Portiamo
la nostra ancora ad una tappa successiva,
quella
di Terracina, antico porto romano
dove
sono approdate le prime imbarcazioni
dei
fratelli africani che annunciavano il Vangelo di Gesù
e
dove si sono posati i passi di Pietro, di Paolo
di
Cesareo e di tanti altri cristiani,
annunciatori
della pace di Cristo,
quella
pace che sorpassa ogni intelligenza,
che
custodisce cuori e pensieri nella verità
di
un mondo riconciliato
e
libero.
Ancoriamo
la barca della nostra carovana
e
rendiamo grazie al Signore per un altro porto raggiunto,
un'
altra meta realizzata, un dono di grazia ricevuto.
La
nostra ancora si aggancia a Cristo,
alla
sua Parola,
vera
roccia della nostra salvezza.
Da
lui, roccia viva, scaturisce la sorgente
della
nostra speranza certa,
della
nostra salvezza donata,
della
nostra gioia piena.
Siamo
pronti a togliere di nuovo
la
nostra ancora
e
consegnare la nostra barca
ai
flutti del mare della nostra vita,
fino
al giorno in cui
-se
il Signore ce ne darà la grazia-
dovremo
sciogliere le vele
e
versare il nostro sangue in libagione. ..
Anche
allora, il Signore sarà
ancora
sicura, baluardo inaccessibile.
"Senza
il Signore accanto a noi, lo dica Israele,
senza
il Signore accanto a noi, ( ...)
le
acque ci avrebbero travolti,
le
nostre vite sarebbero state sommerse
da
acque impetuose. ( ...)
Il
nostro aiuto è nel nome del Signore,
egli
ha fatto cielo e terra."
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