Il giovane ricco
Segno
di croce
La
preghiera: condividiamo i pensieri e le riflessioni del pomeriggio.
1)
Ci introduciamo nella preghiera…
…ci
mettiamo alla presenza di Dio
Iniziamo
ora a fare
silenzio.
Ascoltiamo
il nostro
respiro.
Pensiamo
che incontreremo
il Signore.
Salmo
139
Signore,
tu mi scruti e mi conosci,
tu
sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri
da lontano i miei pensieri,
mi
scruti quando cammino e quando riposo.
Ti
sono note tutte le mie vie;
la
mia parola non è ancora sulla lingua
e
tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle
spalle e di fronte mi circondi
e
poni su di me la tua mano.
Stupenda
per me la tua saggezza,
troppo
alta, e io non la comprendo.
Dove
andare lontano dal tuo spirito,
dove
fuggire dalla tua presenza?
Se
salgo in cielo, là tu sei,
se
scendo negli inferi, eccoti.
Se
prendo le ali dell’aurora
per
abitare all’estremità del mare,
anche
là mi guida la tua mano
e
mi afferra la tua destra.
Se
dico: “Almeno l’oscurità mi copra
e
intorno a me sia la notte”;
nemmeno
le tenebre per te sono oscure,
e
la notte è chiara come il giorno;
per
te le tenebre sono come luce.
Sei
tu che hai creato le mie viscere
e
mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti
lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono
stupende le tue opere,
tu
mi conosci fino in fondo.
Non
ti erano nascoste le mie ossa
quando
venivo formato nel segreto,
intessuto
nelle profondità della terra.
Ancora
informe mi hanno visto i tuoi occhi
e
tutto era scritto nel tuo libro;
i
miei giorni erano fissati,
quando
ancora non ne esisteva uno.
Quanto
profondi per me i tuoi pensieri,
quanto
grande il loro numero, o Dio;
se
li conto sono più della sabbia,
se
li credo finiti, con te sono ancora.
Scrutami,
Dio, e conosci il mio cuore,
provami
e conosci i miei pensieri:
vedi
se percorro una via di menzogna
e
guidami sulla via della vita.
…poi
invochiamo lo Spirito
Invochiamo
lo Spirito, perché ci liberi da noi stessi.
Lo
Spirito
ci renda attenti all’ascolto e ravvivi la Parola che
leggeremo.
Apra
gli
occhi del nostro cuore, ci riveli il volto di Dio e la sua
volontà.
2) Leggiamo
la Parola
Prendiamo la Parola
e ascoltiamo la lettura. Il Vangelo è
la bocca di Gesù: è Dio che Parla. Facciamo una
lettura
attenta, calma, in modo che il testo sia capito e si imprima nel
cuore. E’ lettura-studio fatta con il cuore in ascolto.
Dal
Vangelo di Marco: Mc 10, 17-22
Mentre
usciva per
mettersi in viaggio,
un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui,
gli domandò: “Maestro buono, che cosa devo fare
per avere la
vita eterna? ”. Gesù gli disse:
“Perché mi chiami
buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i
comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non
dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e
la madre”
Egli
allora gli disse: “Maestro,
tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”.
Allora
Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse:
“Una cosa sola
ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai
un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”. Ma egli,
rattristatosi
per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché
aveva
molti beni.

3)
Meditiamo la Parola
Meditiamo
la Parola, approfondiamo, scaviamo. Gli antichi
parlavano di “ruminare”, cioè masticare
continuamente la
Parola letta e compresa, fino a gustarne il sapore. Rimuginiamo la
Parola inserendola nella nostra vita concreta, finché
diventi
“Parola per noi” e illumini la nostra situazione.
Mentre
usciva
per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro…
Una
corsa, un desiderio, un atteggiamento di umiltà.
Io
sto cercando un tesoro e, in esso, desidero porre il mio cuore.
Desidero le ricchezze, quelle vere, e, con esse, cerco la ricchezza
di un Cuore... Tutto ciò che io possiedo, non basta. La mia
vita vuole correre verso qualcuno...
Anch’io
corro...Penso di avere chiara la meta. Eppure a volte mi fermo e
chiedo: “Vado bene per questa strada?”.
A
volte, sicuro della via, ho ugualmente paura di sbagliare, come una
nave che, nella direzione giusta, procede con il vento
contrario…
…e,
gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò:
“Maestro
buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna? ”.
Ti
imploro anch’io in ginocchio?
Maestro,
cosa devo fare di buono per dare un significato pieno alla mia vita?
Gesù
gli disse: “Perché mi chiami buono? Nessuno
è buono,
se non Dio solo. Tu
conosci i comandamenti: Non uccidere,
non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza,
non frodare, onora il padre e la madre”.
