L’atteggiamento
di Franziska di fronte alla scelta del marito
Quando
Franziska seppe le intenzioni del marito e consapevole
delle conseguenze che quel gesto avrebbe scatenato, cercò
di dissuaderlo, ma successivamente mutò il suo
atteggiamento.
“All’inizio
l’ho pregato tanto di non mettere in gioco la sua vita
ma poi quando tutti litigavano con lui e inveivano contro
di lui-vennero anche i parenti-non lo feci più”.
“Perché vuoi tanto bene a qualcuno e quello non ha più
assolutamente nessuno che lo capisce”. “Se non fossi
stata dalla sua parte non avrebbe avuto proprio
nessuno”.
Durante
l’intervista al canale televisivo austriaco, alla
domanda se era d’accordo con il proposito di suo marito
risponde “Fin dove riuscivo”.
Franziska
riuscì ad aiutare il marito a trovare la pace interiore:
comprese lui e le sue motivazioni.
“Sono
riuscita a dissuadere Franz ed il giorno seguente era di
nuovo contento di fare la comunione. Credo che Franz non
mi avrebbe mai raccontato l’episodio se io non avessi
notato il suo dispiacere e quanto soffriva”.
Il
momento della separazione
Il
congedo degli Jägerstätter fu qualcosa di più della
separazione definitiva di due innamorati. Il marito lascia
l’ultimo ambiente che gli ispirava fiducia e sentimento
di appartenenza. La moglie non era soltanto la persona
amata e la madre delle sue figlie, ma anche la compagna
spirituale e, nell’ultimo periodo, l’unica confidente
nella solitudine.
“Carissima
moglie, ti ringrazio ancora di cuore per tutto il tuo
amore, la tua fedeltà e i sacrifici che hai sopportato
per me e per tutta la famiglia, e per tutti i sacrifici
che dovrai ancora affrontare a causa mia. Il sacrificio più
grande sarà che non dovrai avere collera per nessuno di
quelli che adesso forse ti offendono, perché l’amore lo
esige; cerca sempre di più la perfezione, e tutto ti sarà
sempre più facile”.
Franz
era consapevole che contro Franziska si sarebbe scatenata
l’incomprensione e l’aggressione. Sapeva che la moglie
avrebbe potuto affrontare il peso di tale dolore cercando
sostengo nel Cristo crocifisso.
“Tu
sai almeno a chi puoi confidare le tue sofferenze, chi avrà
comprensione e ti potrà aiutare; anche Cristo sul monte
degli ulivi ha pregato il Padre celeste, perché lasciasse
passare il calice della sofferenza, però non dobbiamo
dimenticare che aggiunse: Signore, sia fatta non la mia ma
la tua volontà ”.
Gli
ultimi incontri con il marito
Nelle
lettere che Franziska scrive dopo l’incontro nel
tribunale del Reich a Berlino, emerge un atteggiamento di
rispetto delle convinzioni di coscienza del marito che la
portano a condividere la scelta e a ritenere la realtà
politica, responsabile della condanna.
“…è
stato un viaggio molto triste, perché noi non potevamo
cambiare nulla della sua difficile situazione, dal momento
che così è la legge e questa situazione lo ha costretto
ad una scelta radicale. Forse c’è un’altra soluzione,
con la fucilazione non si risolve nulla”.
Franziska
dimostra di non lasciarsi completamente intimidire dal
sistema nazionalsocialista. Scrive al marito lettere
familiari ed intime nonostante la censura, coraggiosamente
viola il divieto di spedire in prigione generi alimentari
e questo permette a Franz di consumare nel giorno di
Pentecoste il suo piatto preferito.
Il
periodo successivo alla morte
A
Franziska vennero negate la pietà e la partecipazione che
venivano rivolte alle vedove dei soldati caduti.
“Era
terribile non tanto il fatto che lui fosse morto quanto il
fatto che i vicini erano ostili nei miei confronti mentre
prima mi volevano bene”.
Sorprendente
è la risposta priva di rancore: “Non ho mai creduto
che la gente potesse essere veramente cattiva. Da quando
c’è il parroco Steinkeller, che predica molto l’amore
per il prossimo, si è affievolito il rifiuto della gente
nei miei confronti”.
Franziska
dovette affrontare anche l’ostilità più dolorosa,
quella all’interno della famiglia. La suocera Rosalia Jägerstätter,
la accusava di essere la responsabile dell’obiezione al
servizio militare, scelta strettamente correlata alla
profonda religiosità che Franz aveva maturato dopo il
matrimonio.
Il
comportamento delle autorità nel dopoguerra
A
seguito dell’uccisione del marito Franziska Jägerstätter
non solo soffrì da un punto di vista interiore ma fu
ovviamente svantaggiata nelle sovvenzioni elargite dai
nazisti e subì notevoli danni finanziari. Già in quanto
donna che conduceva un’azienda, che non era garantita
dal partito, dovette difendersi dallo sfruttamento.
Sorprendente
è ancora una volta la risposta di Franziska alle parole
di sdegno del parroco della prigione Kreutzberg, informato
delle affermazioni del governo di Linz nei confronti di
Franz
“Innanzitutto
grazie di cuore per la vostra cara lettera che ho ricevuto
qualche tempo fa. Perdonate per cortesia il mio lungo
silenzio: un mio conoscente di Linz mi aveva promesso che
si sarebbe interessato della mia pensione, ma anche in
questo caso c’è stato un rifiuto di cui vi metto ora a
conoscenza. Non voglio più provare perché per me è
sempre una pena quando mi trovo davanti agli impiegati a
dover ripetere con precisione ogni parola ed ogni azione
di mio marito: queste persone non hanno alcuna idea di
come il mio cuore sanguini. Il denaro è sempre poco, ma
è sufficiente per sopravvivere anche se le mie tre
ragazze devono talvolta sopportare qualche sacrificio”.
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