Lavoro a Gruppi convivenza
1° GIM |
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IL
PROGETTO CULTURALE DI DIO: Tra
Resistenza, Dialogo e Sincretismo nelle Americhe e nella
Globalizzazione. Gruppi
e piste di riflessioni: Scegliere
un segretario ed un coordinatore della discussione. Favorire la
partecipazione di tutti. Cercar di rimanere inerenti al tema.
Individuare dieci affermazioni che sintetizzano le vostre riflessioni
sul tema assegnato. Cultura può essere intesa considerando anche la
religione. Chiesa può essere intesa considerando anche le altre chiese
e religioni. |
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Gruppo
# 1: LA GLOBALIZZAZIONE CULTURALE Come
le dinamiche di McDonaldizzazione, Nikezzazione, Microsoftizzazione,
etc. Influenzeranno il futuro della globalizzazione culturale futura? Rifletti
su queste dinamiche e sul loro impatto (positivo e negativo) nelle
popolazioni del Nord e Sud del mondo. Riflettendo
su come le dinamiche di McDonaldizzazione, Nikezzazione e
Microsoftizzazione influenzeranno la globalizzazione culturale
futura, ci siamo fermati a fare una premessa su quale è la fonte della
globalizzazione. Per noi la spiegazione a questo fenomeno, ricade anche
sull’”individualismo”, infatti pensiamo che molti singoli (intesi
come persone, comunità, stati, continenti) appoggino questo sistema,
nel momento in cui diventa uno strumento per poter curare i propri
interessi, senza tener conto di chi ci sta attorno. E questo
“individualismo”, oltre che generare, è anche generato dalla
globalizzazione, nel senso che, più si ha e più si vuole…. Certamente
questa globalizzazione “imposta dall’alto” porta anche dei
vantaggi, infatti crediamo che sarà sempre più facile comunicare (Microsoftizzazione)
e questo può portare dei vantaggi in termini di dialogo e confronto tra
nord e sud del mondo, portando così ad una presa di coscienza reciproca
più chiara ed ad una collaborazione semplificata. Ma a
fronte di questi aspetti positivi ci sono anche moltissimi aspetti
negativi. Inutile ricordare che nelle popolazioni sfruttate, questo
sistema porta ad un continuo sfruttamento, ad uno sradicamento della
cultura locale e perdita della propria identità ed in definitiva, ad un
mondo dove ci sarà chi produce (a basso costo) e chi consuma. Ma anche
per noi, popoli del nord, ci saranno a nostro avviso, delle conseguenze
negative. Noi crediamo che anche nei nostri paesi ci sarà un crescente
divario tra ricchi e poveri perché ci sarà un progressivo
allontanamento nei confronti di chi non sta al passo (vedi Nikezzazione),
con conseguente “standardizzazione” perché si andrà incontro ad un
mondo dove conta di più apparire (per quello che si possiede) che
essere. C’è anche un altro aspetto che dovrebbe preoccuparci:
attualmente le popolazioni sfruttate, sono circa l’80% della
popolazione mondiale, ma cosa succederà il giorno in cui questo 80% se
ne renderà conto e comincerà a ribellarsi a quel piccolo 20% che per
secoli lo ha sfruttato? Gruppo
# 2: L’IMMIGRAZIONE CULTURALE Quali
dinamiche culturali sono implementate dall’immigrazione passata,
contemporanea e futura? Come si caratterizzano queste dinamiche rispetto
al nord e sud del mondo? Quali sono le sfide più urgenti e quali gli
aspetti positivi e negativi? Gruppo
# 3: LA RESISTENZA CULTURALE Che
senso ha la resistenza culturale oggi e quali sono le sue dinamiche? Le
reputi una reazione positiva o negativa? Perché? Quali possono essere
le conseguenze per il futuro globale? Il
nostro gruppo di lavoro ha riflettuto sul significato di RESISTENZA
CULTURALE e l’ha analizzato sotto gli aspetti più negativi e positivi
del termine. In
senso negativo infatti la resistenza viene vista come una chiusura, un
radicarsi nelle proprie “abitudini culturali”, rendersi conservatori
e non essere quindi aperti alle altre culture, o considerarle comunque
inferiori e non degne di essere chiamate tali. Questo comporterebbe l’omogenizzazione
delle culture, non esiterebbe lo scambio e le conoscenze dell’uomo si
appiattirebbero. In
senso positivo la resistenza culturale ha un senso se partendo dalla
conoscenza della propria cultura, ci si apre ad altre con rispetto.
Significa quindi capire che le proprie origini sono una ricchezza
personale, un dono che ci è stato “tramandato” dai nostri parenti,
quindi un possibile dono per ogni altra cultura. Se cultura uguale dono,
allora nel mondo ci deve essere un continuo scambio di conoscenze, tra
ogni longitudine e latitudine. La
simbiosi di più culture ci rende forti, saggi e capaci di rispettare
ogni pensiero per trovare una linea comune. Si
è pensato, per assurdo, che con il tempo troveremo l’enciclopedia su
floppy della “Giusta cultura”, o chissà si potrebbero dichiarare
guerre in nome di una “Cultura pura”… il nostro desiderio è che
ogni cultura possa trovare il suo spazio nel mondo, venga tramandata
dagli uomini (eventualmente trascritta) e venga soprattutto rispettata. L’uomo
è chiamato a cambiare, un uomo senza cultura non esiste, non ha identità. Gruppo
# 4: TERRORISMO E CULTURA Alla
luce dei recenti fatti, quale e’ il ruolo delle culture (e culture di
religioni) nella formazione di certe visioni del mondo e della società.
Più che i più evidenti effetti negativi, quali effetti positivi può
portare la riscoperta della/e culture delle popolazioni in conflitto? Il
Terrorismo è la negazione della Cultura, è il suo più efficace
avversario. Gruppo
# 5: SINCRETISMO ED IBRIDISMO CULTURALE La
Chiesa Cattolica ha sempre combattuto questa dinamica culturale e
religiosa. Ma se parliamo di una chiesa globale e locale al tempo
stesso, dove espressioni teologiche, etiche e rituali sono viste
positivamente e conplementariamente, come possiamo rivalutare le
dinamiche sincretiche e ibride oggi sempre più frequenti?
Il
nostro gruppo ha raffigurato il termine "sincretismo" come un
cocktail di culture. Attenzione! L'importante per la sua buona riuscita,
è conoscere gli altri (questa è la maggiore difficoltà poiché si
deve avere a che fare con esperienze, usanze e costumi il più delle
volte sconosciute a noi);ciò si fa attraverso la condivisione concreta
di quello in cui ognuno crede. