Alex Zanotelli

Giubileo degli Oppressi 2000

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Carovana Pace 2002

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Carovana Pace 2004

 

 

Alex Zanotelli

- intervento finale -

Non siamo qui per criminalizzare. Siamo qui perché pensiamo che ognuno di noi può dare un contributo per qualcosa di nuovo e la logica alternativa o nasce dal basso o non nascerà più nulla. In Italia avevate avuto una bella occasione con mani pulite, mentre avete riciclato tutto e il peggio di tutto. Questo momento conclude un pellegrinaggio che ci ha visti per strada, da Molfetta a Verona. Siamo partiti da lì perché abbiamo voluto ricordare Tonino Bello e con lui tanti amici come Balducci, Turoldo, Langer. Sono parte del cammino dell’alternatività. Ricordo a Verona nel1991 Turoldo ormai distrutto dal cancro che punta il dito dicendo: “E se la politica non serve l’uomo, all’inferno con la politica”. Siete arrivati ieri e avete ascoltato una serie di persone che prima di tutto pagano con la loro vita quello che vi hanno detto.

Vorrei soffermarmi sul sogno di Dio. Io sono qui con tutta la mia difficoltà di credere. La mia fede è andata a pezzettini quando stavo studiando teologia negli USA e ci sono voluti 30 anni per cercare lentamente di rimettere i cocci insieme. A Korogocho davanti alla sofferenza umana la fede esplode, i poveri ci dicono davvero che il mistero c’è. La domanda è: Dio dove sei? Se ci sei perché non rispondi? Quello che vi dico sul sogno di Dio, lo dico come membro della tradizione ebraico cristiana. Sono grato a tutti i biblisti, in particolare delle comunità di resistenza negli USA che hanno spesso pagato con il carcere i libri che hanno scritto, ai poveri. Nelle parole di Walter Brugmen possiamo dire che tutto il sogno di Dio può essere raccolto con tre parole: Dio vuole per il suo popolo un’economia di uguaglianza e una politica di giustizia e per fare questo ci vuole un’esperienza religiosa e ognuno di noi ha una sua religiosità. Se volete che poche persone abbiano tutto dovete avere una politica di oppressione e una religione dove Dio è prigioniero del sistema. Il Libro dell’Esodo proclama che Jahvé ha vinto. Israele ha cominciato a vedere quanto era difficile realizzare questo sogno di Dio: ha creato delle istituzioni e delle leggi. Il sistema oggi è la negazione del sogno di Dio, è un sistema di peccato.

La resistenza è importante in campo economico, poi le strutture cambieranno solo se noi cambieremo lo stile di vita. Contestiamo il F.M.I., la Banca Mondiale; sosteniamo la Tobin tax e tutte le iniziative come la Banca Etica. Ricordiamo che i bisogni fondamentali sono diritti fondamentali. Riappropriamoci della politica, perché così com’è è finita. Lo stato è prigioniero dei potentati economici, l’Italia è un ponte verso l’Africa. Avevo lanciato una proposta a Palermo: che i sindaci convocassero i sindaci delle città costiere del Nord Africa per dare al loro solidarietà contro il pericolo del fondamentalismo. Se l’anno prossimo saprò che ha vinto Berlusconi io non ci tornerò più in questo paese: tenete a bada i vostri politici. Un altro punto sono le armi, mettete in discussione la NATO: gli americani vi hanno usato per la guerra in Kosovo che loro non hanno voluto fare. I mass media sono tutti controllati dal potere economico e allora è importante la campagna di spegnere le televisioni, le iniziative come Break the silence. Per quanto riguarda l’ecologia è un fondamentale problema a cui bisogna dare sempre più rilievo.

Infine le Chiese devono aiutarci a far nascere una coscienza nuova. Se la Chiesa cattolica dice a una donna perché prende la pillola che non può fare la Comunione, dica a chi ha miliardi in banca che pure non può fare la Comunione. Che questa Chiesa faccia meno carità e più giustizia. Guardate in cosa avete trasformato il vostro incontro con Gesù, i vostri battesimi e matrimoni. Un gesuita inglese dice che noi leggiamo il Vangelo come se non avessimo soldi e spendiamo i soldi come se non conoscessimo nulla del Vangelo. Da soli non possiamo fare niente, diamoci la mano perché vinca la vita.

 

 

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