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Mt 1,18 - 2,12: Per un'altra strada

GIm Padova, dicembre 2010

  GIM1 Padova, 18 dicembre 2010

PER UN’ALTRA STRADA
(Mt 1,18-2,12)

 

“Libro della genesi di Gesù Cristo” è il titolo del vangelo di Matteo, che ci racconta la nascita nel tempo del Figlio eterno del Padre che si fa nostro fratello. Gesù è visto come la nuova genesi dell’uomo, principio e fine del mondo creato da Dio.
Dopo la genealogia, i primi due capitoli sono una introduzione di tipo narrativo.
Si tratta di “racconti teologici”, tipici della letteratura ebraica, che spiegano dei testi biblici con narrazioni edificanti. Matteo qui però non commenta un testo biblico con episodi della vita di Gesù, ma la vita di Gesù con testi biblici e altro materiale. Si tratta di racconti cristologici.
  1. Il primo capitolo presenta l’origine di Gesù, insieme umana e divina: figlio di Davide secondo la carne (vv. 1-17) e Figlio di Dio secondo lo Spirito (vv. 18-25). Attraverso i discendenti di Abramo, Dio entra nella storia dell’uomo e l’uomo nella storia di Dio. Il prototipo del credente è Giuseppe, lo sposo di Maria, da cui riceve il Figlio di Dio come proprio figlio (vv. 18-25).
  2. Il secondo capitolo prospetta la vicenda futura di Gesù: accolto dai lontani e non dai vicini (2,1-12), ripercorre il destino del popolo, che scende nella schiavitù d’Egitto e ascende alla terra dei padri (2,13-23). Nel “Nazoreo” si compie quanto i profeti hanno detto (2,23).
In questi primi due capitoli, per ben 5 volte su un totale di 11, Matteo parla del “compimento delle Scritture” (1,22s; 2,5s.15s.17s.23). Gesù è visto come il punto d’arrivo del disegno divino, colui del quale tutta la Scrittura parla. Tenendo lo sguardo puntato su ciò che lui ha fatto e detto, la storia d’Israele è rivisitata all’indietro - come fa il “gambero” - e colta nel suo mistero profondo.
Il materiale comune agli altri vangeli, che Matteo ha a disposizione per costruire questi racconti, è costituito, oltre che dalle citazioni bibliche, dalle genealogie, dai nomi dei genitori di Gesù, dalla sua ascendenza davidica, dalla fede nella sua divinità, dalla concezione verginale per opera dello Spirito Santo, dalla sua nascita ai tempi di Erode e dalla sua permanenza a Nazareth. Il resto del materiale è suo, non attestato da altre tradizioni.


Leggiamo insieme il testo di Mt 2,1-12: “Per un'altra strada!”

Betlemme
periferia, marginalità
il più piccolo capoluogo
casa
Gerusalemme
città, centro, capitale
sommi sacerdoti, scribi, re
palazzo
“Dov'è il Re dei Giudei che è nato?”Al tempo del re Erode
“Non temere...”; “fece come gli aveva ordinato il Signore” (Fiducia)“il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme” (re – sommi sacerdoti - scribi)
“Giunsero … li inviò … andate … partirono, entrati nella casa”(movimento)“restò turbato ... riuniti ... s'informava ... fatemelo sapere …. parole ...” (staticità)
“Abbiamo visto sorgere la sua stella”; “La stella li precedeva” (luminosità; trasparenza)“... segretamente ...”; “informatevi accuratamente” (oscurità, segretezza, raggiro)
“Videro il bambino con Maria sua madre”“da te uscirà un capo che pascerà il mio popolo”
“prostratisi, lo adorarono”
“Oro, incenso e mirra”
“fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo”
Grandissima gioia“S'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini”

