“La
voce dei senza voce vi dice: sapete che nel 2000 ci sono
stati 25 conflitti armati che hanno superato la soglia delle
migliaia di morti? Sapete qualche cosa delle centinaia di
migliaia di vittime in Algeria, in Angola, in Colombia, nel
Corno d’Africa, nel Kashmir, nelle Filippine, nell’ex
Zaire, in Cecenia, nello Shrilanka, in Sudan
E’
difficile sapere, certo! Con giornali che dedicano paginate
ai capricci di Ronaldo… Però bisogna informarsi. Avete
mai letto una rivista missionaria? O sfogliato un qualsiasi
rapporto dell’Unicef, della FAO? Fatelo. Ci sono cose che
fanno rabbrividire! Ah, non avete tempo per leggere… Bene,
avete un computer, immagino. Lasciate perdere per mezz’ora
la playstation e giocate con vostro figlio a collegarvi a unimondo.it,
a peacelink, al sito
di Nigrizia, a quello dei missionari
saveriani, a femmis…
scoprirete in 10 minuti, dico 10 minuti, che negli anni 90
ci sono state 56 guerre in 44 diversi paesi, che circa il 90
per cento dei conflitti armati successivi alla seconda
guerra mondiale ha avuto luogo nel Sud del mondo.
Allora
la voce di chi non ha voce vi dice che davvero dobbiamo
conoscere per iniziare a pensare. Pensare ad esempio che la
pace bisogna iniziare a crearla partendo dagli affamati e
dagli esclusi dalla vita, altrimenti pace non è. Perché la
pace è un bene universale e indivisibile: o l’abbiamo
tutti in tutto il mondo, o non c’è per nessuno.
E
“vivere in pace” presuppone prima di tutto il “poter
vivere”, che non è scontato per i poveri del Sud del
mondo: per la stragrande maggioranza degli abitanti del
pianeta la pace è innanzitutto una questione di cibo.
La
pace non è quindi solo “mancanza di guerre”, è anche
l’opposto di ogni disuguaglianza e di ogni ingiustizia, la
pace è quando ci si oppone, con tutta la forza che abbiamo,
alla mancanza di solidarietà, al dominio, allo sfruttamento
di molti, troppi, per pochi. La pace è il contrario di ogni
violenza che impedisce la vita di una parte dell’umanità.
Le armi uccidono sempre molto prima di cominciare a sparare,
e sono le armi della sete, della fame, delle risorse
rubate.
Io,
voce dei senza voce, sono convinto che anche in questo mondo
ingiusto è possibile costruire pace, è possibile fare
tappe precise verso la pace, con la gioia e la speranza
tipica di chi lotta in difesa della vita.” |