Per il diritto ad
abitare Nairobi con dignità e giustizia
STORIA DELLA CAMPAGNA
1.1
Gli inizi
La campagna “W Nairobi W!” nasce a marzo 2004, quando a
Nairobi vengono ufficializzati gli ordini di sgombero per più di
300.000 persone e vengono abbattute le prime baracche (sul sito
www.giovaniemissione.it si possono approfondire i motivi di
queste misure di forza e più in generale tutti i passi della
campagna).
1.2
p. Daniele Moschetti sollecita la mobilitazione di tanti amici e
trova appoggio in Cesare Ottolini, coordinatore della
International Alliance of Inhabitants (IAI,
www.habitants.org/IAI/ ), Francesco Fantini, fotografo, p.
Alex Zanotelli e p. Dario Bossi (che si è coinvolto per verificare
un possibile coinvolgimento della Carovana), numerose associazioni
e personalità internazionali e del Kenya, Gabriele Francescotto,
Fabrizio Floris, Alessio Surian, Eva Boev e altri amici. Il gruppo
si organizza velocemente e struttura il primo lancio della
campagna di denuncia e raccolta firme online tramite i siti
giovaniemissione, IAI e Unimondo. Contemporaneamente, p. Daniele
continua a Nairobi nel coordinamento del Kutoka Parish Network,
rete di parrocchie in dialogo con ONG e ambasciate per sostenere
la campagna in loco.
1.2
Una prima vittoria
In poco tempo più di 6000 mail da varie parti del mondo
giungono al governo del Kenya, al sindaco di Nairobi, alla
Commissione Europea, alla Banca Europea degli Investimenti per
metterli in guardia dal finanziare i progetti che comportavano le
demolizioni di ristrutturazione, a UN-Habitat.
Grazie a questa iniziativa, che rende pubblica al mondo la
mobilitazione fatta a livello locale da varie associazioni e NGO,
le demolizioni e gli sfratti forzati si interrompono. E’ una
prima vittoria, segno che la pressione internazionale è presa
molto in considerazione da parte del Kenya.
La situazione dei baraccati resta comunque pendente: il governo ha
solo sospeso le operazioni e non si pronuncia riguardo al futuro.
La gente vive ancora nella precarietà e le condizioni abitative
dei 199 slums di Nairobi sono drammatiche.
1.3
La seconda fase
La campagna quindi continua e sceglie una seconda fase di
azione, più propositiva: collegare la questione del debito a
politiche abitative dignitose. Si tratta di oltre 6,5 miliardi di
dollari, di cui oltre 90 milioni di “crediti” dell’Italia.
Vogliamo ottenere che più di un governo creditore del Kenya
accetti di condonare il ‘debito’, vincolando i soldi condonati
alla promozione da parte del Kenya. di politiche abitative per i
poveri, controllate dalle parti in causa. Una rete di
associazioni, ONG, parrocchie e missionari in Kenya si propone da
garante del controllo sul governo e la municipalità di Nairobi
perché questi soldi vengano realmente investiti come pattuito.
Contemporaneamente, dall’Italia si lavora per diffondere questa
seconda fase della campagna. Il governo della Finlandia e della
Svezia si dimostrano disponibili.
p. Daniele Moschetti partecipa alla Homeless World Cup in
Svezia, occasione di un ‘Social Forum dei Senza Casa’ e denuncia
la situazione keniana cercando alleanze per questa seconda fase
della campagna.
Intanto si prepara la Carovana della Pace e i membri delle
tre Carovane, riuniti a Pesaro, scelgono “W Nairobi W!” come
‘campagna ufficiale’ della carovana.
Si decide di lavorare su due piani:
-
a livello internazionale si torna a diffondere un
nuovo appello online (finora sono state raccolte altre 2000
firme). L’appello viene inviato automaticamente a tutti i ministri
degli esteri dei paesi creditori del Kenya, alle loro ambasciate
in Kenya, oltre che ai riferimenti della prima fase dell’appello.
Eva Boev, Fabrizio Floris e Gabriele Francescotto curano la parte
tecnica di questo appello.
