
“Il mondo è un posto pericoloso,
non a causa di quelli che compiono azioni malvagie,
ma per quelli che osservano senza dire nulla”
(Albert Einstein)
Carissimi,
siamo tutti sulla stessa barca e, ormai da mesi, anche noi stiamo vivendo le vostre stesse problematiche, con la differenza che qui non c’è nulla, proprio nulla in quanto ad aiuti e cure. Per fortuna ci sono il buon Dio e la Virgen del Carmen: la ricchezza dei poveri!
La pandemia è giunta all’improvviso e ha colto tutti impreparati, lasciando un grande senso di disorientamento e di impotenza. Per di più non si sa nulla. Le autorità ci tengono all’oscuro di tutto e questo genera ancor più paura e sconforto.
Nell’ospedale appena inaugurato non c’è nulla. La corruzione dilagante ha permesso che tutti approfittassero di questa pandemia per arricchirsi alle spalle del povero e dell’ammalato.
Il virus e l’impossibilità di muoversi hanno aggravato la fame. Il povero non conta nulla, è un numero in un ingranaggio. Il petrolio, l’oro delle nostre miniere e il platano (banano) della nostra terra valgono più delle persone.
Quando vedi la gente che d’inverno fa la coda all’una di notte sotto la pioggia per ricevere un sacchetto con gli alimenti, preghi Dio che la generosità della mia gente non venga meno in questo periodo particolarmente difficile. Dall’inizio delle restrizioni (16 marzo) ad oggi, la gente collabora condividendo il cibo e così abbiamo potuto aiutare ogni giorno circa 60 famiglie diverse, veramente povere. E’ proprio vero, come dice la sapienza popolare: “Chi vuol bene a noi siamo noi” e anche: “E’ il povero che aiuta il povero”.
Al povero non rimane che la fede nella nostra Madre del Carmen, a cui sono dedicati la nostra parrocchia e il nostro comune: El Carmen. Con la collaborazione spontanea e generosa delle 4 radio locali e attraverso la rete internet, siamo riusciti ad arrivare nelle case di migliaia di persone, infondendo forza, ridando speranza e indicando alcune norme di sicurezza. Incredibile la partecipazione!
La preghiera a Dio e la solidarietà con i poveri e i sofferenti sono inseparabili. Per celebrare un culto che sia gradito al Signore, è necessario riconoscere che ogni persona, anche quella più indigente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio.
La gente non crede più ai politici e il punto di riferimento resta la Chiesa; per questo, siamo subissati da richieste, impegni e proposte. Del resto siamo qui per questo… ∙
- All’inizio della pandemia abbiamo preso la decisione di non chiudere la chiesa. È stata l’unica chiesa in Diocesi a rimanere sempre aperta alle necessità di chi si avvicinava, segno che Cristo accoglie il suo popolo specialmente nel momento del bisogno. Quante persone depresse e sfiduciate sono venute…ed hanno incontrato speranza. Poi abbiamo sollecitato l’invio di foto da mettere sulle panche della chiesa quando non si poteva partecipare alla Messa, come segno di comunione per coloro che avessero voluto rimanere in contatto: sono arrivate quasi tre mila foto che hanno riempito la nostra chiesa.
- Con l’entusiasmo dei giovani è nato il ministero della comunicazione per permettere alla gente di seguire tutte le funzioni religiose via internet sulla pagina della parrocchia (Parroquia Nuestra Señora del Carmen – El Carmen). È stata entusiasmante la risposta della gente che partecipava (via internet) alle celebrazioni compiendo i vari segni che venivano proposti nella Settimana Santa; ad esempio, il giovedì santo, il papà doveva preparare un piatto con un pane da benedire e condividere dopo aver lavato i piedi alla sua famiglia; il venerdì santo, in famiglia dovevano preparare un altare con la croce e, il sabato santo, una candela da accendere contemporaneamente in tutta la parrocchia e nelle cappelle collegate. La Via Crucis del venerdì santo si è svolta per le strade vuote e silenziose (cosa strana a El Carmen, dove vive un popolo allegro e rumoroso); durante la processione io ero solo, accompagnato dalla polizia, ma seguito da casa da migliaia di persone. Molti ecuadoriani residenti all’estero (Messico, Argentina, Stati Uniti, Spagna, Italia, Germania) si sono collegati con noi via internet e così, pur lontani, hanno avuto la possibilità di rivivere le loro tradizioni.
