Testimonianza di Top convivenza
1° GIM |
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“L’Islam
è una religione di pace” Si presenta così, Top: prima ancora di parlare di sé, ci tiene a spiegarci cos’è l’Islam, quasi dovesse mettere le mani avanti per giustificarsi e giustificare la sua religione… Ci spiega che il Corano condanna la violenza, che per i musulmani chi uccide qualcuno uccide, con la sua discendenza, tutta l’umanità. Top, nero nero, occhi di brace, è un ragazzo senegalese, uno di quelli con cui molti, probabilmente, “non si sarebbero neanche fermati a parlare”, come sento dire da qualcuno. Poi invece lo ascolti e ti porta via… Top è semplicemente un UOMO: un uomo colto, profondamente credente, attento a ciò che succede nel mondo, desideroso di andare oltre all’apparenza, di capire. Ha studiato, in Senegal, non gli abbiamo neanche chiesto che cosa… Ci racconta quello che pensa con una pacatezza ed una semplicità estrema, in un italiano perfetto dopo 10 anni di permanenza nel nostro paese. Non pretende di insegnarci niente, si limita a condividere con noi i suoi pensieri, le sue convinzioni. “Se nasci in Europa sei bianco, se nasci in Africa sei nero”: è tutto qui il razzismo, in questa sua affermazione disarmante. Che senso ha allora essere razzisti, quando è solo il caso a decidere se saremo bianchi o neri? Top è un uomo missionario, che paragona ad un parto, a quel pianto istintivo del bimbo che viene alla luce, la sofferenza della sua famiglia per la sua partenza. E’ un uomo che ha lasciato il caldo grembo materno del suo Paese per “osare il futuro” in Italia, per trovare lavoro, per aiutare la sua famiglia ma anche il suo Paese, perché il suo sogno è quello di tornare in Senegal e mettersi al servizio del suo popolo. Ci parla della solitudine, il male peggiore degli immigrati; ci parla del senso di scissione che prova ogni persona che emigra: straniero in Italia, straniero nel proprio Paese. Ci ricorda che anche Gesù era un immigrato. E ci parla del rapporto tra l’uomo e la donna nel mondo islamico. Ma ci parla anche del mondo, con uno sguardo limpido e sincero sullo scenario politico ed economico internazionale e sulla cultura italiana. E sfida noi donne italiane a ribellarci alla progressiva perdita di dignità e mercificazione delle donne, ci esorta a ritrovare la capacità di indignarci, invitandoci a riflettere sul vero significato dell’emancipazione. Top è un uomo innamorato della vita e di Dio. Quel Dio di cui spiega l’esistenza semplicemente ricordandoci che un cadavere non si muove, perché l’anima, la sua essenza che si nutre di fede e preghiera, è tornata in cielo, abbandonandolo. Il titolo della convivenza di Thiene era “Dio tra noi, presente in ogni cultura”. Ed eccolo lì con noi quel Dio: il nostro Dio, il Dio di Top… invocato dalla sua preghiera alla fine del nostro incontro per renderlo presente tra noi. Un Dio che ci parla attraverso questo ragazzo senegalese che ci fa guardare il mondo con altri occhi, che ci ricorda che non esiste un unico punto di vista. Secondo Top il Cristianesimo è l’unico ponte possibile tra la civiltà occidentale e il mondo musulmano: e se provassimo davvero a costruirlo? |