Febbraio 2014 - Oltre il sistema
sr. Elianna Baldi
OLTRE IL SISTEMA
Tanto tempo fa si pensava che la terra fosse il centro dell’universo... ma non si sapeva bene che cosa fosse questo universo....
Poi qualcuno ha cominciato ad accorgersi di certi particolari e osservandoli ha aperto gli occhi di tutti, non senza rimetterci di persona, svelando che era il sole il centro.
Poi si è scoperto che non eravamo soli, ma che c’era un sistema che girava intorno a questo sole.
Ed ora si parla di altri sistemi oltre il sistema solare....
Non sono mai mancati nel mondo quei sognatori che arrivano ad immaginare un di più, un diverso, un oltre, che hanno speso le energie e la vita per offrire all’umanità una verità più grande, liberante, un orizzonte sempre più ampio. Mentre ci ritroviamo così sempre più piccoli nell’universo, la nostra capacità di penetrarlo ci fa sentire grandi e potenti, unici e straordinari.
Organizzare lo spazio, definirlo, metterne nero su bianco le regole, ci dà sicurezza. Se questo vale per la fisica e la matematica, lo è ancor più per la nostra vita comune, per la vita dei popoli.
I confini dei sistemi però ci diventano stretti, ci risucchiano, addirittura ci opprimono.
Un sognatore carismatico riesce a trascinare le masse oltre il vecchio, convincendo che sta indicando un nuovo portatore di salvezza. Qualche volta è vero, come è stato per M.L. King o Gandhi.
Il desiderio di liberarsi da un sistema che vuole uccidere per dissanguamento o per asfissia ha già portato però nella storia a inventare altri sistemi, che sono ricaduti nello stesso peccato della chiusura, pur iniziando da sogni di libertà e di bene...
Anche in Centrafrica Djotodia è arrivato con la Seleka promettendo la democrazia e la possibilità di mangiare tre volte al giorno, pedina di un sistema mondiale di cui ormai tutti conosciamo le regole, ma che sembriamo tutti osservare come se noi non ne facessimo parte, come se fosse inesorabile.
Si gioca a carte scoperte sul tavolo verde del Pianeta, tutti sanno che il gioco è sporco, ma tutti si riempiono la bocca di discorsi in cui si autodefiniscono paladini della giustizia sotto la bandiera del disinteresse. E la cosa incredibile è che continuano ad essere acclamati e applauditi...
E così succede che un dittatore sanguinario con un dossier da Corte Penale Internazionale, viene ringraziato da tutti i Capi di Stato per il suo alto senso di responsabilità verso il Popolo, nel momento in cui coloro che l’hanno portato al potere lo fanno scendere dal trono.
C’è proprio qualcosa di perverso in questo sistema mondiale...
È davvero chiuso e impenetrabile questo sistema così ingiusto? In fisica si dice che, anche se un sistema è chiuso, può però scambiare energia con l’ambiente.
E noi, che ci diciamo seguaci di Gesù abbiamo un’energia contagiosa, capace di rivoluzioni ben più grandi di quella di Copernico, quelle piccole rivoluzioni quotidiane e profonde che cambiano la storia dal di dentro. È l’energia dell’Amore, capace di sperare e di resistere al male con il bene, capace di osare segni profetici.
Come quelli che la nostra scuola Jean Paul II continua a porre in Centrafrica: dopo l’esperienza di aprile raccontata attraverso i disegni dei bambini di uno dei quartieri assediati (Combonifem di novembre), formatori e allievi del Centro di Formazione per maestri di Bangui hanno deciso di reagire agli eventi tristissimi di dicembre uscendo di casa, mettendosi insieme per andare a visitare gli sfollati dei campi improvvisati in tutta la capitale, organizzando ancora una volta attività per i bambini non solo per farli uscire dal circolo paralizzante della violenza, ma per continuare a scommettere sulla fratellanza universale e sulla convivenza pacifica di credenti di diverse confessioni. L’arabo che è ritenuto la lingua dell’invasore, è usato anche per proclamare il “programma” di Cristo: il Padre nostro, energia di comunione per un mondo sempre più bello e sempre più liberato da ciò che opprime.
Tra pochi giorni mi unirò anch’io al loro coro, ritornando finalmente tra i miei amici e fratelli in Centrafrica. Però sono consapevole che non basta cambiare luogo geografico o attività per andare oltre il sistema: è il cammino di una vita tutta esposta alla forza trasformante della Parola e dello Spirito che cambiano il cuore e lo sguardo. E questo possiamo, dobbiamo farlo tutti, dappertutto.
(sr. Elianna Baldi)