Trento

6 settembre 2002

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ARCHIVIO della TAPPA
Trento: il ritorno di Alex articolo di Raffaello Zordan
Il Passaggio della Carovana, 6 settembre 2002
Presentazione della Realtà Sociale ed Ecclesiale di Trento
Gruppo Carcere e Servizio Civile
Adesioni
Contatti Locali
Il passaggio della Carovana a Trento
 L'intervento di Magouws Catherine Morakabi a Bolzano in occasione dell'incontro con  il sindaco e alcuni assessori della giunta comunale assieme ai rappresentanti di Pax Christi che hanno organizzato l'iniziativa Incontro tra don Luigi Ciotti, i volontari ed il direttore del carcere di Rovereto Incontro con Valdenia Aparecida Paulino nella sede ATAS Incontro dei giovani della carovana presso il Centro Missionario diocesano di Trento

7 settembre 2002 

 

“La libertà di tutti si gioca sui diritti e sulla giustizia. Ma giustizia significa ricerca della verità senza fare sconti a nessuno. Questo è un percorso che pretende non indignazioni momentanee ma un impegno solido e continuo. Perciò mi sento di far parte di questa carovana della pace che chiede ciascuno di mettersi in gioco, di assumersi nuove responsabilità, di dire no a una visione del mondo fondata sull’idolatria del denaro e del potere”.

Sono parole di don Luigi Ciotti che ieri sera a Trento ha affiancato gli altri testimoni – Alex Zanotelli, Magows Catherine Morakabi (Sudafrica) e Valdenia Aparecida Paulino (Brasile) - nella seconda tappa del Giubileo degli oppressi  2002. Il fondatore del gruppo Abele e di Libera (il raggruppamento di associazioni della società civile che si batte contro le mafie) ha parlato al palazzetto dello sport davanti ad oltre mille persone. Tra queste il vescovo mons. Luigi Bressan e il sindaco Alberto Pacher, che hanno portato il loro saluto e seguito l’intero incontro.

 

Incontro denso e coinvolgente. A cominciare dai temi di riflessione e di impegno proposti dalla città: la realtà carceraria e il servizio civile volontario. Il Gruppo carcere – che ha presentato le riflessioni dei detenuti della casa circondariale sul senso della pace – sta lavorando per stimolare la responsabilità del detenuto, della sua famiglia e della collettività, in vista di un effettivo recupero di chi sta scontando una pena. Del servizio civile volontario (un impegno di un anno) si è parlato invece come di una opportunità formativa e valoriale per i giovani: il dialogo tra associazioni e istituzioni può rilanciare questo servizio.

Ma molta gente del palasport, inutile negarlo, voleva sentire Alex Zanotelli e Alex aveva voglia di confrontarsi con i suoi concittadini. “Il mese scorso ho girato un po’ nelle nostre valli e mi sono reso conto che le nostre comunità montane sono sempre meno comunità. C’è molto individualismo, c’è atomizzazione, non ci sono più relazioni. Le nostre comunità stanno morendo. Per rivitalizzarle bisogna uscire dalla logica del denaro e dell’interesse che ci sta sempre più permeando. Bisogna investire di più nella cultura, nella scuola, nel volontariato”. Partendo da qui, non è stato dificile per Alex  rilanciare i temi del giubileo, della giustizia e delle scelte che tutti siamo chiamati a fare, i cristiani per primi: “O Dio o il denaro; o Dio o questo sistema mortifero”.

Anche gli sprazzi di Sudafrica e di Brasile, arrivati con le testimonianze di Magows e Valdenia, sono risultati convincenti: diritti sistematicamente negati e la fatica della società civile di riappropriarsene, di ricostruire tessuti sociali spezzati, di incalzare i poteri costituiti.

In molti, a fine serata, hanno firmato l’appello della carovana che definisce “immorale e illegale” la guerra contro l’Iraq, minacciata dagli Stati Uniti, e hanno lasciato le loro impronte digitali sull’editoriale di Pigrizia sull’immigrazione. Impronte da spedire agli onorevoli Bossi e Fini. Impronte che la carovana continuerà a sollecitare ad ogni tappa, fino a Bologna il 15 settembre.

