Imola - 23
giugno 2001 CHIESA IN RETE:
RISORSA O PERICOLO? Di Francesco Diani La
comunicazione della Chiesa: l’annuncio del Vangelo “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”
(Atti 4,20): è quanto dicono gli apostoli
davanti al Sinedrio, ed è il simbolo di una Chiesa che “esiste per
evangelizzare”. Infatti l’evangelizzazione è la sfida più forte ed
esaltante che la Chiesa è chiamata ad affrontare sin dalla sua origine. In
realtà, a porre questa sfida non sono tanto le situazioni sociali e culturali
che essa incontra lungo la storia, quanto il mandato di Gesù Cristo risorto,
che definisce la ragione stessa dell’esistenza della Chiesa: “Andate in
tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”. Proprio per queste
parole pronunciate da Gesù la Chiesa è consapevole che, nata dall’autocomunicazione
di Dio in Cristo, trova la sua ragion d’essere nella comunicazione stessa. L’interrogativo
che si fa ad ogni epoca più pressante e a maggior ragione nell’era della
comunicazione, è appunto: “come” comunicare? Come
raggiungere il cuore dell’uomo oggi occupato da tanti altri messaggi, attirato
da altrettanti miraggi e felicità a portata di mano o apparenti? Nella
creazione il mondo si prospetta come epifania della Parola e quindi come tessuto
comunicativo. Babele è il simbolo di questa umanità che non sa più
comunicare. La Pentecoste invece è la bandiera della comunicazione ristabilita
in forza dell’unico Spirito. Internet: la
comunicazione delle comunicazioni
Internet:
la grande rete internazionale di computer che mette in collegamento tra di loro
milioni di utenti e migliaia di reti. È come se fosse un’enorme biblioteca,
un’immensa banca dati, dove tutti possono accedere e recuperare informazioni e
nello stesso tempo comunicare tra loro anche se fisicamente distanti
semplicemente grazie alle linee telefoniche. Oggi
un personal computer elabora oltre 8 milioni di operazioni al secondo. La mente
umana che è infinitamente più abile del computer, non è in grado di seguire
questa velocità. E questo è solo un indicatore dell’indice di accelerazione
che pervade tutta la vita sociale. Gli esperti avvertono che lo sviluppo
tecnologico ci sta portando ad esiti impensabili. È
possibile far viaggiare il messaggio evangelico agli stessi ritmi
dell’evoluzione tecnologica? Perché, dunque, non utilizzare queste nuove
tecnologie per una evangelizzazione adeguata all’oggi? Quali possibilità e
vantaggi si possono trarre dal fenomeno Internet? Sono alcuni degli
interrogativi che ci spingono ad affrontare queste tematiche con una particolare
attenzione al mondo dei giovani che sono tra i principali consumatori delle
moderne tecnologie e di Internet. E non solo ai giovani, ma anche a tutti coloro
che si trovano impegnati nell’evangelizzazione, nella catechesi e
nell’insegnamento della religione cattolica. Internet e Chiesa Internet
può essere considerato come una nuova strada verso Dio e, in quanto tale,
interpella la Chiesa in prima persona. Così l’attenzione si pone non solo su
chi naviga ma anche sui luoghi di approdo, ed è a questo proposito che è
importante conoscere alcuni siti a carattere spiccatamente religioso e di
interesse sociale, proprio per dimostrare che Internet è non solo divertimento
ma anche veicolo di impegno, di approfondimento culturale, palestra di
solidarietà. E’
bene inoltre precisare il fatto che, come per tutte le invenzioni ad uso
dell’intelligenza umana, anche in Internet convivono negatività e positività
e per questo motivo diventa quanto mai necessaria un’educazione che guidi
all’uso di questo strumento. Ed
è proprio alla luce di queste affermazioni che si sviluppa una riflessione
sulla missione evangelizzatrice della Chiesa e sulla sua capacità di essere, in
ogni epoca, segno che comunica all’uomo del suo tempo il messaggio salvifico
di Cristo sempre attuale. L’attenzione viene posta su due ambiti specifici,
l’evangelizzazione e la catechesi, sottolineando il compito primordiale della
Chiesa: saper riconoscere le domande inespresse dell’umanità ed essere pronta
ad adeguarsi ai ritmi frenetici di una continua evoluzione per porsi come realtà