-
a livello nazionale si sceglie di stampare due tipi
di cartoline, una per il governo (ministero del Tesoro –
Siniscalco) e una per la segreteria generale della CEI (mons.
Betori). Vengono stampate circa 100.000 cartoline per tipo che da
settembre stanno circolando per l’Italia. Molte di esse sono già
arrivate a destinazione. In questo ambito nazionale della campagna
si interpella dall’inizio e si coinvolge direttamente Riccardo
Moro, presidente della Fondazione Giustizia e Solidarietà, organo
emanato dalla CEI ed incaricato dal 2000 di lavorare sulla
questione del debito.
A supporto della campagna viene prodotto del materiale di
approfondimento, con il prezioso lavoro del fotografo
Francesco Fantini ed il sostegno di IAI e di Tam Tam per Korogocho
e da Luci nel Mondo (video e dvd):
-
una mostra fotografica di 70 pannelli sulle baraccopoli di
Nairobi, con foto di Fantini e dei bambini delle baraccopoli
stesse
-
un libro fotografico con le stesse foto, stampato con la
preziosa collaborazione di EMI
-
una VHS/DVD che traduce in italiano e semplifica un lavoro
precedentemente realizzato dalle associazioni keniane per
documentare la campagna a Nairobi (una prima edizione di 500 VHS e
500 DVD, una ristampa in maggio di altri 500 DVD)
Il materiale è presentato sui siti della campagna;
contemporaneamente anche Kataweb realizza uno speciale molto buono
sulla campagna:
http://www.kataweb.it/spec/home_speciale.jsp?ids=670918
Questo materiale circola con le Carovane, la mostra viene esposta
per la prima volta in occasione della conclusione della Carovana
della Pace.
A Padova da fine novembre a fine dicembre la mostra W NairobiW
vede una grande affluenza di pubblico, con una serata intensa alla
presenza di don Luigi Ciotti, p. Alex Zanotelli e
l’amministrazione comunale. La stessa amministrazione si impegna
ufficialmente a partecipare alla creazione di un Fondo per la
terra e la casa in cui far convogliare anche le risorse del futuro
annullamento del debito. La mostra riparte a fine dicembre per
Brindisi e, successivamente, per Palermo, il
Piemonte, Trentino, Emilia, Lombardia...
1.4
La terza fase
In seguito ai moltissimi contatti italiani, keniani e
internazionali che descriveremo nei paragrafi seguenti, la
campagna entra nella sua terza fase e riesce a coinvolgere
direttamente i ministeri deputati alla conversione del debito. Da
una fase di mobilitazione popolare si passa al dialogo diretto
con i governi di Italia e Kenya. Su questo piano si pongono le
sfide principali dei prossimi mesi:
-
Vogliamo fare pressione per la totale conversione
del debito Italia-Kenya
-
Lavorare per la costituzione di un fondo misto (in
modo da avere più potere contrattuale verso un comitato di
gestione del fondo e del progetto di riurbanizzazione)
-
Rafforzare la coscientizzazione e partecipazione
popolare (in Kenya e Italia)
-
Richiedere che l’upgrading avvenga in via sperimentale, con
concessione della terra, su uno o due slums
1.5
Si moltiplicano i contatti internazionali
Durante la Carovana p. Daniele Moschetti si reca a Barcellona, in
occasione del Forum Mondiale Urbano, denunciando
anche lì la situazione delle baraccopoli keniane e facendo
conoscere la campagna.
Nel frattempo Cesare Ottolini partecipa in Ecuador al Forum
Sociale delle Americhe (luglio) proponendo la
costituzione di un Fondo per la Terra e la casa, in settembre al
Foro Urbano Mondiale di Barcellona, denunciando nel Comitato ONU
sugli sfratti la situazione delle baraccopoli di Nairobi, e in
Inghilterra al Forum Sociale Europeo (ottobre),
cogliendo l’occasione anche per tessere una rete di diffusione
della campagna e di alleanze con altre reti in vista del G8 sul
debito del luglio 2005 in Scozia.
In quell’occasione, l’Inghilterra sarà alla presidenza sia del
gruppo degli 8 che della commissione europea. Il ministro inglese
dell’economia Gordon Brown ipotizza il condono del debito
estero.
