Pubblichiamo la lettera indirizzata ai noi giovani di padre Davide De Guidi
Cari giovani,
vi penso in questo tempo sempre con tanta riconoscenza per l'affetto e la vicinanza che sempre mi avete mostrato in tanti modi e momenti, grazie di cuore! La speranza e ci aiuta a credere che i giovani sono il bel presente di Dio in questa storia umana e la Sua risposta a tante domande inquietanti. In questi mesi mi stò dedicando ad alleviare le sofferenze del popolo del nord Mozambico, terra di Cabo Delgado con i suoi 500.000 sfollati di guerra, una tragedia interna provocata da gruppi islamici e dalla scoperta di minerali preziosi nel sottosuolo, che alimenta l'egoismo e la brama di possedere dei potenti di turno. Come dice un proverbio africano:" quando gli elefanti lottano, é l'erba che soffre", cioè il popolo indifeso e innocente.
In questo momento sono appena tornato dalla parrocchia dove abbiamo cercato di dare un segno di solidarietà a 630 sfollati arrivati in questa ultima settimana sotto un sole cocente e dopo giorni e giorni di cammino nei boschi fuggendo per non morire. Loro sono per me il povero "Cristo" che ci visita, é l'avvento fatto carne nella loro carne martoriata che cerca vita e accoglienza. Sono quella povera famiglia di Nazareth che fugge da quel "Erode" che sempre desidera eliminare gli innocenti incomodi.
Oggi poi finita la distribuzione di farina, coperte, fagioli, sapone, stuoie e secchi per lavarsi, un'altra fila di loro stava alla porta sperando di essere accolti, sebbene non erano previsti per oggi. Come lasciarli andare a "casa senza nulla"? Una casa che ora già non hanno più e come ascoltare la nostra fatica, senza ascoltare il loro grido di fame e smarrimento? Così ci siamo rimboccati le maniche e cercato di moltiplicare a condividere il poco che era rimasto.
Ascoltando le loro storie, sembrano storie di un altro mondo, una crudeltà e violenza si é scaraventata su di loro, solo per il fatto di vivere là in quel luogo, sebbene la loro vita sia sempre stata misera e umile. In questi giorni una grande missione di Nhangololo é stata completamente distrutta da queste bande armate: tutto viene bruciato, le persone massacrate per incutere la paura di non tornare un giorno; rapimenti costanti di bimbi, ragazze per fini disumani, così l'essere umano si trova in una condizione tanto oscura e umiliata che ti chiedi cosa sta succedendo.
Domenica scorsa poi, una povera donna sfollata mi ha chiesto un passaggio per cercare una chiesa per pregare e ritrovare forza e speranza di vivere. Lei mi raccontava di avere 5 figli, sebbene il piccolo di 4 anni lo hanno portato via questi gruppi terroristici e non sa se sarà vivo e dove cercarlo. Mi colpiva la forza d'animo di questa povera donna, una forza che solo Dio ci può dare in certi momenti della vita.
La nostra presenza qui ora é quella di dare a queste persone quella dignità che meritano dopo tante umiliazioni e sofferenze. Ne abbiamo già accolti 6800 in parrocchia a un ritmo di 300-500 ogni settimana. Una accoglienza che mi consola e che nasce dalla vostra carità, perché molti di voi scrivendovi in agosto, avete saputo aprire il vostro cuore e ora ci permettete di sostenerli e dare loro speranza per un po' di tempo. Per questo voi siete per me, insieme a loro e a coloro che ogni giorno si dedicano a servirli gratuitamente, un segno forte di questo Natale che verrà e che é già presente.
Un altro bel segno di speranza e di luce era vedere questa mattina un gruppo di giovani chiamato " brilla Mozambico" servire gli sfollati con un gruppo di ragazze novizie carmelitane che con amore e semplicità di cuore caricavano i pesi dei prodotti da consegnare loro. Sono giovani dal cuore aperto alla vita, buoni samaritani come molti di voi mi avete testimoniato.
Per questo cari amici, vi porto nel cuore, sapendo bene che anche per voi state vivendo la prova della pandemia, con questo covid 19. Qui da noi con quasi 40 gradi quotidiani il virus non ha per ora grande forza, almeno in questo possiamo respirare un po', sebbene il caldo torrido di questi tempi si sta abbattendo fortemente in tanti luoghi dell' Africa. Restiamo uniti nella gioia di sentirci piccoli pastori che annunciano la nascita imminente di Colui che é nato per darci ciò per cui il nostro cuore é stato creato. Chiamati ad essere tessitori di una nuova umanità, fatta di tanti piccoli ma grandi gesti di vera umanità, annunciamo la gioia di vivere e credere che l'Amore sempre avrà l'ultima parola, perché si é fatta storia, carne e cammino in noi per mezzo di quel piccolo che é nato per renderci amabili e benedizione con la sua tenerezza.
Buon cammino di avvento e buon Natale!
Fraternamente uniti nella forza della preghiera e nella testimonianza della carità,
p. Davide De Guidi