Acqua: diritto alla Vita
Tradimento a 5 Stelle
Siamo ormai al decimo anniversario del Referendum sull’acqua. Infatti il 12-13 giugno 2011 ben 26 milioni di italiani avevano votato a favore della gestione pubblica dell’acqua. Ma dopo dieci anni la politica non è ancora riuscita a tradurre in legge questa decisione fondamentale del popolo italiano. In questo decennio si sono succeduti ben sette governi, di destra come di sinistra (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte 1 e Conte 2) e nessuno di essi si è ricordato che il popolo italiano aveva deciso a larga maggioranza : l’acqua doveva uscire dal mercato e non si poteva fare profitto sull’acqua. Purtroppo la politica non obbedisce più a quello che il popolo decide, ma è prigioniera dei poteri economico-finanziari. Questi hanno capito che l’era del petrolio è finita e che si apre l’era dell’oro blu con cui potranno fare ancora più soldi.
Infatti con il surriscaldamento del Pianeta, l’acqua potabile andrà sempre più scarseggiando e diventerà il bene più essenziale e quindi più appetibile. Trovo incredibile che i nostri politici non capiscano quanto sia fondamentale, in questo momento epocale, la gestione pubblica dell’acqua. Trovo altrettanto incredibile che l’unico partito, i Cinque stelle, avendo fatto dell’acqua la loro bandiera, la loro prima stella, non siano riusciti, dopo tre anni al governo, a tradurre il Referendum in Legge. Tanto più che come Presidente della Camera c’è Roberto Fico, il quale in un incontro con il Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua , aveva detto: “Lego la mia presidenza della Camera all’approvazione di una legge per la gestione pubblica dell’acqua”. (Ricordo a tutti che Roberto Fico ha tanto lottato con noi a Napoli per l’acqua!) E nonostante tutto questo, la Legge di iniziativa popolare che aveva avuto oltre quattrocentomila firme, è ancora bloccata in Commissione Ambiente della Camera! E nonostante le pressioni del Movimento per l’acqua, i Cinque Stelle sono stati incapaci di sottrarre i poteri di controllo sull’acqua ad Arera (l’autorità che ha per fine la gestione dell’acqua nel mercato) per restituirli al Ministero dell’Ambiente.
Chiaramente la pressione sui parlamentari, fatta dalle quattro potenti multiutility italiane: Iren, A2A, Hera e Acea nonché dalle multinazionali Veolia e Suez, deve essere stata molto forte. Ne è una riprova la campagna delle grandi testate nazionali (Il Sole 24 ore, Corriere della Sera, Repubblica….) sui costi della ripubblicizzazione con cifre incredibili: 15-20 miliardi di euro! Il Forum Italiano dell’Acqua ha presentato in Parlamento un dossier “Il costo della ripubbicizzazione del servizio idrico integrato” sostenendo invece che il costo dell’operazione potrebbe essere di un miliardo o al massimo un miliardo e mezzo! La stampa se n’è ben guardata dal riprendere questo studio fatto da esperti. Trovo incredibile che l’attuale governo M5S e PD non trovi un miliardo per il bene più prezioso che abbiamo, mentre stanno arrivando duecento miliardi di euro da Bruxelles. E’ mai possibile che il governo pensi ancora alle Grandi Opere , come la Lione-Torino o il Ponte di Messina anziché alla grande opera di riparare i trecento mila Km di rete idrica che perde il 50% di questo prezioso bene? Siamo alla follia! E’ mai possibile che il Pd abbia detto SI’ al taglio dei parlamentari, (nonostante che fosse sempre schierato per il NO) e non riesca a dire SI’ alla legge di iniziativa popolare, bloccata in Commissione Ambiente?
Per questo mi appello ai Cinque Stelle e al PD perché al più presto portino la Legge di iniziativa popolare in Parlamento per essere votata! Potrebbe essere questo il più bel dono che questo governo potrebbe fare al popolo italiano, in un momento così grave della storia umana perché con questo disastro ecologico saranno gli impoveriti a pagarne le spese, morendo di sete.
Sarebbe un bel segno per noi e per tutta l’Europa perché l’acqua è il “diritto alla vita” come afferma Papa Francesco. Mai come in questo momento, in cui ci sentiamo minacciati di morte, abbiamo bisogno di segni di Vita.
Alex Zanotelli
Napoli, 17 settembre 2020