Lo stesso tema riprende con forza all’inizio del 2005, per via
della tragedia dello Tsunami, della revisione dei Millenium
Development Goals, del messaggio del Papa che mette al centro
nuovamente la questione del debito e dei finanziamenti nel sud del
mondo.
Il 10 gennaio parte per Nairobi Luca Clochiatti, laico
missionario comboniano: vivrà in baraccopoli con p. Daniele
Moschetti e rappresenterà un ulteriore collaborazione
dall’interno.
A fine gennaio p. Daniele e Cesare Ottolini, con il supporto del
Comune di Padova, vanno al Forum Sociale Mondiale a Porto
Alegre per il rilancio della campagna WNairobiW in collegamento
con la campagna più ampia per la cancellazione del debito.
Partecipano tra gli altri Jubilee South Africa, Solidarity Africa
Network in Action (Kenya), Forum on African Alternatives
(Senegal), CADTM.
La proposta di annullamento del debito collegata a serie politiche
abitative è stata fatta propria dai movimenti sociali urbani
nell’ambito della Campagna “Sfratti zero” e, grazie anche
all'opera continua di p.Daniele, sta entrando nell'odg dei
movimenti antidebito.
In febbraio (4-5) si radunano a Londra i ministri delle finanze
del G8. La cancellazione del debito per l’Africa è tra i primi
punti in agenda, anche per le pressioni di Gordon Brown, che
sollecita l’utilizzo delle riserve d’oro dell’FMI in copertura del
condono. Nelson Mandela a Londra riconosce nella miseria di tanti
popoli l’attuale forma di schiavitù e la definisce ‘crimine contro
l’umanità’. Ma il vertice si conclude con promesse vuote e vaghe,
come ormai avviene da sei anni a questa parte rispetto al debito.
Intanto IAI rafforza i contatti con UN-Habitat e la
United Nations Volunteering, vedendo appoggiata la linea di W
Nairobi W!: camminare verso uno scambio debito/politiche per
raggiungere i Millennium Development Goals (MDG); di questi
obiettivi, il n. 7-target 11 è migliorare le abitazioni di
almeno 100 milioni di baraccati entro il 2015… mentre le
previsioni dicono che se si va avanti così avremo invece 700
milioni di baraccati in più).
Lo stesso contatto con UN-Habitat è rafforzato da p. Daniele, che
sta cercando di ottenere un riconoscimento ufficiale della
campagna WNairobiW in sede ONU.
1.6
Attività in Kenya
A Nairobi p. Daniele stringe contatti con la campagna keniana
contro il debito: Kenya Debt Relief Network.
Restiamo in dialogo con l’AEFJN (Africa-Europe Faith and
Justice Network) a Bruxelles e con i suoi rappresentanti a
Nairobi: p. Ludwig e sr. Begoña.
Continua il rapporto forte con l’AMECEA (Conferenza Episcopale
dell’Africa dell’Est), la cui commissione Giustizia e Pace
include i membri dell’AEFJN ed è attualmente impegnata su una DEBT
CANCELLATION CAMPAIGN for ALL AFRICAN COUNTRIES.
Di questi temi si parla all’African Social Forum di Lusaka
(dicembre 2004), con una petizione che chiede la completa
cancellazione del debito.
Oltre ai contatti con l’ambasciatore svedese in Kenya, che
sta seguendo da vicino la campagna e fornisce il suo punto di
vista, p. Daniele sta curando specialmente il dialogo e la
progettazione con l’ambasciatore italiano, che si dimostra
molto disponibile e apre piste di collaborazione diretta.
Il network di parrocchie a Nairobi continua ad incontrarsi;
il 1 aprile 20 persone hanno visitato 5 ambasciate dei G8:
Germania, Italia, USA, GB, Canada (Francia e Giappone non hanno
risposto all'invito). Hanno partecipato agli incontri diverse ong
coordinate da Oxfam.
Intanto la mostra fotografica raggiunge Nairobi e viene esibita in
occasione dell’incontro internazionale di UN Habitat,
collegata alle proposte di cancellazione del debito. Resta una
settimana al Tangaza College (università cattolica
interafricana) e termina all'Italian Cultural Center.
