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Brasile 2016

L’attuale situazione politica in Brasile: perché si tratta di un golpe

Ripubblichiamo questo articolo risalente alla situazione brasiliana nel 2016 che consideriamo di grande attualità per comprendere la svolta politica a destra del Brasile di oggi

Il 12 maggio 2016 il Senato brasiliano ha votato a favore dell’apertura del processo di impeachment ai danni della presidentessa Dilma Rousseff. L’ammissibilità del procedimento era stata approvata dalla Camera nel mese precedente. L’esito delle indagini in relazione alla colpevolezza della presidentessa Dilma è previsto per la fine del mese di luglio.

In questo articolo argomenterò che il processo di impeachment cui assistiamo in Brasile maschera un golpe istituzionale, attraverso cui si pretende incriminare una Presidentessa eletta attraverso la sovranità del voto popolare, spacciando per “reato di responsabilità” delle pratiche consuete di gestione pubblica.

In questa direzione, dapprima contestualizzerò l’avvio del processo di impeachment, successivamente analizzerò nel dettaglio le accuse principali che vengono mosse alla Presidentessa, infine descriverò alcune misure adottate dal governo provvisorio, con l’intento di mostrare le ragioni per cui alcune parti sociali ed economiche sono così determinate a realizzare il golpe.

 

Chi sostiene l’impeachment?

Il movimento che ha condotto all’apertura del processo di impeachment aveva iniziato a strutturarsi già a partire dalle elezioni dell’ottobre 2014, quando la fazione sconfitta aveva messo in discussione la legittimità del secondo governo di Dilma, chiedendo il riconteggio dei voti, tuttavia respinto dal Supremo Tribunale Federale.

Nei mesi successivi, in un paese diviso e messo a dura prova dalla crisi economica, l’opposizione ha avanzato diverse richieste di apertura del processo di impeachment, regolarmente rifiutate dal presidente della Camera Edoardo Cunha, per mancanza di ragioni fondanti un procedimento di tale gravità. Finché alla fine del 2015, e all’indomani dell’avvio di un processo di allontanamento dal suo mandato da parte di alcuni deputati del Partito dei Lavoratori (PT) all’interno della Commissione Etica della Camera, il presidente Cunha (che attualmente non esercita più il suo incarico per decisione del Supremo Tribunale Federale in quanto colpevole di crimini di corruzione) ha accettato l’apertura dell’impeachment.

L’avvio del procedimento di impeachment è stato sostenuto da una straordinaria campagna mediatica. La rete globo – uno dei maggiori gruppi di comunicazione del mondo, situato a Rio de Janeiro – ha garantito un’ampia copertura delle manifestazioni pro-impeachment realizzate da marzo 2015, arrivando perfino a cambiare l’orario di trasmissione delle partite di calcio. Se si osserva la composizione delle manifestazioni, tuttavia, si può notare l’assenza delle classi popolari, dei giovani, per non parlare dei neri, delle minoranze LGBT, degli attivisti dei movimenti sociali. Si tratta, dunque, di proteste portate avanti – grazie peraltro ad un consistente supporto logistico urbano – da uomini bianchi sulla quarantina, appartenenti alla classe media e medio-alta.

Bisogna considerare, inoltre, che la crisi economica ha intensificato gli argomenti per delegittimare l’attuale governo. Le difficoltà finanziarie sono state attribuite esclusivamente a problemi di gestione pubblica e di corruzione e la popolazione non è stata adeguatamente informata su altri aspetti, come la caduta artificiale del prezzo del petrolio. In una situazione resa critica dall’aumento dell’inflazione e della disoccupazione, dunque, la complicità tra il potere legislativo, una parte del potere giuridico e il potere mediatico ha promosso la ricerca di soluzioni immediate attraverso l’illusoria via dell’impeachment.

 

Procurar chifres em cabeça de cavalo

L’accusa ai danni della Presidentessa Dilma Rousseff si basa su presunte irregolarità in relazione alla legge di Responsabilità Fiscale, nello specifico Dilma sarebbe responsabile di “frode fiscale” e “decreti irregolari di credito supplementare o aumento di bilancio”. Analizzerò nel dettaglio ciascuna di queste accuse.