 

La tappa trentina è stata caratterizzata anche dall’incontro-confronto con le istituzioni. Nel pomeriggio Valdenia, avvocata che si occupa anche dei diritti dei carcerati, ha incontrato le associazioni che operano nella realtà carceraria e ha visitato, accompagnata dal sindaco, il carcere di Trento. Qui ha intavolato una vivace discussione – in particolare sull’esiguità delle visite concesse ai parenti: un’ora alla settimana - con i funzionari della casa circondariale. Magows si è recata a Bolzano dove ha avuto modo di confrontarsi con varie associazioni e con il sindaco della città. Don Ciotti ha incontrato a Rovereto le associazioni della Vallagarina e ha visitato il carcere. Zanotelli ha partecipato ad una tavola rotonda con il presidente della Provincia Lorenzo Dellai sul tema: “Servizio civile volontario: non solo utopie”

 

 

 
PRESENTAZIONE DELLA REALTA’ SOCIALE ED ECCLESIALE DI TRENTO

 

Il contesto trentino presenta un variegato quadro di gruppi, associazioni, cooperative e movimenti, laicali ed ecclesiali impegnati in diversi settori per la promozione e costruzione della pace.

La regione possiede uno strumento per la pace: la legge n.11, del 10 giugno 1991, “Promozione e diffusione della cultura di pace”. Questa legge provinciale in coerenza con i principi costituzionali ha dato l’avvio ad un impegno per la promozione della cultura della pace e della solidarietà tra i popoli, utilizzando lo strumento del Forum Trentino per la Pace. E' un organismo permanente che ha il compito di assicurare la partecipazione della società civile alla realizzazione degli obiettivi previsti dalla legge.

Al Forum Trentino per la Pace partecipano le associazioni o i comitati, operanti nell’ambito del territorio provinciale, che nel proprio statuto prevedono, tra gli scopi sociali, iniziative nel campo dei diritti umani, della cooperazione, dello sviluppo internazionale, della difesa popolare non violenta, della pace, del disarmo e del servizio civile sostitutivo del servizio militare.

Il Forum ha attuato alcune convenzioni e collaborazioni con l’obiettivo di fornire utili servizi alle associazioni, al mondo della scuola e a tutta la cittadinanza.

In Trentino sono presenti varie associazioni, movimenti e cooperative che intervengono in diversi ambiti di disagio: tossicodipendenza, alcolismo, minori, disabili, malati psichici, carcerati, immigrati, senza fissa dimora…

Il territorio presenta anche associazioni e gruppi impegnati in progetti ed attività di sensibilizzazione, cooperazione, sviluppo e documentazione verso i Paesi del Sud del modo.

Altre associazioni sono nate all’interno della società civile provocate da situazioni locali e periferiche di non-pace.

Tra le realtà ecclesiali, la Caritas, il Centro Missionario Diocesano, (ente giuridico sotto il nome di Opera Diocesana per la Pastorale Missionaria), è lo strumento della Chiesa di Trento che tiene viva la dimensione missionaria di tutta la Chiesa diocesana. Educare all’universalità della missione, favorisce lo scambio e la cooperazione tra la Chiesa di Trento e le giovani Chiese, sostiene e accompagnare il cammino dei gruppi missionari parrocchiali e decanali.

La commissione diocesana “Giustizia e Pace”, è l’organismo ecclesiale che collabora con il vescovo e con i Consigli diocesani. Si muove alla luce della Parola di Dio e del Magistero della Chiesa, facendo proprio lo stile evangelico, sia nei fini sia nei mezzi.

I suoi compiti prevedono la promozione e diffusione di un’educazione al valore cristiano della pace per una coscienza e una cultura della pace. Informa e sensibilizza l’opinione pubblica sulle tematiche promosse nella Chiesa e nella società.

