giovaniemissione.it

luglio2020_intestazione.jpg

“La Parola mi sanguina dentro”

OrmeGiovani speciale, pubblicato sul numero di Luglio 2020 di Nigrizia, scritto da Chiara Dusi, missionaria comboniana, e dedicato al combinano Ezechiele Ramin, ucciso in Brasile il 24 luglio di 35 anni fa.

ormegiovani_luglio2020.png

Il 24 luglio di 35 anni fa, viene ucciso in Brasile il comboniano Ezechiele Ramin. Autentico testimone del vangelo e apripista della Chiesa che sogna Francesco.    

Scriveva di sé stesso padre Ezechiele Ramin, giovane missionario, traboccante di vita e di talenti, da pochi mesi giunto a Cacoal, in Rondonia, uno dei nove stati brasiliani che compone l’Amazzonia legale: «Ho la passione di chi segue un sogno. La Parola risuona così forte che, raccogliendola dentro di me, sento una liberazione che mi sanguina dentro».
Lele ha 31 anni quando arriva in quella terra, disposto a mettere tutto al servizio di Dio e della missione. Le sfide sono grandi: folle di migranti interni, provenienti dal sud e sud-est del paese, cercano quella terra promessa che il regime dittatoriale vende loro come “terra sem gente para gente sem terra” (terra senza persone per persone senza terra); in realtà quei territori sono tutto fuorché deserti, in primo luogo abitati da diverse etnie indigene, ed inoltre già usurpati da diversi fazendeiros (latifondisti) senza scrupoli. Il conflitto sociale ribolle e Lele subito si mette dalla parte dei più poveri – gli indigeni e i posseiros, i piccoli coltivatori.
«I miei occhi leggono a fatica la storia di Dio qui», dice lui… eppure ciò che rimane nel ricordo di chi lo ha conosciuto sono i suoi sorrisi e le sue braccia aperte. La sua amorevole determinazione ha lasciato tracce indelebili nel cuore del popolo, che, a imitazione del suo Pastore, mantiene, a distanza di 35 anni, la tempra dei poeti e dei profeti.
I tempi sono certamente cambiati, ma la congiuntura socio-politica non è delle più confortanti: urge, oggi come allora, la parola e l’azione profetica, di annuncio e di denuncia, nutrita dalla memoria martiriale che ha sempre due facce: il dono e l’impegno.

Impegno per la giustizia
Nelle prossimità del luogo del martirio, avvenuto a Rondolandia, il 24 luglio 1985, oggi sorge una piccola cappella: per alcuni anni, tra il 2015 e il 2017, recandomi in pellegrinaggio con migliaia di persone da tutto lo stato di Rondonia, per ricordare il suo anniversario di morte, ho potuto sperimentare personalmente come Ezechiele è vivo e presente nella gente e tuttora anima l’impegno per la giustizia, il rispetto per i diritti indigeni, la lotta per la terra. Insieme al popolo brasiliano, ho sentito sulla pelle la bellezza del «camminare cantando» (Laudato si’ 244), la resilienza del popolo che, nonostante la durezza della lotta, non perde la gioia della speranza.
«L’amata Amazzonia si mostra di fronte al mondo con tutto il suo splendore, il suo dramma, il suo mistero», scrive papa Francesco nell’incipit di Querida Amazonia, prezioso documento post-sinodale che non intende chiudere, quanto piuttosto continuare il processo di riflessione e azione che ha coinvolto migliaia di leader e di comunità. Questi i quattro sogni: sociale – sogno un’Amazzonia che lotti per i diritti dei più poveri; culturale – […] che difenda la ricchezza culturale che la distingue; ambientale – che custodisca gelosamente l’irresistibile bellezza naturale che l’adorna; e per finire ecclesiale – sogno comunità cristiane capaci di impegnarsi ed incarnarsi in Amazzonia. Quattro sogni che aspirano, di fatto, a trovare casa nel cuore, nelle mani e nei piedi di tanti e tante.
un ancora tanto bisogno di giovani, uomini e donne, ispirati dall’esempio di Lele, irmã Cleusa Coelho, Chico Mendes, Marçal Tupã-i, irmã Dorothy Stang, e tanti altri e altre, testimoni del Regno di Dio nella Panamazzonia, che aprano l’orecchio e non oppongano resistenza, non si tirino indietro (Is 50,5). «Il grido che l’Amazzonia eleva al creatore è simile al grido del popolo di Dio in Egitto. È un grido di schiavitù e abbandono, che invoca la libertà» (Querida Amazonia 52).  

Amico di Dio
e nostro  

Amico di Dio
E nostro.
Compagno di viaggio
Dell’Eterno
E dei poveri.
Segno di contraddizione
Scintilla
di compassione e indignazione.
Profeta dell’Altissimo
Dei piccoli
Orecchio e voce
La tua memoria
Dono e impegno.
Guardiamo a te
E ci inviti
Ad andare sempre
Al di là di te e dei fili spinati
Alla ricerca del Regno della Vita.
Grazie, Lele.
Non stancarti
Di percorrere con noi
I cammini della missione.

Chiara Dusi   

A cura di Chiara Dusi, missionaria comboniana  

Condividi questo articolo:

Registrati alla newsletter

giovaniemissione.it

BARI

Via Giulio Petroni, 101
70124 Bari
Tel. 080 501 0499

ROMA

Via Luigi Lilio, 80
Roma, 00142
Tel. 06 519451

VERONA

Vicolo Pozzo, 1
37129 Verona,
Tel. 045 8092100

PADOVA

Via S. G. di Verdara, 139
35137 Padova
Tel. 049/8751506

NAPOLI

Via A. Locatelli 8
80020 CASAVATORE (NA)
Tel. 081.7312873

VENEGONO

Via delle Missioni, 12
21040 Venegono Sup. (VA)
Tel. 0331/865010