Conosciamo già la comunità di Matteo e la divisione che c'è al suo interno.
Quando Matteo parla di tradizione, legge, sommi sacerdoti, scribi, Erode, Gerusalemme, si riferisce a quei componenti della comunità che vogliono rimanere chiusi al passato, che hanno paura di uscire dal selciato delle loro tradizioni giudaiche per accogliere la novità del Vangelo, e allora si chiudono a riccio, e si difendono attaccando chi è più aperto alla novità. Dicono: “Gesù è ebreo, noi quindi dobbiamo essere ebrei, e poi cristiani”, e con questo giustificano tutte le loro scelte.
Matteo vuole aiutare la sua comunità a vedere la novità di Dio. In Gesù si realizza una nuova creazione, un nuovo modo di vivere nella storia, un nuovo modo di credere in Dio.
  • La linea patriarcale di continue generazioni è scardinata da Maria, rimasta incinta “senza uomini di mezzo”, senza cioè il potere maschile che detta legge.
  • Gerusalemme, che doveva essere erede della promessa di Dio, è soppiantata da uno sconosciuto paesino di periferia, Betlemme,
  • il tempio, simbolo della religione ebraica è sostituito da una casa normale che si apre all'accoglienza,
  • il Re dei Giudei, Erode, è deposto da un bambino, da Gesù; è ovviamente una rilettura della vita di Gesù proiettata alla sua nascita: Matteo chiama così Gesù di fronte a Pilato, quando dirà di esserlo (Mt 27,11); anche sulla croce ci sarà questa indicazione: “Questi è Gesù, il re dei Giudei” (Mt 27,37).
  • I fedeli osservanti delle Scritture, che scrutano i testi per sondare i progetti di Dio, vengono preceduti nella fede dai lontani Maghi venuti dall'oriente
  • Chi rimane a Gerusalemme vive turbato, chiuso nelle sue idee, ha paura di perdere potere; chi ha visto la “stella” invece percorre strade, si apre al nuovo, non ha nulla da nascondere, sa vedere Dio nella storia.

E' davvero una rivoluzione diventare cristiani, seguire Gesù di Nazareth!
La “stella” chiaramente non è niente di straordinario a livello naturale … c'è chi ha cercato di capire se qualche cometa al tempo di Gesù avesse solcato veramente i cieli! Può anche darsi, ma non c'entra niente con il Vangelo: la “stella” è Gesù Risorto!!!!! La RESURREZIONE ha illuminato tutta la storia, tutte le Scritture che ora arrivano a compimento, è quella la stella che guida la storia.
La nuova creazione si realizza
  1. rinascendo alla fede di Gesù di Nazareth (Battesimo),
  2. camminando nella vita dietro a Lui, incarnando la sua Parola (diventare Eucarestia, pane spezzato: “Fate questo in memoria di me”)
  3. rimanendo fedeli al Vangelo, alla buona notizia di Dio per tutti i poveri ed emarginati del mondo con umiltà e testardaggine scontrandosi con tutti i poteri che danno morte credendosi più forti di Dio (profezia)
  4. Risorgendo con Lui nella storia e alla fine della Storia.

Dio agisce nella storia! I lontani, i Maghi, se ne rendono conto, vanno alla ricerca del Dio della Vita, si fidano della Stella e non si scoraggiano, nel cammino si ritrovano ad essere comunità perché seguono la stessa luce.
Chi invece vive nella città Santa non se ne accorge!!!!! Studiano, parlano, confabulano, pianificano, ma non escono dalla città, dalle loro idee. Amano le loro poltrone più della Stella. Per loro non c'è Resurrezione, e invece di accogliere la Vita, la distruggono. Ammazzano innocenti!

C'è il rischio ancora oggi, ed è sotto gli occhi di tutti, di mettere a morte Gesù di Nazareth per difendere privilegi e poteri, politici, economici, religiosi:
«Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga … ci accarezza il ventre … ci arricchisce per darci la morte … ci spinge verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo … ci uccide l’anima con il denaro … confessa Cristo per rinnegarlo … costruisce chiese per distruggere la fede»
(Ilario di Poitiers, Contro l’imperatore Costanzo, 5 [PL10,478-504]).