La sfida ora è che la mostra possa continuare a circolare anche
per altre ambasciate dell’Europa e del mondo, con il supporto
dell’executive director di UN-Habitat.
Grazie a tutti questi eventi, p. Daniele riesce a prendere
contatto con CAFOD, ong inglese, con l’obiettivo di portare
la mostra in Inghilterra, possibilmente in concomitanza con
il G8.
Con CAFOD si sta tentando di realizzare un numero speciale
Africa su debito, povertà e corruzione per almeno 12 paesi di
lingua anglofoba, da portare poi al G8 come la voce dall'Africa.
OXFAM realizzerà una videocassetta con 6 servizi su
cancellazione e altri temi inerenti all'Africa; in vista della
giornata mondiale antidebito, in collaborazione con il New
people media center ci sarà a Nairobi la settimana sul
debito, dal 16 maggio al 21, con tante manifestazioni
culturali, conferenze, processioni, preghiera e altro....
I Missionari a Nairobi stendono una proposta di riflessione sul
debito per i vescovi e ne nasce una importante lettera
pastorale “On the burden of internazionale debt”, segno forte
della chiesa keniana contro il debito.
Come iniziativa di educazione popolare, si stanno preparando
posters, stickers e un libretto di vignette di GADO, il
miglior cartonist keniano, e una mostra relativa.
Inoltre si è realizzata a fine aprile la DENI CUP, la coppa del
debito, con 10 sports e con almeno 3 teams partecipanti da
vari slums di Nairobi: c’erano circa 5000 persone ed una emittente
televisiva. Vari i momenti formativi durante la manifestazione,
con street theatre sul debito: una commedia di una
famiglia rurale che spiega attraverso la loro vita cosa vuol dire
pagare il debito in Kenya.
Riguardo ai rapporti con il governo, p. Daniele conserva relazioni
anche con il coordinamento KENSUP (kenya upgrading degli
slums), per chiarire reciprocamente i progetti e le esigenze della
gente.
Al suo ritorno in Kenya dopo l’esperienza italiana di maggio, p.
Daniele incontra il Nunzio apostolico nuovo, spiegandogli
il progetto di riurbanizzazione di due baraccopoli. Il Nunzio
appoggia con interesse. Anche Farouk di UN Habitat si
coinvolge con interesse nel progetto.
p. Daniele sta cercando di entrare in contatto direttamente il
Ministro della Terra e Casa, per avanzargli le nostre
proposte.
1.7
Attività in Italia
In gennaio il coordinamento della campagna studia insieme a
Riccardo Moro (Fondazione Giustizia e Solidarietà) delle
possibili forme di collaborazione, in vista di una pressione sul
governo italiano e di una diffusione nazionale e internazionale
della campagna. Riccardo Moro nei mesi di marzo-aprile ha preso
contatto informale con il Ministero del Tesoro e con la Farnesina,
per verificare l’impatto delle cartoline spedite e la
disponibilità del Ministero ad aprire il confronto sulla proposta
di condono per il Kenya finalizzato agli obbiettivi della
Campagna.
In seguito a questi contatti, nella settimana tra il 23 e il 28
maggio sono stati incontrati alcuni rappresentanti della
Farnesina. Per l’occasione p. Daniele è rientrato dal Kenya
una decina di giorni.
Le persone incontrate sono state: il consigliere Di Muzio, capo
dell’ufficio IV della Direzione Generale per la Cooperazione
Sociale, competente per l’Africa, e il dr. Battici, tecnico
competente per l’Africa orientale. Successivamente è stato
incontrato il Ministro Spinedi, capo delegazione italiana al Club
di Parigi, che fa parte della Direzione Generale per la
Cooperazione Economica Finanziaria e Multilaterale, competente per
la gestione dei crediti italiani.
Dal primo incontro è emerso un consenso di massima sulla
possibilità di usare il denaro che provenisse dalle operazioni di
conversione di debito col Kenya per finanziare programmi di
riqualificazione abitativa come proposto dalla campagna W Nairobi
W.
