2°
passo : “
Con Gesù liberatore: vita vera”
Canto
:
SU ALI
D'AQUILA
Tu
che abiti al riparo del Signore
e
che dimori alla Sua ombra
di
al Signore:< Mio rifugio,
mia
roccia in cui confido>
E ti rialzerà,
ti solleverà su ali
d'aquila
ti reggerà,
sulla brezza dell'alba
ti farà brillar
come il sole,
così nelle sue
mani vivrai.
Dal
laccio del cacciatore ti libererà
e
dalla carestia che distrugge,
poi
ti coprirà con le Sue ali
e
rifugio troverai.
Non
devi temere i terrori della notte,
né
freccia che vola di giorno,
mille
cadranno al tuo fianco,
ma
nulla ti colpirà.
Perché
ai Suoi angeli ha dato un comando
di
preservarti in tutte le tue vie,
ti
porteranno sulle loro mani
contro
la pietra non inciamperai.
E ti rialzerò,
ti solleverò, su ali d'aquila
ti reggerò,
sulla brezza dell'alba
ti farò
brillar come il sole,
così nelle mie
mani vivrai.
Preghiamo a due
cori col salmo 85
(84)
Signore,
sei stato buono con la tua terra,
hai
ricondotto i deportati di Giacobbe.
Hai
perdonato l'iniquità del tuo popolo,
hai
cancellato tutti i suoi peccati.
Hai
deposto tutto il tuo sdegno
e
messo fine alla tua grande ira.
Rialzaci,
Dio nostra salvezza,
e
placa il tuo sdegno verso di noi.
Forse
per sempre sarai adirato con noi,
di
età in età estenderai il tuo sdegno?
Non
tornerai tu forse a darci vita,
perché
in te gioisca il tuo popolo?
Mostraci,
Signore, la tua
misericordia
e
donaci la tua salvezza.
Ascolterò
che cosa dice Dio, il Signore:
egli
annunzia la pace per
il suo popolo,
per
i suoi fedeli, per
chi ritorna a lui
con
tutto il cuore.
La
sua salvezza è vicina a chi lo teme
e
la sua gloria abiterà la nostra terra.
Misericordia
e verità s'incontreranno,
giustizia
e pace si baceranno.
La
verità germoglierà dalla terra
e
la giustizia si affaccerà dal cielo.
Quando
il Signore elargirà il suo bene,
la
nostra terra darà il suo frutto.
Davanti
a lui camminerà la giustizia
e
sulla via dei suoi passi la salvezza.
In
ascolto della Parola di Dio:
Dal
Vangelo di Marco ( 5, 1-20)
Intanto
giunsero all’altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni.
Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo
posseduto da uno spirito immondo.
Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più
riusciva a tenerlo legato neanche con catene,
perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma
aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più
riusciva a domarlo. Continuamente,
notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si
percuoteva con pietre. Visto
Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi,
e urlando a gran voce disse: “Che hai tu in comune con
me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio,
non tormentarmi!”. Gli
diceva infatti: “Esci, spirito immondo, da quest’uomo! ”.
E gli domandò: “Come ti chiami? ”. “Mi chiamo
Legione, gli rispose, perché siamo in molti”. E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo
cacciasse fuori da quella regione.
Ora c’era là,
sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo.
E gli spiriti lo scongiurarono: “Mandaci da quei porci,
perché entriamo in essi”.
Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono
nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano
circa duemila e affogarono uno dopo l’altro nel mare.
I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia in città
e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse
accaduto.
Giunti
che furono da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano
di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero
paura. Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era
accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci.
Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro
territorio. Mentre
risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo pregava
di permettergli di stare con lui. Non glielo permise, ma gli
disse: “Và nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il
Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato”.
Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli ciò
che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati.
Testimonianza
Preghiera
personale silenziosa
durante
il cammino.
Dio
nostro Padre, ti affidiamo questa umanità.
L’umanità
si è allontanata da te.
Morte,
fame e sangue si sono impossessati della terra.
Tu
che hai predisposto il mare, i cieli e l’universo,
per
la felicità delle tue creature,
Tu
che hai impresso nel cuore di ogni creatura
il
rispetto e la benevolenza, sei dimenticato e disprezzato.
I
potenti della terra sono sempre più arroganti e superbi:
non
hanno paura di te, non hanno paura di nessuno.
Sfidano
l’universo, lo disprezzano,
affamano
senza voler essere infastiditi
si
arricchiscono appropriandosi di ogni risorsa.
Ingordi
e famelici pensano
solo a se stessi e al loro benessere.
Fanciulli
e fanciulle non valgono nulla:
schiavizzati,
violentati alimentano le turpi passioni
di maiali immondi.
Allontanati
dalle loro famiglie povere
sono
rinchiusi, lasciati morire a milioni,
ininfluenti ad ogni pietà.