attiva e concreta nel quotidiano vivere. Di conseguenza diventa fondamentale la
conoscenza dei nuovi linguaggi per poter comunicare non solo con la minoranza
dei credenti, ma soprattutto con coloro che non lo sono. Inizialmente
la Chiesa cattolica ha utilizzato Internet con l’atteggiamento di chi
“prende le distanze” per capire meglio e trarne sicuri vantaggi. Internet è
ormai considerato l’areopago dei tempi moderni, per questo la Chiesa ha
cercato di integrare la tradizione con il funzionamento effettivo di questa
nuova tecnologia, per farsi portavoce della Buona Novella del Signore risorto a
tutta quella popolazione che lo conosce poco o non lo conosce affatto. Sui
canali telematici si presentano milioni di persone ogni giorno: molte di esse
potrebbero imbattersi in una parola di speranza, potrebbero confrontarsi con
altre proposte spirituali, scavalcare barriere ideologiche, superare stereotipi,
scoprire consonanze ma anche nuovi orizzonti. Per certi versi in questo immenso
“areopago” si diventa partecipi di quella “sterminata moltitudine di ogni
nazione, razza, popolo e lingua” celebrata dall’Apocalisse. Non
è azzardato dire che Internet può certamente essere considerata come una nuova
strada verso Dio. Uno spazio per interrogarsi sulle opportunità che i nuovi
strumenti offrono alla Chiesa per pregare, educare e informare. Da ormai un paio
d’anni una carrellata di seminari e conferenze, tutte molto interessanti, che
hanno portato ad una conclusione decisamente stimolante: Internet è un “dono
di Dio”, per questo la Chiesa deve prepararsi ad accettarlo e a conoscerlo per
non lasciarsi sommergere, ma soprattutto per non lasciarlo cadere in fenomeni di
degrado morale. Per
questo serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la Chiesa, con
un duplice obiettivo: guidare con precisi criteri di discernimento l’uso
sempre più diffuso della Rete, ma anche favorire i meccanismi di una illuminata
“appropriazione tecnologica”, affinché la cultura elettronica diventi un
formidabile magistero ecclesiastico”. Di
fatto Internet, come tutto ciò che è nelle mani dell’uomo, può diventare un
idolo, quindi attirare anche nel suo percorso più negativo. Perciò la Chiesa
che guarda a questa “novità” con simpatia, si sente interpellata a far sì
che dentro questo oggetto, inevitabilmente umano, chiunque possa trovare e far
trovare il Dio vero. Le realtà ecclesiali in Rete Nella
società della comunicazione globale, della multimedialità e
dell’interattività, la Chiesa cattolica non può perdere l’appuntamento con
Internet. Una
sfida sempre aperta che ha stimolato la crescita della presenza cattolica nel
cyberspazio. Infatti in Italia, si possono contare più di 4992 siti cattolici,
tutti facilmente raggiungibili dal sito: www.siticattolici.it
. Una
Lista in continuo aggiornamento divisa in sette ambiti: Chiesa cattolica siti
istituzionali; Ordini e istituti religiosi; Associazioni e movimenti ecclesiali;
Pastorale e spiritualità; Cultura e università; Informazione stampa ed
editoria; Segnalazioni varie. Un vero patrimonio di notizie, materiale religioso di vario
genere, appelli, progetti, proposte e anche una possibilità in più di scambio
di idee. Una presenza non indifferente se si pensa che dietro ad ogni indirizzo
di sito vi è un numero notevole di cattolici impegnati a far crescere il
dialogo religioso in un “territorio” così vasto come quello di Internet. Questa
presenza di siti cattolici deve fare i conti con altre realtà annidate nella
Rete, che, dietro all’immagine di una home
page apparentemente a contenuto spirituale, nascondono idee-forza molto
ambigue quali quelle di Scientology, dei Testimoni di Geova, della New Age e di
tutte quelle sette che imprigionano la libertà umana promettendo la risoluzione
di qualsiasi tipo di malessere e guarigione dell’anima. Niente di diverso dal
mondo non virtuale, dove già da molto tempo si sta assistendo ad una affannata
ricerca di “spiritualità a buon prezzo” fatta di felicità effimere e
sicurezze raggiungibili senza fatica. Non
c’è da meravigliarsi, allora, se nella Rete esiste anche questo tipo di
ricerca. Al navigatore sprovveduto e facilmente influenzabile che prova a
inserire le parole “Dio”, “Chiesa” o “Gesù” in un qualsiasi motore