1) Frode fiscale: nel 2015 il Tribunal de Contas da União (Tribunale dei Conti dell’Unione) ha respinto la rendicontazione presentata dal governo5. Alla base del rifiuto, c’è la decisione di considerare i ritardi sistematici nell’erogazione di denaro6 dal Tesoro Nazionale a due banche statali – la Caixa Econômica Federal e il Banco do Brasil – come dei prestiti, in un quadro legislativo che proibisce che il governo possa ricevere dei prestiti da banche che sono sotto il suo controllo. La Presidentessa dunque avrebbe violato la legge di Responsabilità Fiscale.

Tuttavia, in assenza di contratti di prestito tra governo e banche, l’interpretazione che assimila i ritardi a dei prestiti appare del tutto arbitraria. Inoltre esistono molte altre ragioni che tolgono ogni fondamento all’accusa:

* i ritardi nell’erogazione dei fondi costituiscono una pratica consueta nell’amministrazione pubblica, che ha caratterizzato anche i governi precedenti (nonché i governi statali e municipali). Nonostante, nel corso del primo mandato di Dilma, e in particolare nel 2013-2014, i ritardi fossero più prolungati e consistenti rispetto ai governi guidati da Lula e da Fernando Henrique Cardoso, non esiste una legislazione che identifichi in questa pratica un crimine o che determini che, a partire da un certo periodo, i ritardi passano ad essere qualificati come prestiti;

* inoltre nel 2015 non si sono registrati ritardi nell’erogazione di denaro alla Cassa Economica Federale. Dunque una delle due accuse principali che muove il procedimento di impeachment non riguarda irregolarità realizzate nel corso dell’attuale mandato di Dilma, iniziato appunto il 1 gennaio del 2015;

* infine, il controllo delle tempistiche nelle erogazioni di fondi da parte del Tesoro non è di competenza del capo del governo, piuttosto del Ministero delle Finanze e della Banca Centrale.

 

2) Decreti irregolari di Credito Supplementare: un decreto di credito supplementare si ha quando, ad esempio, il Ministero dell’Educazione invia al Ministero della Pianificazione la richiesta di applicare una maggiore quantità di denaro per un programma specifico. In base ai decreti di credito supplementare non è possibile chiedere più denaro ma solo modificare la destinazione interna dei fondi disponibili, per esempio destinati al Ministero dell’Educazione. Perché un decreto simile possa avere luogo è necessario specificare la fonte di denaro, in base a tre opzioni: a) è possibile spostare una parte del finanziamento per una finalità interna diversa da quella prevista: ad esempio, si possono ridurre le spese per la costruzione di nuove scuole per destinare i fondi al mantenimento di quelle già esistenti, sempre nell’ambito dei bilancio generale del Ministero dell’Educazione; 2) si può fare affidamento al superavit finanziario: i fondi non utilizzati negli anni anteriori e vincolati ad una finalità specifica; 3) oppure si può fare affidamento sull’eccesso di entrate nel mandato vigente: per esempio, se si apre un concorso pubblico e il numero di iscritti è maggiore di quello atteso, l’aumento di entrate originate dal pagamento delle iscrizioni può essere destinato a una diversa finalità.

 

Il governo guidato da Dilma è accusato di aver predisposto dei decreti irregolari per un totale di 95 miliardi di reais (28 miliardi di dollari). Tuttavia questi decreti – datati in luglio e agosto del 2015 – si basano su possibilità regolarmente previste dalla legge: dei 95 miliardi complessivi, infatti, 92,5 originano da un semplice cambiamento di destinazione interna. 1,8 miliardi derivano dall’eccesso di entrate e i restanti 700 milioni dal superavit finanziario. Per sostenere l’irregolarità dell’utilizzo di fondi provenienti dal superavit e dall’eccesso di entrate, l’accusa si appella ad una decisione assunta dal Tribunale dei Conti dell’Unione lo stesso giorno in cui l’ex Presidente della Camera, Eduardo Cunha, ha accettato il processo di impeachment contro la Presidentessa Dilma. In base a tale decisione, l’utilizzo del superavit e dall’eccesso di entrate è ammesso solo quando si prevede di raggiungere la meta fiscale fissata nell’anno precedente o in seguito all’approvazione, da parte del Parlamento, della nuova meta fiscale. In sintesi: nello stesso momento in cui una pratica ha iniziato ad essere proibita, la Presidentessa è stata accusata per dei provvedimenti che, quanto realizzati, non costituivano crimine, volendosi dunque applicare una punizione retroattiva.