 

CARCERE e SERVIZIO CIVILE
Le associazioni trentine che hanno aderito all’iniziativa del Giubileo degli Oppressi hanno deciso di presentare, durante la tappa del 6 settembre, la realtà del carcere come situazione di oppressione e di denuncia e il Servizio Civile Volontario come esperienza positiva di costruzione della pace. Si sono così formati due diversi gruppi di lavoro, che stanno portando avanti un cammino di confronto e proposte di azione legate a questi temi.
GRUPPO CARCERE GRUPPO SERVIZIO CIVILE

 Il gruppo di lavoro che si è attivato sul tema del carcere ha individuato diversi aspetti problematici della realtà detentiva in italiana ed in particolare trentina:

-         quello affettivo-relazionale, che spesso risulta compromesso per il detenuto, e di riflesso per la sua famiglia;

-         il problema della recidività, che si calcola realizzarsi al 79% dei casi di detenzione;

-         l'isolamento della realtà carceraria rispetto alla comunità e l'esigenza di creare dei collegamenti tra il carcere e il contesto sociale in cui è inserito;

-         le carenze metodologiche del sistema educativo all'interno della casa circondariale, evidenziato dalla scarsa partecipazione, specie da parte degli italiani, ai corsi organizzati nel carcere.

I diversi aspetti sono collegati da una parte al recupero di responsabilità del detenuto, della sua famiglia e della collettività, dall’altra alla percezione d’insicurezza nel cittadino.

Questo gruppo propone un confronto tra vari soggetti (esperti, volontari, operatori, enti del pubblico e del privato) per elaborare assieme riflessioni ed eventuali linee di progetto sui temi sopra riportati, che possono sensibilizzare anche la comunità su risposte condivise e significative creando reti di solidarietà. Le riflessioni e le proposte emerse diverranno testimonianza all'incontro del 6 settembre.

Prossimi incontri (presso la sede ATAS di via Madruzzo n° 21 – Trento):

-         martedì 20 agosto, ore 17.30

-         martedì 3 settembre, ore 17.30

 

Referente GIM per il gruppo carcere: Chiara De Monti - demontichiara@virgilio.it

 

 

In riferimento alla futura soppressione del servizio di leva e alla problematica situazione in cui si trova oggi il servizio civile, Villa S. Ignazio ha elaborato una proposta per un Servizio Civile Volontario rivolto a ragazze e ragazzi. L’iniziativa vuole tradursi in un impegno della durata di un anno per contrastare l’ingiustizia, la violenza e per rimuovere le cause che producono l’emarginazione, adottando uno stile di vita basato sulla condivisione, l’accoglienza e il servizio concreto.

Anche sul piano politico le cose si stanno facendo passi avanti. Il 28 giugno è stato istituito nella Provincia Autonoma di Trento il nuovo ufficio per il servizio civile (previsto dalla legge 230) ed il gruppo “Costruire Comunità” sta sostenendo il disegno di legge n. 159 “Servizio civile per la comunità in Trentino”, che intende regolamentare il Servizio Civile Volontario e prevede di estenderlo a tutte le età.

Si sente però l’esigenza di unire le forze degli enti e delle persone interessate, approfittando dell’occasione offerta dalla tappa trentina del Giubileo degli Oppressi, per impegnarsi affinché il servizio civile torni ad essere un servizio con e per la gente ed un’occasione di crescita per i giovani.

 

Referente GIM per il gruppo servizio civile: Stefano De Toni - stefano.detoni@ing.unitn.it

 

 

 
Realtà, gruppi ed associazioni coinvolte in modi e forme diversi:

Atas, Punto d'incontro, Tam Tam Korogocho, Cortili di Pace, Villa Sant'Ignazio, Sottosopra, Commissione Giustizia e Pace, Centro Missionario, Gruppo '78, Mandacarù, Caritas, Yugo '94, Cappuccini, Volontari di Strada, Forum Trentino per la Pace.
 
Eventi e Verbali

MARCIA di PREGHIERA, RIFLESSIONE SILENZIO

e ASCOLTO di TESTIMONIANZE per le vie di Trento

Verbali incontri in formato .rtf
(clicca col tasto destro del mouse e scegli Salva oggetto con nome)
29 aprile 2002 28 maggio 2002 5 giugno 2002 19 luglio 2002
 
Contatto locali: Per informazioni sulla tappa di Trento:

responsabili: sr. Mariapia, missionarie comboniane  via delle Missioni Africane 11
p.Paolo Paoli missionari comboniani  via delle Missioni Africane 13
 combotrento@hotmail.com;
Chiara Cereghini memole8@libero.it.