Bologna

15 settembre 2002
Palamalaguti
Casalecchio di Reno

Le tappe della Carovana Verona Trento Mestre
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Il Programma Completo della Giornata del 15 settembre

 

PAX CHRISTI
4° CAMPO NAZIONALE "VANGELO E NONVIOLENZA"
TRASASSO 23-31 AGOSTO 2002
Tutti i contatti del Nodo di Bologna
Scheda di presentazione della Realtà Bolognese

 

 
In questa pagina troverete tutte le informazioni utili sull'ultima tappa,
i dati necessari per contattare gli organizzatori locali del passaggio della carovana
e il nome dei testimoni che ci accompagneranno e ci aiuteranno a riflettere.
 
Casalecchio vista dal colle di San Luca


 

L'incontro finale si svolgerà presso il

Palamalaguti
a Casalecchio di Reno (BO)
via Gino Cervi 2

 

- Come raggiungere il PalaMalaguti

  in auto: uscita Bologna-Casalecchio di Reno, seguire

per Vignola-Maranello e successivamente le indicazioni

“Centro Commerciale”

  in bus: dalla stazione centrale sarà organizzato un servizio speciale

 

ORARI NAVETTE dalla STAZIONE FS di BOLOGNA:

  • da Stazione FS BO a PalaMalaguti:
    7.30 - 8.00 - 8.30 - 9.00 - 9.30

  • da PalaMalaguti a Stazione FS BO:
    18.00 -18.30 -19.00 - 19.30 - 20.00 - 20.30 -21.00

 

Programma Completo dell'INCONTRO FINALE del 15 SETTEMBRE
L'ingresso è gratuito ed il convegno è totalmente autofinanziato
All'entrata verranno consegnati un Pass.
Vi preghiamo di indossarlo, tenendolo sempre in vista, per aiutare a garantire la sicurezza nel Palazzetto
9:00 - 12:30 12:30 - 14:30 14:30 - 16:00

 

Saluto di apertura e benvenuto

- p. Francesco Antonini, provinciale Missionari Comboniani

- dott. Luigi Castagna, sindaco di Casalecchio di Reno

- Presentazione e sintesi dei testimoni della carovana a cura di

Raffaello Zordan, giornalista di Nigrizia

 

Tavola Rotonda: Quale pace per il presente.
Impegni e priorità. Non c’è pace senza giustizia.

- Enzo Biagi, giornalista

- Gian Carlo Caselli, magistrato

- mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea

 

Dibattito pubblico

- Introduce e coordina: Jean Leonard Touadi, giornalista RAI

 

 

Pausa pranzo

 

Dove eravamo rimasti?… e l’utopia?

- p. Alex Zanotelli, missionario comboniano

- Moni Ovadia, attore e scrittore

 

Introduce e coordina Raffaello Zordan, giornalista di Nigrizia

Conclusioni convegno e piste di cammino e di profezia

- p. Francesco Antonini, provinciale Missionari Comboniani

Celebrazione eucaristica

 

Note
 
  • Durante il convegno verranno allestiti stands di varie associazioni, movimenti, con libri e video

  • Pranzo al sacco o ai punti ristoro del palazzetto.

  • Parcheggio: auto 4 € e pullman 12 € (parcheggio gestito da una cooperativa esterna all'organizzazione del convegno)  

Autofinanziamento

 

La partecipazione è gratuita e il convegno è autofinanziato.

Chiederemo pertanto la solidarietà dei partecipanti all’ingresso, 

Come segno del contributo dato, sarà consegnata una cartelletta contenente materiale formativo (Libera, Banche Armate, Caritas Nigrizia, Raggio, PM e tanto ancora)

Coloro che desiderano inviare ulteriori contributi possono utilizzare:

 

c/c postale n. 18778373

c/c bancario n. 4652 presso Banca Popolare Etica

ABI 05018 CAB 12100

intestati a Collegio Missioni Africane – 37129 Verona, indicando come causale Convegno Pace 2002

 

Promozione, Patrocinio ed Adesioni

Promuovono

Istituti e Laicato Missionari Comboniani - Italia

(EMI, Nigrizia, Raggio, Fatmo, Femmis, GIM, Giovaniemissione)

L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Casalecchio di Reno e dalla Regione Emilia Romagna

 

Aderiscono:

ACLI, AIFO, Amici dei Popoli, Associazione Orlando, Associazione Percorsi di Pace,Azione Cattolica, CARITAS, Cefa, Centri Missionari Emilia Romagna, Centro Missionario Bologna, Centro documentazione Poggeschi, Centro Studi Donati, Commercio Alternativo (FE), Circolo MCL "G.Lercaro", Compagnia Missionaria,  EMI, GIM, Gioventù Francescana (GiFra), Gruppo soci Banca, Missionari Comboniani - Italia, Ordine Francescano Secolare (OFS), Pax Christi, Ufficio per la Pace del Comune di Casalecchio.

