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Valdênia
a Genova |
La prima volta: ogni
tappa della carovana si rivela nuova, diversa, ricca. Per
Valdênia a Genova ci sono state almeno due “prime
volte”.
“E’ la prima
volta che vedo un posto con poveri in Italia”.
Arrivati a Genova, la casa di accoglienza della Caritas ha
accolto anche la carovana, insieme agli stranieri che
cercano almeno un punto di riferimento. Valdênia ha
osservato “meglio essere poveri nella propria terra che
essere poveri qui”. E così fin dal pomeriggio il tema
dell’immigrazione e dell’integrazione ha segnato questa
tappa.
“E’ la prima
volta che sono così vicina a donne musulmane”. E Valdênia
ha anche pregato con loro, nella comunità islamica del CEP
(Ponente di Genova). Si è tolta le scarpe, e le ha tolte di
nuovo alla sera, in Palazzo Ducale, perché “occorre
entrare scalzi nella cultura dell’altro, disarmati, per
saper ascoltare sentendo sulla pelle la differenza”.
Il pomeriggio al Centro
Edilizio Popolare (CEP) è stato un piccolo esempio ma un
grande segno di integrazione. Rappresentanti di tre
comunicati di quartiere, la comunità islamica locale, il
forum sociale e la comunità cristiana, il circolo Arci e la
rappresentante delle giovani musulmane, in dialogo sulla
pace.
Pace che parte dal
quotidiano delle nostre relazioni, dalla convivialità
delle differenze (solo tre dei presenti erano realmente
di origine genovese), semplicemente –ed è almeno il primo
passo- dall’incontro. Da un colloquio informale sono
emerse quattro parole chiave che possono aiutare queste
piccole comunità nel loro processo di integrazione:
dialogare, conoscersi, accogliere le differenze (a volte
anche sopportarle) e progettare insieme.
Sono parole di Omar,
rappresentante della comunità, riprese e sviluppate poi da
una ragazza con il velo che le avvolge il capo non per
fasciarlo e chiuderlo, ma per valorizzare la sua cultura e
tradizione in un paese dove, all’inizio, si pensava ai
musulmani come dei “fantasmi” (per i vestiti abbondanti
che portano).
E
alla sera Valdênia, che sempre coglie il potere dei
simboli, ha raccolto questa provocazione: si è presentata
al Ducale con un velo in testa. Ha voluto usare la sciarpa
dei due arcobaleni, simbolo della resistenza indigena
ecuadoregna, dove i colori si intrecciano senza confondersi;
allo stesso modo le persone si incontrino senza omologarsi,
com’è avvenuto in quell’angolino di Genova, in un
silenzio nascosto che la carovana ha fatto ascoltare
la Carovana |
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Simbolo
Consegnato alla Carovana:
I Ciottoli di Genova |
Se questi
taceranno, grideranno le pietre.
(Luca
19,40)
Sono
l’elemento originale, naturale delle nostre
spiagge liguri.
Un
po’ aspri al primo impatto, per renderli accoglienti
bisogna faticare un po’… come succede ai “foresti”
nel primo incontro con i genovesi. A lungo andare… ci si
abitua e si preferisce la loro discrezione all’invadenza
della sabbia.
Sono
tondi, levigati dal lento lavoro del mare, apparentemente
tutti grigi e uguali, in realtà sempre diversi per
dimensione e striature.
Sono
i testimoni della storia genovese: hanno visto le
glorie del porto, il suo declino, la sua lenta ripresa;
hanno visto la trasformazione del ponente industrializzato,
la distruzione del suo litorale; hanno assistito alle
culture che si sono avvicendate nei secoli, fino alle ultime
“invasioni” dal sud dell’Italia, dall’altra sponda
del Mediterraneo, da tutto il mondo; come loro, i genovesi,
mugugnando forse, si sono lasciati levigare e
trasformare…, tanto che risulta così difficile oggi
trovare un genovese “vero”; hanno assistito, nel luglio
dello scorso anno, al passaggio di centinaia di migliaia di
persone decise a credere in un possibile mondo diverso,
hanno assistito ai pestaggi e ai lacrimogeni delle Forze
dell’ordine, alle devastazioni di corso Italia e della
Foce, accogliendo sulle spiagge del lungomare la fuga dei
manifestanti, a Boccadasse la preghiera e il digiuno delle
religioni e la delusione e disperazione di chi ha cercato
pace e si è fermato in spiaggia, esausto, chiedendosi
“perché?”.
Questi
ciottoli sono testimoni di resistenza, tenacia,
accoglienza, collaborazione, disponibilità. In un
apparente grigiore, contribuiscono in modo determinante alla
bellezza del paesaggio ligure e alla trasparenza del suo
mare.
Genova,
9 settembre 2002
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Adesioni |
Stanno partecipando alla preparazione della
tappa:
Caritas Diocesana,
Valpolcevera Social Forum, Gruppo Boccadasse, Missionari S.M.A.
, Equipe Notre Dame, Centro Ligure Documentazione Pace, Rete contro G8 per la Globalizzazione dei
Diritti, Pax Christi Genova, Ponente Social Forum, Associazione Comunità Una
Rivarolo,
Mani Tese, Lilliput Genova, Emergency, AIFO, CTM.
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