di ricerca, si apre un vasto orizzonte di pagine web elettronico-spirituali
contenenti davvero di tutto. Non
può, quindi, mancare una presenza consistente di siti web che orientino e
indichino agli internauti la strada più diritta da percorrere per vivere il
loro navigare non come un perdersi tra le onde del vago e temporaneo, ma come un
ritrovarsi sulla rotta di un viaggio che è scoperta di un nuovo comunicare,
oltre le frontiere del tempo e dello spazio, per sfruttare al meglio le
potenzialità di Internet. L’obiettivo
dichiarato o implicito di molti siti cattolici è quello di valorizzare l’alta
tecnologia di Internet per evangelizzare seminando briciole di speranza,
messaggi di pace, servizio di volontariato, facendosi promotori di iniziative
che si espandono a macchia d’olio grazie all’elevato numero di persone che
può raggiungere un semplice collegamento via modem. Senza
la pretesa di essere a tutti i costi all’avanguardia, è un prendere coscienza
che la comunicazione elettronica è la via del futuro e bisogna saperla usare
nel migliore dei modi per non lasciarsi sopraffare dalle innumerevoli presenze
che popolano il cyberspazio. Niente di meglio che addentrarsi in una navigazione
tra i siti cattolici della Rete (www.siticattolici.it), dove si possono cogliere
le caratteristiche più salienti del messaggio cristiano che si vuol
trasmettere. Navigazione
in Rete APPENDICE
Giovani.org? www.giovani.org
è nato ufficialmente il 16 marzo del 2000 per volontà della Pastorale
Giovanile Italiana che era alla ricerca di uno strumento agile e fresco per
comunicare con i giovani e al tempo stesso voleva offrire un punto di contatto
dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Tor Vergata. A che cosa ci
ha educato Internet? Internet ha
educato innanzitutto noi di Giovani.org ad escogitare un metodo per entrare nel
gioco. Nella primavera
del 2000 avevamo affidato ad una monaca di clausura di Assisi una corrispondenza
via e-mail con i ragazzi che desideravano un dialogo approfondito o
semplicemente accostare in modo inusuale una testimonianza di vita monastica.
Suor Chiara, la monaca che aveva accettato l’incarico, mi fece notare che dopo
alcuni scambi le e-mail che giungevano dallo stesso mittente divenivano sempre
più sterili e ripetitive, il dialogo si impaludava e non vi era alcun
progresso. Nacque così l’idea di rinviare questi ragazzi a persone presenti
nel loro territorio che avevano dato disponibilità ad accogliere i ragazzi e ad
iniziare con loro un cammino di accompagnamento. Avevo così
constatato che esistevano due reti. La prima che io
definisco “rete di superficie” è costituita da persone e strutture presenti
sul territorio (laici, religiosi, istituti, parrocchie, monasteri...) e che
spesso mancano di un piano di ottimizzazione; vi sono risorse inutilizzate, mal
distribuite o addirittura sprecate. L’altra è la
“rete connettiva”, Internet, che mette in contatto domanda e offerta, ma che
è anche gioco, svago, richiamo alla dimensione personale e privata. Può
diventare un potente strumento per ottimizzare le risorse della “rete di
superficie”, ma soprattutto diventa luogo neutro dove scompare il pregiudizio,
dove ognuno è ciò che sceglie di essere. La mia
impressione fu che queste due reti non fossero realtà separate ma potessero
fondersi e darci la possibilità di agire con il metodo della “pulsazione”:
i ragazzi si rivolgono a Giovani.org con le loro necessità, tramite il sito
vengono rimandati al territorio in modo che la loro richiesta si traduca poi in
risposte concrete, e infine ritornano in rete entusiasti della scoperta positiva
e con nuove richieste da soddisfare. I primi a darci
conferma del metodo a “pulsazione” sono stati i ragazzi della Community (Giovani.org
propone una chat e una mailing list) che spontaneamente si sono ritrovati in
alcune città italiane per conoscersi di persona ed ora chiedono di organizzare
un’esperienza estiva a cui possano partecipare tutti insieme. È successo
anche che dopo alcuni contatti presi nella chat di Giovani.org una ragazza abbia
deciso di intraprendere un cammino di ricerca vocazionale, ed abbia incontrato