Nel secondo incontro sono state esaminate le possibilità
tecniche di avviare una cancellazione. Dalla discussione è
apparso che tra le varie ipotesi quella più facilmente praticabile
potrebbe essere quella di un accordo Italia Kenya che
“converte” le prossime scadenze previste dall’accordo di
ristrutturazione. Il Kenya ha ricevuto, cioè, un
riscadenzamento dei pagamenti. Più che avviare nuovi accordi di
cancellazione che modifichino quello già firmato, l’Italia può
consentire alla richiesta keniana di rinunciare a ricevere quei
pagamenti a condizione che le somme dovute vengano investite
all’interno del paese per programmi di interesse sociale che siano
accettati dalla Direzione Generale per la Cooperazione Sociale.
Nel frattempo, si rafforzano anche i collegamenti con tutto il
movimento contro il debito, che a Roma a fine maggio, in occasione
di Italia-Africa cerca di riorganizzarsi in vista del G8.
WNairobiW appare come uno degli strumenti efficaci per lavorare
sul complesso tema del debito, concentrandosi su una sfida locale
ma portando avanti con decisione la pressione politica per la
conversione del debito. Se l’iniziativa va a buon fine, si apre un
precedente che indica una delle modalità possibili per affrontare
la sfida del debito.
In occasione di Italia Africa, il Comune di Roma insieme con
Grandi Stazioni ha accolto la mostra WNairobiW nei corridoi della
Stazione Termini: migliaia di persone hanno potuto così guardarsi
faccia a faccia con i volti della gente di Nairobi. Lo stesso
Comune ha finanziato la ristampa della mostra.
A
Padova, presso Civitas, la campagna WNairobiW si è affiancata
all’azione di Sdebitarsi, Sbilanciamoci e Fondazione Giustizia e
Solidarietà, facendosi ulteriormente conoscere. Con l’occasione
della presenza di p. Daniele in Italia è stato incontrato anche il
sindaco di Padova e l’assessore alla cooperazione: si è definito
un percorso di sensibilizzazione della cittadinanza e di possibile
raccolta fondi a sostegno della campagna e dei progetti di
riurbanizzazione.
Agli
inizi di marzo si è stabilito anche un rapporto interessante con
la Provincia di Venezia e con il Coordinamento dei
Comuni Solidali (www.comunisolidali.org), una rete nazionale
di 175 piccoli e medi comuni, tra cui spiccano Alessandria e
Pistoia, oltre a due province. Fabrizio Floris li incontra e
raccoglie adesioni informali alla campagna.
L’obiettivo è costituire una rete di enti locali di supporto a W
Nairobi W per:
·
diffondere la campagna presso la cittadinanza
(mostre, corsi nelle scuole, ecc.)
·
favorire gli scambi di esperienze
·
fare pressione sui governi (Italia e Kenya) per lo
scambio debito/politiche abitative
·
raccogliere fondi a sostegno della campagna
La
provincia di Venezia (Provincia Etica) si è offerta di fare da
capofila nei rapporti con le altre province, lanciando il
Protocollo d’Intesa che costituisca una rete degli Enti Solidali a
Nairobi. Nel prossimo incontro dell’UPI (Unione Province
Italiane) di giugno il Protocollo verrà lanciato e formato da
tutti gli interessati.
Ci
sono contatti importanti anche con l’ANCI (Associaz.
Nazionale Comuni Italiani), che si è detta molto interessata al
coinvolgimento della rete sulla questione abitativa.
Intanto cominciano a giungere adesioni di singoli comuni o
consigli di quartiere.
La
Provincia di Venezia ha finanziato il viaggio di ritorno della
mostra da Nairobi in Italia e ha ospitato la stessa in maggio, con
un momento forte di inaugurazione.
1.8
La posizione del governo kenyano
Attualmente nei Millennium Development Goals del Kenya alla
voce “Access for secure tenure” (fondi destinati alla
regolarizzazione delle baraccopoli) il budget è zero. Occorre
motivare con forza il governo keniano a investire in questa
direzione, mostrandogli che la società civile locale e quella
internazionale si stanno organizzando bene in questa direzione. Si
ripropone con urgenza, quindi, uno studio di fattibilità che
mostri come si intende investire i fondi per la terra e la casa
ottenuti dal condono del debito in vista di politiche abitative
serie.
