A conclusione del triduo in memoria del Servo di Dio P. Lele Ramin, alcune persone hanno voluto condividere le loro impressioni che ora pubblichiamo
VEGLIA
La veglia è stata molto bella, piena di gesti molto significativi; in particolare, mi ha molto colpito la forte spiritualità di Ezechiele e la sua numerosa corrispondenza con familiari e amici, mai banale, sempre evangelica e profonda. Sono rimasta colpita dal suo coraggio, dalla sua lettura della realtà e dal suo mettersi dalla parte delle persone sfruttate, dal suo forte senso della giustizia. É stato un uomo con una forte passione per Cristo e per gli ultimi.
Carmela Coter
TAVORA ROTONDA
Il messaggio alla tavola rotonda è stato forte e chiaro, come quando si vuole trasmettere bene un messaggio per radio, peccato che qualche volta il rimbombo della chiesa non favoriva la chiarezza.
Maria Soave è stata una persona molto dolce e anche molto energica, difficile immaginare che qualcosa la possa fermare. Mi ha fatto arrivare il messaggio di emergenza e bisogno con molta efficacia. Ha mostrato tanta esperienza e diverse possibili strade che si possono percorrere per il bene della chiesa.
Don Fernando mi ha trasmesso molta umanità.
Antonio è stato molto simpatico nel raccontare gli aneddoti del fratello Lele; mi è piaciuta la sua autenticità, ha creato un clima familiare mentre parlava e ha reso vicina la figura di Lele.
Padre Franco ha mostrato le palle che hanno i comboniani nel discutere anche argomenti di politica, che io rispetto e stimo.
Paulo ha mostrato il suo cuore che batte per il Brasile; ha coraggio nel parlare apertamente, mi ha messo un po’ in crisi e mi ha fatto riflettere. Parlare di politica mi ha fatto pensare come il cristianesimo si muove in quel campo.
Michelle
CELEBRAZIONE EUCARISTICA
È stata una celebrazione vissuta in comunione profonda con tutti gli amici, conoscenti, simpatizzanti di p. Ezechiele Ramin e con quanti condividono lo spirito missionario e i valori che in esso sono custoditi, come la giustizia e la pace. Ed è proprio su questi che si è fondata la vita di Ezechiele, martire della carità, della giustizia e della pace, che ha donato la sua vita fino a perderla per i diritti dei più poveri in Brasile, senza terra e senza dignità. Non conoscevo molto della sua storia, e grazie a quest’occasione ho avuto l’opportunità di ascoltare, durante l’omelia tenuta da Mons. Pietro Brazzale, alcune sue parole tratte da lettere scritte da lui e dalle sue omelie. Ricordo il brivido che ho provato all’ascoltare ciò che disse in occasione di una sua prima omelia in Brasile presagendo già la possibilità di perdere la vita lottando per la sua causa, come anche la commozione all’udire che sosteneva di essere stato chiamato in missione per dare una mano a Gesù, piuttosto che ritenersi lui il benefattore e artefice delle azioni di aiuto verso gli altri. Questo è un grandissimo esempio per me di umiltà e riconoscenza nei confronti di Colui che ci ha donato la vita, perdendo la sua su questa terra per donarla a noi, e di come possiamo leggere il nostro operato e la nostra vita come un tentativo o meno di essere a sua immagine e somiglianza, lottando per preservare e testimoniare ogni giorno della nostra vita la sua Parola di salvezza per l’umanità intera.
Francesco Laveder