Disarmare
la morte, Liberare la Vita
Non
spaventatevi: la storia è difficile da leggere, proviamo ad
entrare piano piano nel testo:
Vidi
nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro
a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello
esterno, sigillato con sette sigilli.
Vidi
un angelo forte che proclamava a gran voce: Chi è degno
di aprire il libro e scioglierne i sigilli?. Ma nessuno né
in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di
aprire il libro e di leggerlo.
Io
piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di
aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse:
Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di
Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi
sette sigilli.
Poi
vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri
viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato.
E
l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che
era seduto sul trono.
(Ap 5,1-7)
Con
il rotolo, è la storia che si svela.
Nemmeno un angelo forte riesce a dischiuderla e
interpretarla. E
finchè la storia resta chiusa, e incomprensibile, lunica
cosa che ci spetta è il pianto, un pianto senza
speranze e alternative. Ma ecco, appare un leone
no, lo
vedo meglio, è un Agnello.
Gesù,
vittima tra le vittime, è lui che può leggere la storia
per noi; aspettavamo un Dio potente (il Leone) che ci
spiegasse per filo e per segno la storia e la prendesse lui
tra le sue mani: finalmente al sicuro!
Chi
è Dio per te? Cerchi più un Leone o un Agnello?
In
che modo un leone vince i drammi della storia? E un agnello?
Invece
no, ecco che a leggere la storia insieme a noi è un
Agnello, che non è padrone del futuro ma percorre il tempo
al nostro passo, anzi, al passo delle vittime. Finalmente
non più soli! Vediamo
cosa si dischiude del libro della storia:
Quando l'Agnello sciolse il primo
dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri
viventi che gridava come con voce di tuono: «Vieni». Ed
ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava
aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì
vittorioso per vincere ancora.
Quando
l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere
vivente che gridava: «Vieni». Allora uscì un altro
cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato
potere di togliere la pace dalla terra perché si
sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.
Quando
l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere
vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un
cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in
mano. E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri
viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure
d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati».
Quando
l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto
essere vivente che diceva: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un
cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte
e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la
quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la
fame, con la peste e con le fiere della terra.
(Ap 6,1-8)
Basta, basta! Fermiamoci
qui, anzi, era meglio lasciarlo chiuso, questo
rotolo.
A cosa serve rivelare la
storia, togliere il velo che non ce la fa comprendere, se
poi ci vengono descritte di nuovo solo tragedie?! arco,
vittoria spada, potere, sgozzarsi, morte, inferno, fame,
peste
questo libro ci vomita addosso tutto!
Cerchiamo di capire. Sono i
famosi quattro cavalieri dellApocalisse: Giovanni vuole
descriverci i frutti maturi del sistema dellimpero
romano, la potenza dellepoca.
-
Il cavallo bianco rappresenta il
conflitto militare internazionale (larco era lo
strumento di guerra dei Parti, il principale nemico dei
Romani). Oggi si dovrebbe scrivere 150mila militari, 4
portaerei a propulsione nucleare, fanteria meccanizzata,
carristi, cacciabombardieri F-18 SuperHornet,
bombardieri B1, B2 e B52, velivoli dassalto, uomini di
intelligence e amministrazione
(è il sistema militare dei grandi petrolieri del
mondo, in agguato sui pozzi iracheni).
-
Il cavallo rosso è la violenza interna
allimpero (si sgozzavano a vicenda). Oggi
possiamo pensare ai ragazzi di strada, sterminati in azioni
di purificazione delle nostre città, ma anche
alle azioni con mezzi violenti delle nostre polizie o di chi
si ribella al sistema.
-
Il cavallo verdastro è la morte inflitta
dalluomo sulluomo. Non è più, la morte, spazio
naturale di incontro con quello che sta oltre noi stessi.
Non è più spazio di incontro con Dio. La morte che anche
oggi ha potere sulla terra si chiama spada, fame, peste,
ferocia.
MA
QUESTA MORTE POSSIAMO DISARMARLA!
Non piangere, non
spaventarti: ecco che la storia è stata rivelata, possiamo
disarmare la morte dellimpero. Come?
Quando
l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare
vivere coloro che furono immolati a causa della parola di
Dio e della testimonianza che gli avevano resa. E gridarono
a gran voce:
«Fino a quando, Sovrano,
tu che sei santo e verace,
non farai giustizia
e non vendicherai il nostro sangue
sopra gli abitanti della terra?».
Allora
venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto
loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il
numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che
dovevano essere uccisi come loro.
(Ap 6,9-11)
Il
quinto sigillo è il nostro, se ne abbiamo il coraggio. E
il sigillo dei testimoni, che in greco si chiamano martiri.
Loro non sono morti, continuano a vivere e a gridare.
Ciò
che li fa sopravvivere alla morte è la Parola di Dio alla
quale hanno dedicato la vita.
Ciò
che li fa ancora gridare è la sete di giustizia per tutti:
il loro sangue lhanno versato per tutti gli abitanti
della terra e sono inquieti finchè anche il loro sacrificio
non genererà liberazione.
Fino
a quando?
Ha diritto di chiedere
giustizia, quasi fino a tormentare Dio finchè non la
concede, solo chi ha donato tutta la sua vita per gli
abitanti della terra.
E
tu, fin dove arrivi? Dove ti fermi?
Ti
accontenti di vivere con coerenza, in fedeltà alla Parola
di Dio? Oppure, come i testimoni, vai sempre oltre,
preoccupandoti perché ci sia vita per tutti?
Ti
sei ormai assuefatto alla situazione
o
il grido e la ricerca di alternative ancora ti tengono vivo?
Sono
questi gli uomini e le donne che Dio
veste di bianco, persone che brillano agli occhi
di Dio e dellumanità. La veste che Dio offre è segno
della dignità umana piena: quando perderete la vostra vita,
allora lavrete incontrata!
E
così anche Apocalisse ci lascia il suo paradosso: chi vuole
fuggire dalla morte, cercando la sicurezza del nostro mondo
protetto o pensando solo alla sua piccola vita, in realtà
muore, travolto dai nostri cavalieri.
Chi
non teme la morte e vuole disarmarla, offrendo la sua vita
tutta intera, come lAgnello, in realtà ha vissuto in
pieno e non morirà più.
Chiudiamo
dunque in musica: Samarcanda è una corsa folle dalla parte
sbagliata. Il soldato della canzone corre incontro alla
morte, probabilmente ha scelto i cavalli dellimpero che
Apocalisse vuole smontare.
Apocalisse
ci suggerisce di usare cavalli di un altro tipo; lo vedremo
meglio continuando il cammino GIM, per ora accenniamo ai
motivi della nostra speranza:
-
piccole
comunità di resistenza: si aiutano a vicenda per
non entrare nemmeno un po nella logica
dellimpero, e aiutano anche la chiesa ad andare
oltre, quando se ne mostra succube
-
preghiera
e celebrazione della vita: rendono solida e visibile
la speranza
-
studio
e conoscenza della Bibbia: è un itinerario di
liberazione
Quali
cavalli scegli? Quali credi che ti possano portare più
lontano?
Quali
sono per te i cavalli che portano alla vita piena?
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