Venerdì 27 giugno

preghiera per gli immigrati

presso le prefetture

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                                     Testimoni della carità                                                                              Provocazioni p.Alex

 

"Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall´altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri". (Don Lorenzo Milani)

E’ iniziata mercoledì 4 giugno l’azione di protesta di padre Giorgio Poletti, 62 anni e del suo confratello Francesco Nascimbene, 50 anni, rispettivamente missionari in Mozambico ed in Equador presso la questura di Caserta. I due sacerdoti si sono incatenati alla finestra del palazzo per denunciare un’azione indiscriminata della polizia (nominata “Alto Impatto”) verso gli immigrati africani lungo il litorale Domitio, una zona difficile di Castel Volturno, a poche di decine di chilometri a nord di Napoli. L’operazione della polizia ha comportato una vera “pulizia” della città, trattenendo ed arrestando anche persone con regolare permesso di soggiorno. Questo rivela l’adozione della logica ingiusta dell’aggressione nei confronti del fenomeno dell’immigrazione, verso il quale i due missionari hanno chiesto:

1) che sia rivista la metodologia dell'intervento delle forze dell'ordine per evitare che siano colpite persone innocenti come sta accadendo in questi giorni;

2) che si costituisca un Tavolo composto dalle istituzioni locali, regionali, nazionali, dai rappresentanti delle associazioni impegnati nelle tematiche della solidarietà e dell'integrazione sociale, dai rappresentanti degli immigrati e dalla società civile per affrontare insieme in una maniera democratica e costruttiva i problemi del territorio relativi all'immigrazione;

3) che la legge Bossi-Fini sia rivista perchè lesiva dei diritti fondamentali della persona.

Tra i primi  ad accorrere sul posto è stato il vescovo di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro, “L'azione dei due missionari a difesa della vita umana, ha qualcosa di evangelico". Ed ha aggiunto: "In questo momento vorrei mettermi al fianco del padre comboniano Giorgio Poletti e del suo confratello Francesco Nascimbene. I due religiosi mi avevano informato della loro idea e avevano concordato con me quanto avrebbero fatto. Mi dicevano che non c'era altra soluzione per richiamare l'attenzione sulla situazione in cui versa questa gente, la più povera tra i poveri. Le forze dell'ordine - ha spiegato Nogaro -  hanno fatto irruzione in alcuni palazzi ed hanno compiuto rastrellamenti indiscriminati". Anche don Luigi Ciotti, del gruppo Abele  e padre Alex Zanotelli hanno espresso il loro sostegno ai due missionari. Sabato 7 giugno, dopo aver trascorso quattro giorni incatenati ma sostenuti dalla solidarietà di religiosi e laici, sono intervenuti i vigili del fuoco, una ventina di agenti di polizia, sei membri della Digos, alcuni poliziotti della squadra mobile in borghese per intimare ai due religiosi di abbandonare il luogo senza opporre resistenza. Padre Poletti ed il confratello hanno obbedito agli agenti, e si sono trasferiti nella piazza Vanvitelli che si affaccia al palazzo della questura, dove si sono nuovamente incatenati. “Se il questore guarda dalla finestra può continuare a vederci” dice alla Misna, padre Nascimbene. "Quel che sta accadendo qui è davvero terribile - dice padre Nascimbene - non possiamo più tacere. Si è scatenata una vera e propria caccia agli immigrati, specie verso gli africani, i più riconoscibili ed anche i più esposti. Questa è gente che vuole solo rifarsi una vita, che cerca un lavoro onesto. E' gente che viene sistematicamente sfruttata e malpagata. In sette anni ho visto cose davvero indicibili''. ''I problemi ci sono - continua padre Giorgio - . ma a nostro giudizio vanno affrontati diversamente, non certo con la forza. Le autorità parlano di bonifica del territorio. Per noi, invece, si tratta di vera e propria repressione. A patirne sono anche molti rifugiati, che vengono trascinati in questura senza alcun motivo''. "Noi non vogliamo fare la rivoluzione - afferma ancora padre Giorgio che è anche il padre superiore della piccola comunità di comboniani di Castel Volturno - ho già vissuto queste esperienze. Ho conosciuto dittature e rivoluzioni, in Spagna, in Portogallo, in Mozambico. Noi vogliamo solo denunciare una situazione insostenibile, vogliamo che la gente, i casertani soprattutto le autorità, prendano coscienza del problema e cambino atteggiamento. Noi chiediamo la fine della repressione verso gli immigrati nel territorio di Castel Volturno, lungo il litorale Domitio. Chiediamo che finiscano immediatamente i rastrellamenti degli immigrati, giustificati dalla lotta alla droga e alla prostituzione. Questi metodi polizieschi finiscono per colpire solo i più deboli, le persone innocenti''. Sempre nella mattinata di sabato 7 giugno, i due padri hanno celebrato la santa messa senza abbandonare il loro posto, assistiti da altri religiosi e cittadini solidali alla loro iniziativa.  Venerdì 13 giugno, padre Giorgio Poletti e padre Franco Nascimbene, hanno deciso di liberarsi dalle catene e di togliere il presidio nei giardini pubblici di piazza Vanvitelli in seguito alla proposta dell’assessore alle politiche sociali della regione Campania, Adriana Beffardi, di garantire un tavolo di concertazione in cui le autorità competenti “si impegneranno a garantire un piano di convivenza pacifica sul litorale Domitio tra la popolazione locale e le diverse etnie di immigrati presenti”. Per i missionari comboniani si conclude in questo modo solo la prima fase dell’iniziativa di protesta. Ora insieme alle altre congregazioni religiose che hanno mostrato solidarietà, intendono sviluppare altre iniziative a sostegno dell’impegno assunto dalle autorità locali.