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  1. Motivi per restare … motivi per andarmene … Fai un bilancio di quest'anno: quali i motivi che ti spingono a continuare a vivere la tua Fede con passione e r-esistenza, quali i motivi per lasciar perdere.
  2. Una grandissima gioia: è quello che sentono i Maghi dell'oriente. Ne hai fatto esperienza? La ricerchi?
  3. Gerusalemme o Betlemme? Da dove ripartire per il 2011?
  4. PER UN'ALTRA STRADA: quale deve essere oggi la nostra missione? Quale strada abbandonare? Quale intraprendere?


E TU COSA SOGNI?

(Aderisci all'appello: http://www.abbiamounsogno.it/)

Ho fatto un sogno, è meraviglioso e non intendo più svegliarmi.
Ho sognato che un bel giorno, un giorno non lontano, stanchi di attendere e sperare in tempi migliori, i settori più attivi della società civile si riuniranno per organizzare tutti insieme il cambiamento politico nel nostro paese, creando un’alternativa credibile, seria, affidabile che tutti gli italiani potranno abbracciare al di là dei rispettivi percorsi politici di provenienza.
Un nuovo soggetto politico, estraneo a tutte le vecchie logiche partitiche.
Un movimento fondato semplicemente sul “buonsenso”; quanto basta a capire che la raccolta differenziata è mille volte meglio degli inceneritori, che il risparmio energetico e le rinnovabili sono le vere alternative alla follia del nucleare, che le grandi opere servono solo ai grandi affari mentre sono le “piccole opere” quelle che migliorano davvero la vita della gente!
Un movimento che sa dire sì quando è il momento di dire sì e no quando è il momento di dire no, in modo chiaro e comprensibile a tutti: sì all’integrazione, al rispetto delle diversità, al pluralismo, alla libertà d’informazione, alla pace. No al razzismo, all’esclusione, al monopolio dell’informazione, alla censura, alla guerra e ad ogni forma di violenza.
Sarà così, riflettendo tutti insieme sui contenuti, che i rappresentanti della società civile -raccolti intorno a un tavolo- si accorgeranno di avere fra di loro molti più punti in comune di quanti non ne abbia mai avuti al proprio interno nessun partito nella storia repubblicana. Si renderanno conto cioè di avere creato in tutti questi anni di impegno silenzioso, non soltanto un orizzonte di valori comuni, ma anche un vero “programma” di azioni da realizzare per risollevare il paese, un programma fondato su una visione della società che nessun partito -fino ad ora- ha mai realmente promosso.
E così, mostrando una saggezza che non si è mai vista in Italia, questi “leader” di un “movimento senza leader” sceglieranno consapevolmente di fare ciascuno un passo indietro, per poterne fare dieci avanti tutti insieme.
Ho sognato che ognuno metterà da parte per un attimo quel pizzico di orgoglio, più che legittimo… direi quasi sacrosanto, per i percorsi meravigliosi che ha creato fino ad ora e rinuncerà alla propria sigla, al proprio nome, al proprio logo, per vederne i contenuti aprirsi all’intera società.
Sarà un atto di coraggio e grandezza d’animo, oltre che di lungimirante umiltà!
Un gesto di portata storica, che aprirà uno scenario nuovo per il paese.
E sarà così che in un solo giorno decideranno di fondersi tutti insieme -per un obiettivo comune- le associazioni di volontariato, i comitati, i movimenti e le liste civiche territoriali, le reti di comuni e gli enti locali virtuosi, il mondo del commercio equo e dei gruppi di acquisto solidale, le esperienze di finanza etica e di consumo critico, il mondo ecologista e quello pacifista, i comitati per i beni comuni e quanti si battono contro tutte le mafie… per creare uno straordinario progetto politico unitario ed aprirsi ad ogni singolo cittadino onesto del nostro Paese!