 

La Realtà Bolognese

Bologna è una città simbolo per molti aspetti, alcuni dei quali resistono nel tempo, mentre altri vanno sfumando con l’incedere delle trasformazioni sociali in atto, guidate dalla contraddizioni del modello economico escludente e violento impostosi nel mondo globalizzato. Questa città è stata un simbolo del modello solidaristico e della capacità di fornire servizi pubblici efficienti e di qualità estesi a tutti i cittadini, garantiti dalle sinergie fra cooperative sociali, enti locali e associazioni. Attualmente, a causa delle trasformazioni sociali ed economiche degli anni 90, aumentano i problemi dei soggetti deboli, a partire dai senza fissa dimora e dai migranti che vengono spinti ai margini della vita sociale da un meccanismo di esclusione economico e culturale.

Le trasformazioni economiche in atto non hanno risparmiato neanche la sua antica università che con centomila studenti (1/5 dell’intera popolazione) potrebbe rappresentare una ricchezza da valorizzare in termini di formazione, ricerca e proposta culturale e che invece, specie negli anni 90, non si è saputo valorizzare se non in termini di opportunità economica rappresentata dalla forte richiesta di case e servizi.

            Le potenzialità della società civile di questa città sono chiare quando si guarda alle numerose associazioni a carattere locale e nazionali presenti sul territorio sia laiche che di ispirazione religiosa. Infatti, la coscienza civile di questa città e forte e ha saputo rispondere anche in occasione di una pagina tragica degli ultimi mesi, l’assassinio di Marco Biagi, opponendosi alla violenza ed alle strumentalizzazioni e chiedendo verità. Una verità cercata a ventidue anni di distanza anche sulla strage del due agosto che ha segnato la storia della città e che ancora vede impegnata una larga parte della società civile.

Le associazioni presenti risultano molto attive ed offrono una molteplicità di proposte culturali e di impegno sociale, tuttavia la collaborazione fra loro è spesso difficile ed il quadro risulta frammentario. Molte associazioni ed  ONG (come Aifo, Amici dei Popoli, Cefa, la cooperativo Ex aequo del commercio equosolidale) agiscono a più livelli effettuando interventi di educazione allo sviluppo nelle scuole  ma, nonostante i tentativi, per ora non si è riusciti a costruire una collaborazione che promuova educazione allo sviluppo e formazione verso una cittadinanza attiva globale.

Molte associazione si occupano di pace e nonviolenza come Percorsi di Pace, Pax Christi, il Gavci, le Donne in nero, il Comitato Cittadino Contro la Guerra, ma anche in questo caso la collaborazione fra i diversi soggetti deve essere ulteriormente sviluppata.

Recentemente si sono moltiplicati i tentativi di costruire reti multilivello come il nodo di Bologna della Rete lilliput, in cui associazioni insieme a cittadini e cittadine si mobilitano attraverso la strategia nonviolenta promuovendo stili di vita alternativi, un’economia di giustizia e politiche efficaci di pace. In questo ambito, in collaborazione con Amnesty International ed altre associazioni, è stata condotta la campagna contro il commercio delle armi ed in difesa della legge 185/90 che è riuscita a coinvolgere buona parte della società civile facendo pronunciare in merito anche il consiglio provinciale e regionale.

In ambito universitario il Centro Poggeschi ed il Centro Studi Donati si pongono, da molti anni come luoghi di riferimento, formazione e sensibilizzazione ai temi della mondialità, dei rapporti Nord-Sud del mondo, dei migranti e dei problemi sociali locali e nazionali.

Molte associazioni si occupano di problemi relativi alla condizione dei migranti, tuttavia, le politiche cittadine degli ultimi anni hanno subito la mancanza di un quadro d’intervento mirato alla accoglienza ed all’integrazione che consideri l’immigrazione come una ricchezza per la società. Al contrario, i migranti sono stati privati della loro soggettività e trattati come un “problema di sicurezza” in analogia con i “disvalori” della legge Bossi Fini.

In questo ambito, una profonda indignazione ha attraversato la città rispetto al problema dei Centri di Permanenza Temporanea (CPT), per cui numerose manifestazioni ed iniziative promosse nell’ambito del Bologna Social Forum e da altre associazioni hanno portato molti cittadini ad opporsi alla sua apertura. Forte è ancora la denuncia contro questa struttura, vero e proprio carcere etnico, che offende i diritti minimi e la dignità delle persone, rinchiuse fra sbarre per il semplice fatto di aver cercato fortuna o rifugio in Italia. Infatti, nonostante l’ampia mobilitazione, il CPT è ora funzionante e costituisce una ferita aperta per la città di Bologna.

Su un altro piano, la chiusura della mensa della Caritas è stato un triste segnale per chi vive nel disagio e nella povertà assoluta ed è ora ancora più solo senza un punto di riferimento e di accoglienza. Nonostante l’attività degli ordini missionari e di alcune  associazioni religiose che promuovono l’annuncio evangelico di pace e giustizia, la situazione attuale richiede di ribadire la "scelta preferenziale per i poveri e per gli ultimi" come chiave per l’intervento caritativo e pastorale della chiesa in tutte le sue articolazioni. Così come è necessario che lo spirito ecumenico incida nelle realtà parrocchiali,  al di fuori  degli incontri che si tengono nelle settimane dell'unità dei cristiani riportando lo "spirito di Assisi” al centro del rapporto con le altre religioni.

 

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Commissione segreteria generale

p. Mosè e Filippo pacenellemani@comboniani.org

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