 Venerdì 27 giugno, giorno della Festa del Sacro Cuore, è stata indetta una preghiera di fronte alle prefetture di molte città italiane.

 Si invitano le comunità religiose e i gruppi ecclesiali a presentarsi davanti alla prefettura della propria città con una croce, una catena e un cartellone riportante la seguente frase: "Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall´altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri". (Don Lorenzo Milani). Vuole essere un momento di preghiera silenziosa per richiamare l´attenzione di tutta la società sulla deplorevole situazione che molti immigrati vivono perché questa disumanità non può lasciarci indifferenti. "Celebrare il Sacro Cuore - afferma p.Mosè Mora segretario della commissione Giustizia e Pace degli Istituti Missionari Comboniani - significa anche assumere con la compassione di Dio la situazione delle persone trafitte e inchiodate. Oggi, in Italia, la piaga della non accoglienza che si trasforma in atteggiamenti di rifiuto e in nuove strategie di sicurezza che richiamano a rastrellamenti di pulizia etnica, in coscienza non può essere accettata e tantomeno sostenuta. O la legge è al servizio dell´uomo, o non è legge".

 

"In solidarietà con gli immigrati: davanti alle prefetture",

la commissione Giustizia e Pace degli Istituti Missionari Comboniani invita ad una giornata di preghiera in solidarietà con i cittadini immigrati davanti alle prefetture italiane, venerdì 27 giugno.

 

 

Proposte da discutere al Tavolo di Concertazione

per affrontare democraticamente  insieme ai rappresentanti delle istituzioni, alle associazioni, ai rappresentanti degli immigrati e della societá civile, i problemi del territorio di Castel Volturno relativi all'immigrazione.

Per saperne di piú leggi gli articoli di Nigrizia e la scheda di approfondimento che presenta il movimento degli immigrati africani per la pace e la situazione in cui opera la piccola comunitá comboniana di Castel Volturno.
 Visita la pagina "I grandi temi di Nigrizia: l'immigrazione", dove potrai trovare testimonianze, riflessioni, documenti ed analisi puntuali provenienti da ambienti ecclesiali e laici riguardo a questa tematica.

  In questa pagina troverai materiale di riflessione sulla situazione del fenomeno migratorio oggi in Italia alla luce della legge Bossi-Fini.

Leggi le reazioni di Nigrizia alla legge Bossi-Fini e la campagna "Legge Bossi-Fini Obbedisco" lanciata durante la Carovana della Pace 2002.

La voce dei testimoni e le proposte che sono nate durante la Carovana della pace nel settembre 2002  e il nuovo viaggio che intraprenderá dal 4 al 15 settembre da Assisi a Limone sul Garda all'insegna della riflessione sulla Pacem in Terris.

  Leggi l'esperienza del campo estivo dei ragazzi del Gim di Venegono a Castel Volturno.

Conferma la tua solidarietà agli immigrati e a chi si batte con loro per condizioni più giuste di integrazione:

manda al ministro dell'interno Pisanu una cartolina di appoggio alla causa degli immigrati

(puoi richiederla a combonianicastelvolturno@hotmail.com )