E tutti insieme creeranno un Partito ispirato al buonsenso e fondato sull’onestà, che inizierà da subito a presentare il proprio programma su internet, nelle piazze, in tutte le riviste della società civile, nei bagni in spiaggia e nelle baite in montagna, nelle liste d’attesa dei pediatri e delle poste, nei pub e ai concerti… spinto dall’entusiasmo di milioni di volontari di ogni età che ritroveranno finalmente il piacere di impegnarsi civilmente per il proprio paese.
I sondaggi presto rileveranno il peso enorme di questo partito, per cui presto anche le tv non potranno più ignorarlo e la visibilità sarà così moltiplicata.
I tentativi di screditarlo -e ve ne saranno diversi- falliranno miseramente, perché la credibilità delle persone che lo rappresentano è tale che non potrà essere smontata così facilmente.
I migliori esponenti della società civile, infatti, si impegneranno in questa sfida che la storia ha posto sul loro cammino.
Gli altri partiti, terrorizzati, reagiranno come possono, alla vecchia maniera, facendo mirabolanti promesse a cui nessun italiano ormai crede più e insinuando che i rappresentanti del nuovo “partito” non possono essere all’altezza della sfida, troppo inesperti dei meccanismi della politica e dell’economia…
A quel punto però nessuno li ascolterà, né replicherà, perché il “programma di governo” della nuova realtà è ormai chiaro a tutti e soprattutto pare scritto dalla gente, finalmente.
Si taglieranno gli inutili e costosissimi investimenti in armi, così come tutti i vergognosi privilegi della Casta, si riaffermerà con forza il valore della cultura, dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica, dell’acqua pubblica, si ridistribuirà finalmente la ricchezza nel paese dopo decenni di accresciuta disuguaglianza, si stringerà un patto di solidarietà fra le generazioni che interromperà quella odiosa “guerra fra genitori e figli” sul piano professionale, sociale ed economico.
Liberi dalla paura, così a lungo strumentalizzata per fini elettorali, si ritroverà il piacere di uscire di casa, di stare insieme, di incontrare l’altro. Il razzismo sarà sconfitto dall’amicizia (e quando è il caso anche dall’amore) promossa da precise politiche volte a favorire l’incontro fra le culture.
Le esperienze virtuose -dopo innumerevoli e conclamati successi- verranno prese a modello per tracciare le politiche nazionali, finalmente improntate su una sana ricerca della felicità, più che sulla assurdità della crescita illimitata del PIL.
L’occupazione ripartirà fondata su base più solide, libera dalle fluttuazioni e dalle speculazioni della finanza e più concretamente incentrata sull’economia reale, sull’energia verde, sugli scambi locali, sulla solidarietà. Una solidarietà che andrà anche oltre le frontiere affrontando le sfide globali della fame, della sete, dell’analfabetismo, del lavoro minorile, con la necessaria efficacia.
Ho sognato che la stragrande maggioranza degli italiani -gente onesta che si alza la mattina per andare a lavorare, fa la fila in posta, rispetta il rosso al semaforo- troverà nel “Partito del buonsenso e dell’onestà” il proprio riferimento naturale alle elezioni, e milioni di cittadini che avevano abbandonato il voto perché esasperati e delusi, ritorneranno alle urne non dovendo più scegliere il “meno peggio”, ma potendo finalmente scegliere il “meglio”!
E così alle elezioni sarà un vero trionfo e la gente tornerà a sorridere, libera da quel velo grigio che impedisce oggi di guardare al futuro con speranza e serenità.
Le divisioni ideologiche presto saranno dimenticate e i nostri nipoti un giorno non riusciranno a capire, studiando la storia sui libri di testo, come noi abbiamo potuto impiegare tanto tempo prima di renderci conto di avere la forza necessaria e le capacità sufficienti per realizzare questa rivoluzione pacifica, prima di divenire consapevoli che questo sogno poteva davvero divenire realtà.

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