Da questa argomentazione si desume la fragilità delle motivazioni dell’accusa, che sta facendo leva sull’uso di pratiche rutinarie dell’amministrazione pubblica per trovare delle brecce politiche per l’identificazione di un crimine. In Brasile esiste un detto popolare per indicare il tentativo di trovare qualcosa dove non esiste: “procurar cifre em cabeça de cavallo”, cioè “cercare le corna nella testa del cavallo”. Penso che questa espressione si adatti perfettamente alla situazione politica che stiamo vivendo.

 

Gli interessi di una manciata di potenti

La discussione nella Camera della relazione della Commissione Speciale dell’impeachment ha rappresentato uno dei momenti più vergognosi della recente storia democratica brasiliana. Nel votare a favore del processo di impeachment, i deputati hanno fatto ricorso ad argomentazioni che andavano dall’elogio del golpe militare del 1964 e dei peggiori torturatori della dittatura a motivi squisitamente personali (l’anniversario della città natale, piuttosto che i nipotini). Da tali pronunciamenti risulta evidente che l’impeachment è un ulteriore affermazione dei gruppi sociali tradizionalmente dominanti in Brasile e dei gruppi forti interni al Congresso. Tra questi, in particolare, il cosiddetto gruppo ruralista – che, ad esempio, mira a rivedere il concetto di lavoro schiavo, a flessibilizzare le leggi di demarcazione delle terre indigene e di protezione della foresta amazzonica – il gruppo evangelico – composto soprattutto da neopentecostali ultraconservatori – e il gruppo della pallottola – che promuove la legalizzazione del porto d’armi e l’abbassamento ai 16 anni della maggiore età penale. Quanto questi gruppi traggano vantaggio dal processo di impeachment, è evidente dalle scelte assunte dal capo del governo provvisorio Michel Temer.

Appena assunto il potere, infatti, Temer ha nominato diversi ministri che sono investigati per motivi di corruzione, nonostante una delle motivazioni dell’allontanamento della presidentessa Dilma riguardasse appunto questo problema. Inoltre Temer ha annullato alcuni Ministeri, accorpandoli ad altri e snaturandone completamente le funzioni: tra questi il Ministero della Cultura – che tuttavia è stato riaperto in seguito alle manifestazioni che hanno coinvolto molte città brasiliane – e il Ministero delle donne, dell’uguaglianza di genere e dei diritti umani.

Temer ha nominato:

- come ministro del lavoro Ronaldo Nogueira, che persegue la riduzione dei diritti lavorativi;

- come ministro dell’educazione Mendonça Filho, favorevole ad un cambiamento costituzionale, verso il superamento del vincolo a dirigere una percentuale fissa minima di fondi della Federazione per l’educazione;

- come ministro della salute Ricardo Barros, che intende ridurre il Sistema Unico di Salute (SUS) a favore di piani di salute privati;

- come ministro delle relazioni internazionali José Serra, deciso a dare priorità alle relazioni con gli Stati Uniti e l’Europa, a detrimento delle relazioni diplomatiche con l’America Latina e i BRICS.

 

Ho descritto solo una piccola parte dei provvedimenti di carattere neoliberista e conservatore adottati dal governo provvisorio. L’intento è di mettere in luce che essi rispondono alla necessità di riaffermare gli interessi di piccoli gruppi di potenti che, in questo momento di crisi, sono determinati a mantenere i propri privilegi, anche a costo di grandi sacrifici sociali e dell’abbandono dei diritti garantiti dalla Costituzione democratica del 1988.

 

di Marlon Tomazella

tradotto da Mariateresa Muraca

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