Articolo Introduttivo convivenza
1° GIM |
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a cura di Silvia
Dal 7 al 9 dicembre 2001 si è tenuto a Thiene il quarto appuntamento GIM, giovani impegno missionario.Tre giorni di convivenza e riflessione fra i vari gruppi GIM del triveneto. Il tema che ha segnato i nostri percorsi è stato “Dio tra noi , presente in ogni cultura”. La riflessione è stata guidata in particolare da alcuni testimoni e dalla visione di un film. Venerdì infatti , dopo un momento di presentazione e di riflessione nei gruppi ,con la visione del film “I cento passi”siamo entrati appieno nel tema della cultura , in particolare in un aspetto della nostra cultura e della nostra storia. Giuseppe Impastato è un ragazzo che nasce nel sud Italia e cresce all’ interno di una famiglia e di un contesto mafioso… solo cento passi dividono casa sua dalla casa del capo mafioso mandante dell’ uccisione di suo nonno. Ma Impastato nutre dentro di sè il sogno e l’impegno della verità fino alla morte, fino al dono estremo di sè .Ma questa storia è reale e Giuseppe Impastato è un martire dei nostri tempi. Nel film impressiona il volto della madre di Impastato, una donna rassegnata, senza speranza. Grazia che viene dalla Calabria è una ragazza che ha partecipato al GIM e durante i lavori di gruppo ha testimoniato che di quei volti ne ha visti molti. Sabato, invece, la nostra riflessione è proseguita grazie all’intervento di Marco Tavanti , professore di sociologia all’università di Chicago. Ci ha parlato degli Stati Uniti , di questo paese e della sua cultura prima e dopo l’11 settembre. La realtà è estremamente articolata e complessa. Marco si occupa inoltre della tutela e salvaguardia delle comunità indigene del Chiapas. Ci ha parlato di alcuni aspetti della cultura e della spiritualità di alcune di queste comunità e anche di alcuni riti particolarmente significativi delle comunità indiane Cheyenne e Sioux come per esempio della danza del sole. Ma una cosa ha particolarmente colpito la mia attenzione, ossia il concetto di sincretismo culturale. Esso nasce dall’incontro di culture diverse, non quindi dalla violenza di una cultura dominante sulla dominata ne tanto meno da un processo di omogeneizzazione in un’unica cultura (a cui forse tende la globalizzazione?), ma dall’arricchimento reciproco di culture diverse da cui esce un prodotto assolutamente nuovo ed originale. Marco ci ha portato alcuni esempi reali di questi processi. Questo è il meccanismo che spinge avanti la storia; un' economia di giustizia dovrebbe permettere tale incontro, possibile solo se ogni realtà anche la più piccola potrà continuare ad esistere. La nostra riflessione è poi proseguita grazie alla testimonianza di Top, un amico musulmano senegalese e immigrato italiano. Questa testimonianza ci ha permesso di sfatare molti di quegli stereotipi cui soprattutto dopo l’attentato alle torri gemelle siamo portati a credere. Mi riferisco all’Islam, all’insegnamento del corano. Con Top l’esperienza di diversità è stata forte e diretta ma, almeno dal mio punto di vista, ho condiviso gran parte dei suoi ideali e valori più profondi. (Per altri dettagli vi rinvio all’ articolo su Top). Le giornate sono trascorse nella gioia del canto o di una semplice partita a pallone, nella preghiera e nella condivisione . Il GIM si propone inoltre di concretizzare le sue idee e riflessioni in un nuovo evento nell’ ambito del progetto ”Giubileo degli oppressi”. In questo senso sabato pomeriggio è stata dedicato un momento per eventuali proposte e riflessioni. Concludo questo articolo con a preghiera iniziale della “Messa della terra senza mali”, messa celebrata dai popoli oppressi dell’America e celebrata anche da noi in conclusione delle tre giornate GIM: Nel nome del Padre di tutti i popoli, Maira di tutti , eccelso Tupà Nel nome del figlio che rende fratelli tutti gli uomini, nel sangue mescolato ad ogni sangue, nel nome dell’alleanza che crea libertà, del sole che splende in ogni cultura, e di quell’Amore che è in ogni amore. Nel nome della terra senza mali, persa nel lucro, guadagnata nel dolore. Nel nome della morte vinta,nel nome della vita cantiamo, Signore. Ciao e alla prossima , Silvia!
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