In gennaio fallisce il piano del governo keniano (un
progetto di 150.000 case popolari per tutto il Kenya, finanziato
tramite l’emissione di bond che pochi però acquistano). E’ il
momento opportuno per rilanciare la proposta di WNairobiW!,
alternativa possibile riguardo all’acquisizione di fondi per la
casa.
A inizio febbraio il governo dichiara espressamente la sua crisi
rispetto alle politiche abitative: denuncia che la scarsità di
fondi ha determinato un crollo totale dell’offerta di nuove unità
abitative. Lo stesso presidente Kibaki torna a fare appello alla
comunità internazionale per la concessione di fondi verso la
realizzazione dei MDG.
1.9
Diffusione della campagna
Sono coinvolti, oltre ad Unimondo, anche Peacelink,
Sdebitarsi e ReteLilliput.
Nigrizia segue da vicino la campagna e l’ha rilanciata
particolarmente nel numero di marzo 05, allegando le cartoline ai
25.000 numeri che stampa. Nel frattempo parlano della campagna
anche altre riviste, tra cui Famiglia Cristiana, Mosaico
di Pace, Raggio, Valori, Volontari per lo
Sviluppo, Carta. I media si interessano, la mostra
viene pubblicizzata anche nella trasmissione regionale di RAI3,
la campagna è spiegata in alcuni servizi nazionali di Rainews24
e Rete4. Prossimamente il coinvolgimento di Caterpillar, su
Radio2.
Il sito ufficiale dei Missionari Comboniani a livello
internazionale (www.comboni.org
) ha assunto la campagna e l’ha inserita in home page.
La mostra, come accennato, sta girando in due copie per l’Italia e
il Kenya, con prospettive di raggiungere presto anche altri paesi.
2. Struttura attuale del coordinamento della campagna:
p. Daniele Moschetti e Kutoka Parish Network
Si occupano della situazione a Nairobi. Seguono da vicino lo
sviluppo degli avvenimenti, denunciano e rilanciano in Europa
eventuali cambiamenti della situazione, continuano il dialogo con
il governo e cercano di allargare il coordinamento di associazioni
coinvolte. Preparano un potenziale riferimento di associazioni che
possa incaricarsi di vigilare sull’operato del governo nel caso la
campagna abbia successo. Lavorano costantemente alla formazione
della gente.
Cesare Ottolini e IAI
Curano i contatti nazionali e internazionali (UN-Habitat, UNV, FSM)
della campagna, la diffusione dell’appello online e i continui
aggiornamenti sulla situazione di Nairobi. Si occupano della
mailing list con tutti i firmatari della prima e della seconda
fase della campagna.
Lavorano a due progetti:
-
costituire il Fondo Popolare per la Terra e la Casa dove
far confluire le risorse condonate
-
formazione dei leaders comunitari per la gestione del Fondo
e del recupero abitativo ed urbano delle baraccopoli (Università
Popolare Urbana, UPU)
p. Dario Bossi, p. Alex Zanotelli, Commissione Giustizia e Pace
dei Missionari Comboniani e Provincia Italiana dell’Istituto
Continuano i contatti con le associazioni e gruppi coinvolti nella
carovana, sono riferimento per la diffusione delle cartoline e dei
contatti con nuovi gruppi.
Curano insieme a p. Daniele il contatto con l’AEFJN di Bruxelles.
Diffondono e proposte della campagna tramite il sito
www.giovaniemissione.it
Luisa Zanotelli e Tam
Tam per Korogocho
Curano la diffusione dei materiali, la contabilità degli stessi e
le prenotazioni della mostra fotografica itinerante nelle varie
città d’Italia.
3. Investimento e fondi economici a disposizione
Il materiale prodotto per l’approfondimento della campagna
(mostra, libri, video) è stato finanziato da alcune offerte libere
giunte tramite p. Alex Zanotelli e p. Daniele Moschetti, dal
contributo di Tam Tam per Korogocho e da un anticipo di soldi
della IAI.
La Carovana della Pace ha finanziato la stampa della cartoline.
I ricavati della vendita del libro fotografico vanno interamente a
sostegno della St. John’s Informal School-Korogocho. Quelli delle
VHS/DVD, una volta coperte le spese di produzione, andranno a
sostegno della campagna.