persone competenti che la accompagnano. Tutto questo grazie alla
“pulsazione”. Costellazioni e
orizzonte di senso Se in una notte
limpida alzate gli occhi al cielo rischiate di perdervi nell’infinità di
stelle che si riescono a scorgere. All’occhio profano risultano migliaia di
puntini luminosi, ma per chi conosce il cielo diventano galassie, ammassi
globulari, costellazioni. Le costellazioni sono formate da gruppi di stelle che
non sono complanari, che non hanno particolari affinità fisiche o tipologiche
tra di loro, eppure sono legate da una precisa disposizione e dal nome di un
eroe, di una divinità, di un animale che dà loro un senso. Per contrastare il
rischio della dispersione, del non-senso l’uomo ha raggruppato le stelle e si
è spinto anche oltre attribuendo alle 12 costellazioni dello Zodiaco la facoltà
di influenzare la vita degli uomini. Anche Internet
può essere paragonato ad un cielo punteggiato da miriadi di stelle. Nella
vastità e varietà della rete Giovani.org ci ha educati a cercare un orizzonte
di senso, a raggruppare realtà e siti molto eterogenei tra di loro ma tutti
rivolti ai giovani e a dare loro un nome. È un po’ lo stile del Servizio
nazionale di pastorale giovanile che non è nato per appesantire ulteriormente
le strutture ecclesiastiche ma per promuovere e coordinare le risorse già
esistenti . Così
Giovani.org ha accolto l’appello dei giovani carcerati che avevano chiesto
durante la Gmg di non essere dimenticati ed ha permesso ad un gruppo di detenuti
di pubblicare le loro pagine web; il primo esperimento in Italia. Accanto a
queste ci sono le pagine di Hope Music, la scuola per creativi musicali diretta
da Marco Brusati e promossa dalle CEI, la sezione dedicata al Vangelo del giorno
e quella dedicata alla scuola. Il tutto tenuto insieme dalla costellazione
Giovani.org che identifica ormai tutta una serie di realtà che il sito ci ha
provocato a collegare e a far interagire tra loro. Partendo da
queste considerazioni più che alla navigazione marittima io assimilerei
l’esplorazione di Internet all’astronavigazione, mi sembra che l’analogia
calzi meglio. Ossatura a
cerchi concentrici Quando si è
trattato di dare una struttura ideale al sito Giovani.org abbiamo preso a
prestito un modello pastorale collaudato con successo: la comunità di Taizè. I
ragazzi sono attratti da questa comunità monastica perché probabilmente vi
percepiscono accoglienza, calore, vibrazione, sobrietà, verità, ricerca e
presenza di Dio. Ma una componente importante che ci sembra di scorgere
nell’impostazione dell’esperienza è l’approccio a centri concentrici. Un
giovane che giunge a Taizè si situa al livello che sente più consono alla sua
persona. Può dedicarsi ai servizi pratici come può frequentare i gruppi
biblici a livello avanzato, ma si sente sempre parte della comunità. A Taizè
vengono proposti alcuni appuntamenti di base, poi ciascuno costruisce la sua
giornata ascoltando le proprie necessità e gli stati d’animo. Qualsiasi sia
il livello scelto, il ragazzo sentirà di aver comunque condiviso l’esperienza
di Taizè. Così
Giovani.org è nato con una struttura a cerchi concentrici, all’interno dei
quali il ragazzo si situa direttamente con le sue scelte. Si va dalla chat
(libera ed anonima) al contatto specifico con religiosi e centri pastorali,
dalla musica pop e dai concorsi alle pagine di Vangelo. L’esperienza comune
che collega i vari cerchi è quella della rete. Educare alla
fede? Tra gli
entusiasti che vorrebbero fare di Internet una panacea indiscussa e i detrattori
che della rete che la vorrebbero relegare ad accessorio della comunicazione ci
situiamo nella posizione di chi sta sperimentando questo ambiente come uno
spazio educativo. Certo, la Fede è una risposta globale di tutta la persona, ed
esige un contatto reale e concreto per poter coinvolgere. Ma la rete raduna in sé
molte caratteristiche che finora nessun mezzo aveva offerto: coinvolge più
sensi contemporaneamente (vista, udito, 3D, tatto), è veloce, è economica,
consente l’interattività, favorisce il protagonismo delle idee e non dei
capitali economici. Mentre il
lettore del libro sembra proiettato verso se stesso, il fruitore di Internet
