miliardi per gli USA, 72 miliardi per la Russia e 143 miliardi per la Cina, 407 miliardi per l’Europa e 1740 miliardi nel mondo.

  •     Mentre l’economia produce beni e quindi fa arricchire chi produce e genera lavoro, la finanza (acquisto e vendita di titoli, denaro e capitali) fa arricchire solo chi la gestisce e impoverisce molti altri soggetti in tutto il mondo. Il Prodotto Interno Lordo PIL mondiale è circa di 60.000 miliardi di dollari, mentre solamente i derivati valgono 780.000 miliardi di dollari, cioè 13 volte tanto.
  •     Per far crescere il PIL è meglio mettere i genitori negli ospizi piuttosto che tenerli a casa, è meglio inquinare che avere comportamenti ambientalmente sostenibili, è meglio avere tumori che stare bene. L’Italia ha la più grande disuguaglianza sociale fra ricchi e poveri di tutta l’Europa: il 10% più ricco detiene il 50% della ricchezza nazionale mentre il 50% deve accontentarsi del 10%.

L’Italia ha un bilancio ufficiale di spese militari di quasi 30 miliardi di Euro all’anno, il che gli garantisce l’ottavo posto assoluto al mondo ma il quinto come spesa per abitante con 690 dollari, più della Germania, Russia, Giappone,( per la cooperazione allo sviluppo l'Italia investe meno dell1% di ciò che spende per il sistema di difesa militare).

Se dunque le cause internazioni ed italiane sono quelle sopra indicate, cosa c’entra la ricetta della crescita economica? E come si fa a proporre la crescita economica in un mondo che ha il problema della scarsità delle risorse, delle materie prime e dell’energia, e che ha una “impronta ecologica” superiore a quella che il pianeta terra può sostenere?
Per le spese italiane Il governo italiano ha confermato l’investimento di altri 15 miliardi di Euro per acquistare 90 cacciabombardieri, armamento d’attacco e dunque in contrasto con la Costituzione che assegna all’Italia solamente un ruolo di difesa. Quando per il Servizio Civile di 20 mila giovani “difensori civili della Patria” spende ogni anno 68 milioni di Euro, meno della metà di uno solo di questi cacciabombardieri (Luciano Benini).

Come sono vere ad attuali le parole dell'apocalisse, quanto più si possiede tanto più rischia di diventare insensibili e tiepidi nello spirito emarginando e ignorando con disinvoltura Dio e il povero.

La questione di Dio: forse un emarginato anche Lui?


La questione di Dio spesso non sembra mai urgente. Per il sistema mondiale è bene non metterlo in gioco altrimenti cade tutto un sistema di oppressione per una buona parte dell'umanità e cadrebbero tutti gli ingiusti privilegi di Stati, persone e sistemi. Ci sono intellettuali doppio-giochisti, che di giorno lamentano la corruzione ed il degrado, di notte allestiscono le complicità necessarie.. Ecco allora che il sistema ( nell'apocalisse direbbe la bestia) ingaggia una lotta serrata di comunicazione e manipolazione, perché tu non abbia il tempo di pensare, riflettere e scoprire che un altro mondo nuovo è possibile.
Questo sistema da una parte ti fa correre per avere l'illusione di essere importante e se ti va bene ben arricchito  e dall'altra parte ti fa sentire impotente se desideri ribellarti e dire di no al sistema dominante. Perciò esso ti mette nell'animo un stato di schizofrenia che divide il tuo cuore e ti fa sussurrare: vorrei ma non si può cambiare e poi, se non faccio come gli altri, sono tagliato fuori, e perdo l'illusione di essere competitivo ed efficiente.
Allora il passo successivo di questo sistema dove il vero idolo è il maggior profitto finanziario è quello  di mettere fuori gioco il Dio di Gesù facendo nascere in noi questi pensieri e riflessioni:
"Signore per favore non intralciarmi la strada che ho in testa ora che sono giovane, non ho tempo per te ora Signore che cerco lavoro e voglio avere tutte le possibilità aperte, non ora che devo passare quell'esame che mi tormenta, non ora che sono innamorato di quel ragazzo\a e ciò mi basta, non ora che devo far presto per uscire con gli amici per scoprire quel locale nuovo che tutti ne parlano, non ora che devo capire da solo cosa farò, d'altra parte sono maggiorenne e non devo avere sempre bisogno dell'aiuto degl'altri e dei loro consigli, non ora Signore perché dopo un duro lavoro ho diritto a svagarmi e riposarmi, non ora Signore ....", e magari alla fine per non chiudere definitivamente la porta  ci diciamo: Casomai ci penserò quando sarò vecchio\a per aggiustare i conti.