Questo
lo so Signore, e cerco di seguire con gioia i tuoi
comandamenti…se
questo basta…Basta?
Egli
allora gli disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate
fin
dalla mia giovinezza”.
La
vita eterna è una ricompensa alle ie buone azioni (come era
diffusa in Israele la mentalità che Dio ricompensava
l’uomo
in base alle sue opere)?
Allora
Gesù, fissatolo, lo amò…
Cerco
di immaginarmi l’abbraccio che lo sguardo di Cristo aveva su
tutte
le cose: sui bambini che giocavano, sul passero che cadeva, sul
fiorellino del campo, sulla donna di strada che stava ai
margini…
Quante
volte mi sono sentito non amato! Eppure, ora la situazione è
diversa…C’è uno sguardo amorevole su di
me - e non capisco
cosa Dio mi chiede- e sento una spinta alla
felicità…
…e
gli disse: “Una cosa sola ti manca…
Lo
so, Signore...Manca un senso alla mia vita...Seguo i comandamenti, ma
non mi basta. Arriva il momento in cui ci si rende conto che non
basta...
C’è
qualcosa di più profondo, di più grande e
sicuramente
anche di più impegnativo.
Mi
manca il desiderio di affidarmi, la capacità di accettare la
tua volontà.
Mi
manca di capire che sono creato per donarmi...
…và,
vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in
cielo…
Quello
sguardo... quello sguardo mi mette in discussione... Ora quegli occhi
non vedono solo me, ma altri. Sono i poveri, sono coloro che
attendono il mio dono.
Vendi
ciò che hai: l’intelligenza, i sentimenti, il
cuore...Ecco,
mi metto a disposizione degli altri. Occorre diventare noi i poveri
di tutto per acquistare quel campo, per avere la perla...
Mi
chiedi di vendere, non di regalare...
Vendere
vuol dire apprezzare ciò che mi hai donato e restituirti
tutto, perché sia Tu e non io a fare della mia vocazione un
dono a quanti mi affiderai.
Posso
donarmi, dare! Nella libertà vera, nella
quotidianità,
nelle piccole cose di tutti i giorni. Morire a me stesso...
Perché
accontentarsi di essere cristiani a metà (se poi vuol dire
essere cristiani), quando si può essere cristiani fino in
fondo.
…poi
vieni e seguimi”.
Dio
è misterioso ed esigente. A Dio non piacciono i
“forse”, i
“ma”, i “vedremo”.
Vuole
una risposta sincera, generosa ed immediata.
Si
tratta di divenire disponibile a lasciarmi fare, a tirare fuori da me
stesso, plasmare, rispondendo con docilità
all’azione
generatrice e piena di amore di Gesù è
ciò che,
da parte mia, può aprirmi all’esperienza concreta
della
sequela.
Esiste
in me questa disponibilità? Il mio modo di vivere si sta
trasformando in autentica esperienza di speranza e
abbandono?…
Ma
egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto,
poiché aveva molti beni.
L’abbraccio
di Gesù è troppo stretto per me? E’
troppo esigente?
Mi
divincolo: arrivo alla soglia di una nuova tappa della mia vita: ho
il coraggio di varcarla?
Mi
fido? O me ne vado afflitto, rattristato.
In
fondo non può bastarmi quella religiosità che
già
possiedo? O forse così abbandonerò anche questa
religiosità, o farò di tutto per coniugarla con
il mio
stile di vita, ponendola tra le tante cose che già possiedo?
Ma
in fondo resterò sempre triste?
4)
Parliamo con Dio
E’
la preghiera
spontanea che sgorga dal cuore. E’ il dialogo io-tu.
E’
essere in
conversazione con Dio. La Parola che è venuta a noi, torna
ora
a Dio sotto forma di stupore, lode, ringraziamento, richiesta di
perdono, supplica per me, per i fratelli, il mondo.
5) Contemplazione
Orientiamo
la mia
preghiera sul dopo, sulla nostra vita, sul nostro impegno, sulle
persone che ci sono accanto.
Ci
impegniamo a
realizzare quanto abbiamo pregato (preghiera continua).
Addentrandoci
nella
contemplazione della Parola di Dio; cogliendo nella storia sacra il
mistero della volontà di Dio circa la storia umana;
imbattendoci in una infinita varietà di situazioni umane
illuminate e salvate dalla Parola di Dio; immergendoci nella
meditazione della vita di Gesù…incontriamo la
forma pura ed
autentica della vita umana, quella che Dio stesso ha proposto come
luminosa rivelazione di Se stesso. Allora ritorniamo alla vita di
ogni giorno con una nuova luce di speranza.
Condividiamo
la nostra preghiera
6)
Conclusione
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