sembra attratto, coinvolto dal video e dai diffusori acustici. Molti giudicano
Internet come un fenomeno di massa, in realtà sembra essere molto più un
richiamo alla dimensione personale ed intima, uno specchio delle proprie scelte,
dei propri gusti e delle proprie necessità. Direi quasi, e spero non suoni come
un’assurdità, che Internet richiama alla spiritualità più degli altri
media, più degli stessi libri che in fin dei conti presentano molti più limiti
rispetto alla rete. Posso spiegarmi anche con un esempio. All’interno della
mailing list di Giovani.org erano sorte alcune discussioni riguardanti temi di
morale. I ragazzi si erano scambiati opinioni con molta vivacità, ma non
riuscivano ad arrivare ad una visione chiara del problema e soprattutto a
comprendere la posizione della chiesa in merito. In questo contesto l’invio
tramite e-mail dell’intero catechismo della Chiesa Cattolica era stato ben
accolto ed addirittura sollecitato dagli stessi giovani, mentre di solito c’è
un po’ un rifiuto di fronte al volume cartaceo del catechismo. Internet ha la
possibilità di radunare in pochi secondi risposte e percorsi personali, che
richiederebbero ricerche lunghe e costose sulla carta. Nessuna pretesa
dunque di educare alla Fede, ma di stabilire contatti, di indicare percorsi, ma
soprattutto di richiamare alla dimensione personale e profonda di sé, abituando
i ragazzi a scegliere e costruire e non a subire (come nel caso della TV). In
occasione del centenario della nascita del beato Pier Giorgio Frassati, ad
esempio, siamo riusciti a coordinare tramite Giovani.org oltre cento veglie di
preghiera sparse in tutto il mondo. Ora i ragazzi che vi hanno preso parte ci
chiedono gli indirizzi degli altri gruppi per poter continuare i contatti ed
organizzare altre veglie. Segnalo, infine,
l’importanza del confronto e del servizio a costi minimi. Nell’autunno del
2000 un gruppo di giovani educatori ha deciso di incontrarsi nella chat di
Giovani.org il lunedì sera per un confronto guidato da un sacerdote salesiano.
L’iniziativa ha avuto una buona risposta e un discreto successo. Questi
ragazzi avrebbero potuto incontrarsi senza la rete, e quanto sarebbe costato in
termini di tempo e soldi organizzare una riunione di una trentina di giovani
provenienti da ogni parte d’Italia? Rischi e
pericoli I pregiudizi
cadono velocemente in rete. Il primo messaggio positivo (e forse il più
importante) è già il fatto che la Chiesa accetti di incontrarsi con i giovani
sul terreno della comunicazione elettronica. Il rischio sarebbe quello di fare
di Giovani.org e di qualsiasi altro sito un pulpito elettronico. Non sono tra i
sostenitori della teoria che Internet distolga dalla socializzazione, anzi
sostengo il contrario. Se un ragazzo passa mezza giornata incollato ai libri gli
diciamo: “Bravo!”, mentre se la passa navigando in Internet gli diamo del
fannullone e dell’a-sociale. Eppure anche lo stare sui libri distoglie dalla
dimensione sociale. Internet non è
un videogioco che ti succhia il tempo, ma una porta per accedere al mondo. Da
quando ho iniziato a lavorare a Giovani.org ho ampliato molto la rete di
rapporti umani; a partire dai venti collaboratori che sono sparsi in giro per
l’Italia, a tutte le altre persone conosciute grazie al sito nel periodo della
Gmg. Questo mi sembra sia la tendenza che si sta affermando anche tra i giovani
che frequentano il sito, che sempre più spesso colgono l’occasione di
incontrarsi o di avvicinare realtà fisiche di cui vengono a conoscenza tramite
Giovani.org. Nell’aprile
2001 la Pastorale Giovanile ha messo in rete anche “G” (www.giweb.it), un
sito-rivista all’interno del quale i ragazzi possono aggiungere i loro
commenti alle notizie messe in rete. Questa è stata la carta vincente del sito,
perché ha dato modo ai giovani di cambiare volto alle notizie, di darne diverse
chiavi di lettura. Questa possibilità con la carta stampata sarebbe stata
impensabile. Spesso nelle riviste periodiche una delle rubriche che desta più
curiosità è quella delle lettere al direttore, perché è un riflesso della
vita comune. “G” è una rivista fatta per metà di lettere al direttore e
