Il giorno della mia partenza non sapevo cosa aspettarmi, non sapevo se aver paura o se lasciare spazio solo all’entusiasmo per una partenza che desideravo da tempo. Non avevo trovato nessuna risposta ed effettivamente qualunque cosa sarebbe stata sbagliata, ogni singola giornata è stata qualcosa di completamente nuovo!
Lettera di Elisa Bicciato dal Madagascar
Ciao a tutte e a tutti!
Sono Elisa, da poco rientrata dal Madagascar, dopo un'esperienza meravigliosa di 3 mesi vissuta nell'ospedale Vezo, presso Andavadoaka. Il giorno della mia partenza non sapevo cosa aspettarmi, non sapevo se aver paura o se lasciare spazio solo all’entusiasmo per una partenza che desideravo da tempo. Non avevo trovato nessuna risposta ed effettivamente qualunque cosa sarebbe stata sbagliata, ogni singola giornata è stata qualcosa di completamente nuovo!
Partita come infermiera ma essendo sempre stata tirocinante ... il desiderio di partire non mi aveva fatto vedere con chiarezza questo “dettaglio” ... sentirsi delle responsabilità più grandi delle proprie capacità in un contesto dove non si hanno mezzi e personale non è stato per nulla facile!
Ma non è detto che ciò che è difficile non sia anche tremendamente bello ... infatti non c’è stata situazione in cui io mi sia sentita sola o non parte del team ... l’idea migliore è quella ottenuta dai piccoli ragionamenti di ciascuno e questo davvero in qualsiasi momento, nel rispetto dei ruoli ma senza sentirsi bloccati “dal nome” della propria laurea, con la consapevolezza del proprio livello di esperienza ma senza presunzione o senso in inferiorità!
Questa rappresentazione concreta della forza di un team sarà qualcosa che non dimenticherò davvero mai! Ma ancor meno dimenticherò i pazienti ... “la natura non ha fretta eppure tutto si realizza” ... così vorrei descrivere questo villaggio ... senza fretta ma con la capacità di vivere che noi occidentali non sappiamo raggiungere neanche con tutta la nostra fretta di capirne il senso in ogni sua sfaccettatura! La loro incredibile capacità di fidarsi di chi li sta curando, tanto da rispondere con un “grazie” anche alle diagnosi peggiori.
La loro incredibile capacità di aiutarsi, non sempre si riesce a capire chi sia parente di chi. I sacrifici che una famiglia fa per salvare la vita di uno dei componenti, ma la contemporanea accettazione della morte quando non risulta possibile fare altro!
Grazie, grazie, grazie a chi ha fatto parte di tutto questo, ad ogni alba e tramonto per avermi fatto vedere i colori più belli che esistano, a questo lavoro che mi porta ad abbracciare ogni giorno la parte più vera delle persone e con questo la loro cultura e la loro storia!
Elisa Bicciato
Equipe Malankeba