Segni di speranza

Ci sono però anche segni di speranza, tanti nella discrezione rimangono fedeli alla destinazione del loro essere al mondo, fiduciosi nel grembo dell'eterno che lo custodisce nel tempo, e tu giovane che ora sei qui lo sei già " Sei tu la speranza per il presente e per il futuro".
Per Gesù lo sei sempre stato, se non lo fosse non sarebbe venuto per te, non ti avrebbe dato la sua vita per te, non ti avrebbe consegnato la sua parola (Evangelios= una notizia di gioia, di speranza, di pace e di proposta di vita per chi ha il coraggio e l'umiltà di accoglierla).

"Io sto alla porta e busso se qualcuno mi apre...cenerò..."

Un saggio prete mi diceva sorridente: è facile darsi al volontariato, impegnarsi per costruire insieme un mondo più umano o donarsi al Signore quando si è vecchi. La bellezza e la sfida però è quando un giovane o una giovane lo fa proprio nella sua bella giovinezza, quando sa aprire il suo cuore all'inedito come Maria ci ha insegnato in questo Natale. Forse più che aprire la porta a Dio sarebbe giusto dire che è sufficiente non chiuderla perché più che uno sforzo personale  è un lasciare fare ad un Altro di consentire che entri Colui che sta alla porta.
Allora proprio tu giovane sei chiamato a :far nascere un misterioso seme di eternità nel corpo in questa umana gestazione di vita, che contraddice le giulive superstizioni di un mondo senza Dio, credere che c'è ancora un cammino di speranza, sebbene sembra ci siano nuvole oscure davanti a noi, credere che si può trasmettere la soddisfazione del lavoro, non la furbizia del parassita, credere che possiamo renderci capaci di prenderci le nostre responsabilità e non di arraffare privilegi, credere che possiamo  innamorarci del pensiero creativo, non da affogare sempre e solo in 140 caratteri.
E se il mondo ti dice: non il sacrificio per amore, non la grandezza dell'anima, non la sobrietà che sfida l'ingordigia, non l'intimità che resiste al denaro. Allora ti è chiesto di essere forte, perseverante, capace di guardare oltre ciò che appare ed è visibile, come ha fatto l'evangelista Giovanni , perché è proprio qui che noi ci giochiamo la bellezza della nostra vocazione di accogliere Dio e permettere al Suo figlio Gesù che ogni giorno possa  cenare con noi ed entrare nella nostra intimità, così che Lui possa  gioire nel sentirsi accolto soprattutto nel volto di chi non è desiderato e aspettato da nessuno.

Un messaggio che nasce dal cuore del Papa per te

In questi giorni il Papa davanti alla moltitudine di giovani venuti a Roma per il raduno di Taizè, con gioiosa speranza gli ha detto:"
Cari giovani amici, Gesù non vi toglie dal mondo. Vi manda dove la luce manca, parchè la portiate ad altri. Sì, siete chiamati ad essere delle piccole luci per quanti vi circondano. Con la vostra attenzione a una più equa ripartizione dei beni della terra, con l'impegno per la giustizia e per una nuova solidarietà umana, voi aiuterete quanti sono attorno a voi a comprendere meglio come il vangelo della vita  ci conduca al tempo stesso verso Dio e verso gli altri". Così, con la vostra fede, contribuirete a far sorgere la fiducia sulla terra ed esclamare con i santi dell'apocalisse::
" Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati"
Penso allora che con il nuovo anno c'è bisogno di sognare in grande, come la bibbia ci ha rivelato il sogno di Dio in Gesù, un sogno che si può racchiudere con queste parole di P. Ezechiele Ramin, un missionario profeta martire per la giustizia ma soprattutto per i più poveri e abbandonati come lo è stato il Comboni.  

Una cosa vorrei dirvi.

E’ una cosa speciale per coloro che sono sensibili alle cose belle.
Abbiate un sogno.
Abbiate un bel sogno.
Seguite soltanto un sogno.
Il sogno di tutta la vita.
La vita che è un sogno è lieta.
Una vita che segue un sogno
si rinnova di giorno in giorno.
Sia il vostro un sogno che miri a rendere liete
non soltanto tutte le persone,
ma anche i loro discendenti.
E’ bello sognare di rendere felice tutta l’umanità.

Non è impossibile …


Domande:

1- La testimonianza dei primi cristiani cosa suscita in te? Ti ritrovi in loro nel tuo modo di vivere? Dove sperimenti che la tua fede ti discrimina  e ti fa soffrire? Come reagisci?

2- Il mondo sembra sentire e vedere Dio e il povero più come un problema che una opportunità per realizzarsi. Tu come  senti e  vedi tutto ciò? Per colui che è emarginato e non desiderato nella società che posto c'è nel tuo cuore?

3- Sto alla porta e busso, ti dice oggi Gesù. Quali sono le porte che in te rimangono ancora chiuse o socchiuse? Perché? Come riaprirle?

4- C'è già chiaro in te un sogno nel tuo cuore? Se c'è come lo alimenti? Dove stai ponendo la fiducia perché maturi il sogno di Dio in te ?

5-Come allora stare il piedi in un sistema che emargina Dio e il povero?


















 

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