quindi rispecchia di più la percezione della notizia sulla vita comune. Internet non è solo un
insieme di siti, ma anche il computer tramite cui ti colleghi, l’SMS che ti
arriva nel telefonino, l’email che ti collega ad amici e persone care. È la
libertà, è Napster, è la musica MP3, la voglia di dire la tua o di entrare in
chat in modo anonimo. È un modo per lavorare più veloci o per risparmiare
tempo e soldi in acquisti e viaggi. Sta modificando il nostro stile di vita, e
in Giovani. org ci ha abituati a diventare più generosi. Un’informazione
raccolta in un libro è in rapporto 1:1 (un libro-un lettore) e nel caso uno
divenisse geloso dell’informazione potrebbe sottrarre il libro alla pubblica
consultazione. Internet mette la stessa
informazione a disposizione di tutto il mondo. Contemporaneamente. La rete ha
colorato di un senso nuovo l’espressione “Nessun uomo è un’isola”. (a cura di Don Marco Sanavio) DAVIDE.IT :
accesso protetto ad Internet Nel 1997 avendo
aperto nella Biblioteca della mia parrocchia un punto di accesso ad Internet, mi
sono trovato di fronte alla necessità di proteggere i ragazzi dai contenuti
sconvenienti che si presentano sulla rete in misura davvero grande e con modalità
subdole ed invasive. Come educatore
ho dovuto affrontare le sfide poste da questo nuovo e formidabile strumento:
forse il più potente mai inventato dall’uomo. In quel periodo,
mentre la nostra classe politica ignorava del tutto Internet, al Senato
americano era in discussione la proposta dal repubblicano John McCain, il
fautore del Communications Decency Act, secondo la quale le scuole o gli altri
istituti americani che ricevono fondi federali per pagare la connessione ad
Internet avrebbero dovuto utilizzare software atti a bloccare l’accesso a
materiali “indecenti”. Alla fine del 1997, con un gruppo di persone
sensibili a queste problematiche, abbiamo dato vita ad una società noprofit di
servizi Internet, Cometa Comunicazioni, allo scopo di rispondere alle nuove
esigenze educative, mettendo a
disposizione di educatori, maestri, genitori e ragazzi strumenti e conoscenze
per utilizzare in modo adeguato l’information technology. L’esperienza
maturata in questi anni ci ha portato alla scelta di creare una rete filtrata
per aiutare genitori e insegnanti nel loro compito. Dall’analisi del traffico
Internet, eseguita in alcuni istituti scolastici, risulta che oltre il 70% del
materiale scaricato è di carattere pornografico. Ciò significa che mentre i
docenti sono impegnati nella loro attività didattica gli alunni si lasciano
sedurre da sirene che li attraggono per altri mari. Oltre alle ricerche mirate e
dirette di materiale pornografico, esiste il reale problema che molti siti hanno
un richiamo ingannevole: i ragazzi cercando i loro eroi preferiti, i Pokemon ad
esempio, possono capitare casualmente su siti indesiderati. Così abbiamo dato
vita a DAVIDE il primo servizio internet filtrato funzionante in Italia, dove la
sicurezza e la protezione avvengono nel momento in cui ci si collega. Un
progetto etico, unico nel panorama italiano. L’abbiamo chiamato così
perché Davide è un piccolo eroe, con poche risorse, una fionda e qualche
sasso, ma fa centro e vince. DAVIDE permette di accedere ad Internet tramite una
Rete Sicura e controllata in modo da poter eliminare la visione di siti inadatti
e sconvenienti posti in una black list per il loro contenuto di violenza o
pornografia. Utilizzando le tecnologie più
avanzate, il filtro è costantemente aggiornato: ulteriori segnalazioni di siti
da bloccare possono essere fatte a DAVIDE che provvederà, dopo una verifica, a
collocarli nella black list. Oltre a questo abbiamo in
cantiere un lavoro enorme per la scelta e la produzione di materiale educativo e
didattico da mettere in rete. Per utilizzare il servizio
ci si registra sul sito www.davide.it oppure al numero verde 800.991.475 e si
crea una nuova connessione ad uno dei POP di Cometa, presenti su tutto il
territorio nazionale. È disponibile anche il collegamento ADSL e su fibra
ottica. Il servizio è gratuito per i privati, mentre è richiesto un piccolo
contributo a Enti o aziende. (a cura di Don Ilario Rolle)
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