Vengono
comperati alcuni dei migliori
per
calmierare il desiderio di genitori impropri.
Il
cielo è pieno di piccoli angeli dalla pelle nera e dagli occhi a
mandorla, che non hanno avuto tempo di vivere
colpevoli
solo di essere nati poveri nelle calde savane
e
nelle fredde tundre della terra
pure
destinate ad essere abitate da creature intelligenti.
Violenza
e guerra infestano la terra:
odi
profondi procurano ferite e mutilazioni,
crudeltà e morti.
Massacri
di massa vengono nascosti
negando
riposo per i morti.
Poteri
si scontrano contro poteri con
la vittoria dei più forti
senza
giudizi e senza tribunali.
Troppe
creature, che Tu hai creato con intelligenza e amore,
sono
abbandonate a se stesse.
Non
hanno acqua, non hanno medicinali
non hanno futuro.
Sono
distrutti i loro paesi, compaiono le loro lingue e culture,
non
hanno diritto al loro cibo, non hanno diritto a nulla.
Si
aggirano nel mondo come corvi e avvoltoi
coloro
che posseggono denaro e conoscenze:
individuano
le loro prede, le adescano con furbizia
tendono
loro le trappole e le uccidono.
Si
vantano di tutto questo:
si
sentono i migliori del mondo si credono i più intelligenti.
Dona
ad ogni cuore umano il senso del limite, Tu solo sei
l’onnipotente e l’eterno.
Fa
capire il senso dell’armonia che avevi immaginato
fa
comprendere la caducità della gloria e del potere,
ricorda
la morte e il tuo giudizio.
Tu
che hai a cuore ogni creatura non permettere che facciano e si facciano del male.
Allontana
il male, distruggi le tenebre.
Hai
creato i popoli, benedicendoli tutti.
Hai
assistito alla nascita e allo sviluppo delle tribù della terra,
hai
benedetto le loro case e le loro preghiere
hai
apprezzato le intelligenze e le scoperte
ti
sei compiaciuto dei loro abiti e delle loro lingue;
hai
partecipato ai loro canti e alle loro danze,
non
permettere che scompaiano.
Hai
inventato l’uomo e la donna,
li
hai posti l’uno accanto all’altro nell’amore e nel rispetto
perché
diventassero unità.
Violenze
e soprusi, ricatti e schiavitù
si
aggirano tra le mure domestiche:
vittime
silenziose, martiri innocenti,
impedisci o Dio l’obbrobrio.
Nati
da padri e da madri ti sei compiaciuto di fratelli e sorelle.
Non
solo la comunione di sangue
ma
la comunione di tutti hai voluto per la terra.
Restituisci
la fraternità per tutti e di tutti.
L’unico popolo dell’umanità
si
incammini verso il sogno e il destino
che hai voluto sulla terra.
Ritorna o Dio! Accogli le
creature
Ti
chiediamo perdono o Dio di tutte le nostre colpe.
Ti
chiediamo perdono per gli egoismi
per
le crudeltà e per le malvagità:
per
i silenzi, per le omissioni, per le compiacenze.
Ti
chiediamo perdono per chi non ha rimorsi
ci
vergogniamo per chi non ha vergogna,
siamo
disposti a riparare per chi non ha rimpianti.
Ritorna o Dio! Accogli le creature
Si
allontani il male dal mondo, cessino le guerre e le morti,
scompaiano
le carestie e le malattie.
Le
creature smettano di uccidere, di depredare,
di
essere crudeli e senza sentimenti.
Spariscano
i soprusi e le vigliaccherie
le
umiliazioni e le ingiustizie le cattiverie e le sevizie.
Ritorna
o Dio! Accogli le creature!
La
terra ritorni ad essere il giardino che hai creato;
l’armonia
degli alberi e degli animali
accompagni
le creature umane verso il tempo che viene.
Ognuno
possa benedire il giorno che è nato
la
vita che gli è stata donata, le felicità che ha sognato.
Ritorna
o Dio! Accogli le creature!
Ci
impegneremo con tutte le nostre forze faremo appello a tutte le
nostre intelligenze ci uniremo a tutte le buone volontà
perché termini lo scempio.
Lo
esigono l’intelligenza, gli affetti, le vittime, il futuro.
Non
risponderemo al male con il male,
invocheremo
la verità contro l’errore, la vita contro la morte.
Te
lo chiediamo con
sincerità e affetto
conoscendo
la tua generosità di Padre.
Te
lo chiediamo in nome del Figlio prediletto che hai inviato a
salvarci dal male, in
nome dello Spirito del bene che hai promesso.
Te
lo chiediamo in nome della Madre di tutti, dei santi e dei
martiri,
delle
vittime innocenti e silenziose.
Non
abbandonarci o Dio nostro Padre. Amen. Amen.
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