- Nel mese di maggio tutte le cappelle e le comunità si sono messe in movimento per superare la paura e l’isolamento. Una quarantina di immagini della Madonna ogni sera sono passate di casa in casa per tutti i quartieri: segno di devozione e della certezza che la Madonna ci benedice e ci protegge dal virus. ∙
- In giugno è successo qualcosa di impressionante e imprevedibile. La sera del giorno del Corpus Domini abbiamo organizzato, per la prima volta dopo molti mesi, la processione con il Santissimo per tutta la città. Piovigginava. Le persone erano assiepate ai lati della strada, perché c’era ‘el toque de queda’ (coprifuoco). Hanno preparato altari, candele. La gente è rimasta inginocchiata in silenzio lungo tutta la strada, nel buio illuminato dalla candela che teneva in mano con tanta fede. In tre ore abbiamo percorso tutta la città.
- In luglio per la festa della Madonna del Carmine, la gente, osservando le norme, ha partecipato alla novena con la Messa dell’aurora alle cinque del mattino, partendo a piedi dai vari quartieri e cappelle alle quattro di notte, per arrivare alla Messa al sorgere del sole. E siccome era proibita la processione, abbiamo organizzato una carovana di moto e macchine. E’ stato impressionante…un chilometro di macchine e moto, una grande festa in onore della Madonna per ringraziarla per la sua protezione e per chiederle che continui a proteggere il nostro Cantòn.
- Nel mese di ottobre abbiamo vissuto la missionarietà con vari programmi, celebrazioni e rappresentazioni. Questo ha ridato speranza alla gente. ∙
- Novembre: abbiamo avuto il dono dell’ordinazione diaconale di un giovane comboniano del Congo che è qui da noi per fare l’esperienza missionaria prima dell’ordinazione. Tutta la parrocchia si è mobilitata per la celebrazione; è stata una festa straordinaria per tutti.
- Dicembre: la novena di Natale. Abbiamo fatto il concorso dei presepi sul tema della pandemia. Tutte le cappelle con creatività hanno preparato presepi straordinari. Piena di entusiasmo la novena dei bambini che hanno riempito la chiesa coi loro canti e la loro allegria. La notte di Natale, abbiamo fatto la tradizionale ricerca del Bambino (un neonato di un mese del paese, nascosto in una piazza della città) e poi la Messa con la chiesa piena e i canti tradizionali della nostra terra.
Straordinaria questa mia gente…non perde la speranza e ripete sempre: ”Ricominciamo, Padre, abbiamo iniziato tante volte”… (è vero: lo abbiamo fatto dopo la siccità di anni fa, dopo il terremoto, ora con il virus) e anche: “la Virgen è con noi”. E allora si va avanti anche se a volte si è stanchi, ma si è felici di camminare insieme.
Per loro la presenza del Padre è sicurezza: “il Padre non ci ha lasciati, è rimasto con noi; non si è chiuso in casa, cammina con noi, viene quando lo chiamiamo”. Quante unzioni agli infermi (anche via WhatsApp nei casi estremi e pericolosi), quanti funerali, ma anche battesimi (più di venti ogni settimana) e matrimoni... Il Signore aiuta e dà forza per continuare. I poveri sono sempre gli ultimi e….lasciati sempre per ultimi; ma la forza dei poveri è quella di non perdere mai la speranza e questo contagia ed entusiasma.
Senza popolo non c’è Chiesa e senza Chiesa non c’è popolo. È così che la nostra comunità è cresciuta. Ogni sera si riunisce numerosa (anche se a distanza…) e tutti dicono: “Padre, ti vediamo e ti ascoltiamo tutte le sere”. Che la nostra Madre la Virgen del Carmen ci protegga e continui ad aiutarci allontanando da noi la pandemia e la fame. Assieme alla mia gente vi auguro un anno ricco di speranza e solidarietà.
Ricordatevi di noi.
Padre Enea Mauri
Casa Cural Natale 2020 El Carmen - Manabi (Ecuador)
eneamauri@yahoo.es