4. Passi per il futuro:
In Italia:
-
Individuare con più precisione quanti soldi occorrono
per i progetti che vorremmo far partire, in modo da interagire con
più competenza e precisione con il governo italiano
-
Definire da chi è rappresentata ufficialmente la
campagna WNairobiW
-
Rafforzare il tessuto di partners in Italia:
contattare altre associazioni, enti locali e gruppi (es.: Caritas,
APG, …); avvalersi di più delle occasioni in cui la mostra
raggiunge i diversi territori
-
Rafforzare i contatti istituzionali facendo circolare una
proposta chiara di delibera per i comuni che volessero
sostenere la campagna. Base di questa deliberà può essere il
Protocollo d’Intesa, con l’aggiunta di una richiesta esplicita di
conversione del debito al Governo italiano e con la proposta più
chiara di contatti e scambi tra i vari soggetti che appoggiano la
campagna
-
Contattare ex ambasciatore del Kenya (Calia)
-
Fare sintesi dei principali documenti prodotti in
inglese perché Daniele possa presentarsi non a titolo
personale e possa condividere a livello locale quanto stato fatto
e quanto si farà
-
Favorire viaggio in Kenya da parte della fondazione
giustizia e solidarietà a fine giugno perché prendano contatti
a Nairobi
-
Ampliare in contatti con i mass media a cui si
possano mandare aggiornamenti sia da qui che dal kenya.
Possiamo rafforzare
anche il livello europeo della campagna:
-
riprendere i contatti con l’Inghilterra (tramite i
comboniani e CAFOD e OXFAM)
-
sviluppare i rapporti con la Germania (br. Hans,
comboniano)
Riguardo al budget e ai fondi:
-
ricavare alcuni fondi a sostegno delle spese crescenti
della campagna
-
verificare con UN Habitat se può fare uno studio
specifico sull’upgrading degli slums che proponiamo: quanti
soldi occorrono? Con che modalità? Occorre uno studio più vicino
al nostro tipo di proposta? Calcolare le spese su 3-4 ipotesi
diverse di upgrading
-
Riflettere sulle caratteristiche che vogliamo dare al
Fondo Popolare per la Terra e per la Casa, proposta-base con
cui vogliamo discutere col governo italiano (cf. le domande
di Cesare in uno dei documenti recentemente circolati)
In Kenya:
Contattare:
-
Kensup (kenya slum upgrading project) per entrare in
contatto con il ministero dell’housing
-
City council (planning office) per capire quanto si è già
mosso a livello operativo da parte della municipalità
-
Ambasciatore italiano perché appoggi in modo deciso il
progetto di conversione e si attivi presso le autorità locali
-
P. Franco Cellana padre della consolata e kutoka network
-
Vincent Kitio e Farouk di Un-Habitat per immaginare appoggi
a livello governativo e ipotesi operative di risanamento
-
Rafforzare la coscientizzazione e la coesione degli slum
dwellers.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Decidiamo due appuntamenti importanti:
·
incontro pubblico di tutti i firmatari
dell’appello (singoli, enti pubblici, associazioni):
si
propone di farlo in settembre, in modo da guardarci in
faccia e allargare il coordinamento della campagna pesando bene le
forze che abbiamo e potendo così fare insieme un piano per l’anno
che riprende. Nell’occasione si possono rilanciare tutti i
materiali prodotti.
·
Incontro a Nairobi organizzato da UN Habitat,
in ottobre, coinvolgendo più parti: governo Kenya, governo
Italia, municipalità Nairobi, campagna WNairobiW…
L’occasione di un terzo attore che convoca i due governi potrebbe
aiutarci a superare l’impasse di chi dei due debba fare il primo
passo (cf. seconda discussione in ministero). L’incontro può
avvenire in prossimità dell’incontro mondiale di ottobre sui MDG.
Nei mesi precedenti, il nostro lavoro deve essere di pressione sui
governi, per continuare a motivare l’importanza di un incontro e
di una trattativa; inoltre dobbiamo curare bene l’analisi dei
costi e le proposte specifiche che vorremmo fare.
Padova, 6 giugno 2005
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