Settembre
d'utopia a Verona
E
ORA TOCCA A NOI...
Tocca
a noi
Anzitutto
sviluppare una spiritualità giubilare che affonda le sue radici
nella tradizione biblica, ebraica e cristiana, tradizione che sta
dalla parte degli esclusi perché il Dio di Mosè, il Dio di Gesù,
non è il Dio
del faraone e dell’impero romano, ma è il Dio degli schiavi
e dei crocifissi.
Una
spiritualità che si alimenta di contemplazione e di Parola. E
nella contemplazione scopre e assume il Sogno di Dio, sogno di una
economia e di una società alternative all’impero.
Concretamente,
ci impegniamo
a dare
tempo alla lettura e all’ascolto
della Parola, alla contemplazione, al silenzio, alla
preghiera.
Tocca
a noi
migliorare la nostra formazione con un impegno personale e
comunitario, per conoscere e riflettere sulle situazioni del mondo
e capirne i meccanismi e trovare modi di intervento per cambiarne
la logica.
Ci
impegniamo a
leggere strumenti di informazione alternativa, come Nigrizia, e a
prendere sul serio campagne di sensibilizzazione.
Ci
impegniamo a
resistere all’impero del denaro
e del mercato, consumando solo lo stretto necessario (definito
coi criteri dei poveri), sia nel mangiare, sia nel vestire, sia
nel viaggiare, e riducendo il consumo di energia, acqua,
elettricità, petrolio e derivati. Coltivando la cultura del
limite nell’uso delle cose e della sobrietà, adottando la
metodologia dei bilanci di giustizia e usando preferibilmente i
prodotti del commercio equo e solidale.
Ci
impegniamo a consumare
in modo critico, rifiutando di essere complici di ogni
sfruttamento dell’uomo, della donna e dei bambini.
Ci
impegniamo a guadagnare il nostro denaro onestamente, fuggendo
ogni tipo di speculazione finanziaria.
Ci
impegniamo a
non accumulare, dando ai poveri ciò che supera lo stretto
necessario.
Ci
impegniamo a
investire saggiamente i nostri risparmi, impedendo che servano a
produrre armi e altri fattori negativi per la vita dell’umanità;
per questo mettiamo i nostri risparmi nella Banca Etica o comunque
in circuiti trasparenti e puliti.
Ci impegniamo a far
conoscere queste realtà nel nostro ambiente, ad amici e
conoscenti.
Ci impegniamo a
riconoscere e promuovere la dignità di ogni uomo e di ogni donna;
noi vogliamo osare l’accoglienza: per questo collaboriamo perché
gli immigrati
abbiano lavoro e casa – non solo lavoro, ma lavoro e casa, perché
possano vivere una vita normale. Come missionari comboniani
abbiamo cominciato mettendo a disposizione dell’accoglienza dei
lavoratori immigrati la maggior parte dell’ex seminario
comboniano di Thiene.
Ci
impegniamo a
lottare contro la tratta delle donne per la prostituzione, affinché
nessuna donna sia costretta dalla necessità a vendere il proprio
corpo. Come comboniani siamo coinvolti con vari missionari in
questo impegno diretto, a Cestelvolturno
di Caserta come a Verona e altrove.
Ci
impegniamo a
promuovere la pace sempre e ovunque, ad essere sentinelle attente
e pronte a gridare contro ogni ingiustizia, a denunciare con forza
il delitto continuo delle guerre volutamente dimenticate dalle grandi
agenzie di informazione che sono nelle mani dell’impero,
come le guerre in Sudan, Congo, Ruanda, Burundi, Somalia, Eritrea,
Etiopia, Angola, Sierra Leone, Colombia, e altre. Un mezzo
concreto di pressione è oggi la Campagna Break the silence.
Ci
impegniamo
perché la chiesa italiana assuma come istanza propria la non
violenza attiva. Come comboniani continuiamo a dare il nostro
contributo anche attraverso Nigrizia
e con una presenza di animazione nelle comunità cristiane.
Ci
impegniamo a gridare
forte l’ingiustizia di cui sono oggetto milioni di persone
private della loro terra, come gli indios e i baraccati delle
grandi città. Cercheremo di coordinarci, con l’aiuto dei nostri
mezzi di comunicazione, in maniera di esercitare una pressione
sulle autorità responsabili.
Ci
impegniamo a
lottare contro una politica che rende i ricchi sempre più ricchi
e i poveri sempre più poveri, non solo nel nostro paese, ma in
tutto il mondo; vogliamo invece una politica attenta alle fasce più
deboli e impegnata in relazioni internazionali tese a creare un
mondo solidale, dove i beni sono distribuiti equamente. Diciamo no
ad una politica che è a servizio di un’economia di sfruttamento
che arricchisce solo i ricchi.
Concretamente
ci impegniamo a chiedere ai candidati alle elezioni,
politiche o amministrative, cosa intendano fare riguardo a
problemi come le povertà, le nuove schiavitù, le relazioni con i
paesi impoveriti, l’economia liberista...
E ci impegniamo
a rifiutare il nostro voto a candidati che propongono una politica
che continua a favorire i ricchi e a impoverire i poveri, in
Italia come nel resto del mondo.
Ci
impegniamo a
collaborare sul territorio con tutte le realtà cristiane e laiche
che condividono gli stessi ideali, lo stesso Sogno di Dio per un
mondo più bello e fraterno. Come comboniani
ci impegniamo a dare la nostra adesione alla rete locale di
Lilliput
Noi
non ci rassegniamo a questa situazione del mondo: resisteremo
e lotteremo insieme.
Noi
resteremo uniti: isolati, saremo presto assorbiti dall’impero
che continua a divorare i poveri, anzi rischiamo di diventarne
complici.
Insieme
saremo forti e riusciremo a produrre qualche crepa nell’edificio
dell’impero che oggi appare solido e vincente. Per restare uniti
siamo pronti ad usare ogni mezzo, anche le moderne tecnologie
informatiche. Come comboniani mettiamo a disposizione un sito per
entrare in altri mondi (www.giovaniemissione.it
)
Noi
continueremo a riunirci per aiutarci a conoscere, a riflettere e
ad agire come veri discepoli di Gesù Cristo affinché tutti
siano riconosciuti
figli dello stesso Padre
chiamati a vivere da fratelli.
Solo
allora sarà festa!
Solo
allora sarà giubileo degli oppressi e millennio senza esclusi.
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