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PERCORSI DI “CITTADINANZA PLANETARIA” PER GIOVANI DAI 18 AI 25 ANNI RIPENSANDO LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

 

PERCORSI DI “CITTADINANZA PLANETARIA” PER GIOVANI DAI 18 AI 25 ANNI RIPENSANDO LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Parecchi anni fa, ho vissuto due anni in Brasile a Recife grazie al VIS, la ONG salesiana di Roma. Attraverso quell’esperienza avevo conosciuto da vicino l’educazione popolare e persone che direttamente e indirettamente avevano avuto a che fare con il pedagogista Paulo Freire, prima e dopo il suo esilio. A fine anno 2000, sono tornata a vivere in Italia, ma la mia vita era cambiata per sempre e mi si era attaccato addosso un fortissimo desiderio di tornare a lavorare nella cooperazione internazionale. Pur non essendosi riproposte delle occasioni reali per ripartire, ho continuato a seguire cosa stava succedendo in quel mondo al quale mi ero affacciata (generale impoverimento dell’attenzione pubblica sul settore con drastica diminuzione dei fondi del Ministero degli Esteri in parte compensata da Fondi europei; molti tecnicismi e specializzazioni). Nel frattempo, ho ripreso in Italia il mio lavoro di insegnante. In esso ho buttato dentro e adattato tutto quello che avevo appreso in Brasile, cambiando il mio modo di insegnare … con molta sperimentazione con l’obiettivo specifico di lavorare con i ragazzi e con le famiglie, attivando processi di sensibilizzazione, coscientizzazione e responsabilizzazione laddove ciascuno di noi si trova. Ma questa è un’altra storia … A condividere la mia passione per la cooperazione internazionale sono venuti prima alcuni amici brasiliani e una coppia italiana (2007) e poi un altro amico italiano (2009): si è partiti dalla constatazione che nella cooperazione internazionale legata a denaro più o meno pubblico si stava procedendo per progetti e progetti a tempo. L’esperienza personale ci diceva che, quando si va all’estero per uno o due anni, neppure si è cominciato a conoscere l’altra cultura che si incontra … insomma il tempo dei progetti non risponde, secondo noi, ai tempi vitali della gente, tempi che sono molto più lunghi, compresi i nostri tempi. A questa considerazione ne sono seguite altre: moltissime opere viste in giro per il mondo dipendono totalmente da donatori lontani e in molti casi decadono al termine dei finanziamenti, soprattutto se si ha a che fare con istituzioni laiche che non hanno il supporto costante di chiese (cattoliche o protestanti per esempio). E tutto ciò senza contare che nel massimo numero dei casi i donatori danno l’impronta all’opera, checché ne dicano. Se ci si mette dalla parte di chi riceve, chi osa davvero obiettare al proprio donatore? Il ricevente già si trova in una condizione di inferiorità e raramente di scambio, figuriamoci se questiona il modo in cui vuole fare il donatore! Senz’altro, poi a volte non usa la struttura nata dalla mente del donatore, ma non contesta apertamente il donatore. Andando avanti nel nostro ragionamento, ci si è domandati quali processi mette di solito in atto la cooperazione. Senz’altro, ci sono centinaia di storie individuali di riscatto, perché nel mondo esistono persone che colgono alcune opportunità che la sorte mette a loro disposizione. Ma nel complesso le comunità povere presso cui ci sono stati progetti e quei singoli che sono stati “aiutati”, quanto poi hanno restituito alle loro comunità? O si sono impegnati per il bene comune? A partire da queste riflessioni, è nata nel 2007 l’Associazione “Popoli in Arte” che sta sperimentando tra un errore e l’altro forme di cooperazione internazionale paritaria o, comunque, che stimolino la gente alla partecipazione. Il nostro rapporto con il Brasile è continuato e per due volte dei formatori brasiliani sono venuti in Italia per aiutarci a diffondere le potenzialità dell’educazione popolare; si è sperimentato con contatto con una realtà in Guinea Bissau e altre in Haiti. Si è lavorato tanto nella provincia di Imperia dove vivo quanto a livello italiano per la diffusione dell’educazione popolare. Da ultimo, è nato sempre in relazione costante con gli amici brasiliani una proposta di percorsi di “cittadinanza planetaria” per giovani dai 18 ai 25 anni. L’idea è accompagnare un gruppo di giovani in Italia e un gruppo in Brasile per tre anni e fare con loro un tratto di strada per l’acquisizione di una cittadinanza planetaria che permetta la crescita delle persone e delle comunità coinvolte negli scambi, in vista della costruzione di un mondo più giusto e solidale. In particolare, ai giovani che si vorrebbe coinvolgere si propone una serie di spinte esperienziali e di riflessione perché maturino un compromesso di vita per la causa della giustizia e della convivenza pacifica in una dimensione, al tempo stesso, individuale e collettiva e a noi la “cittadinanza planetaria” sarebbe una nuova occasione per sperimentare una nuova forma di cooperazione centrata sulla relazione tra le persone. I giovani sarebbero in relazione tra loro in Italia, tra loro in Brasile e tra loro al di qua e al di là dell’Oceano. Nel giro dei tre anni, un giovane brasiliano e un giovane italiano saranno sostenuti economicamente per passare due mesi nell’altro continente e poter avvicinarsi a persone, idee, esperienze progressiste, di ricerca. Anche i giovani non viaggiatori avrebbero modo di confrontarsi con una cultura diversa dalla propria perché riceverebbero l’ospite proveniente dall’altro continente. Tali giovani potrebbero aiutare la preparazione di altre catene di “cittadinanza planetaria”. La proposta si distingue da occasioni di studio all’estero per due ragioni essenziali: tiene conto e si adatta al percorso individuale del giovane, ma preme sulla dimensione di inserimento/ servizio in un collettivo, in un gruppo da parte del giovane stesso; include la dimensione esistenziale della vita e non solo quella dell’esperienza cognitiva e/o professionale. Dall’estate all’autunno 2012 si è in cerca di giovani che si sentano di voler approfondire la proposta. Per chi fosse interessato, si lasciano i seguenti contatti. mariapaola@uno.it ; cspiccolomondo@tiscali.it ; lucaguerreschi@hotmail.com ; catalanosara@hotmail.it tel. 0184 572909 – 340 3509245 Maria Paola Rottino – 0523 950242 Osvaldo Fusi Per chi volesse sapere di più di “Popoli in Arte” ci cerchi sulla nostra pagina Facebook alla voce “Popoli in Arte”. 

 

 

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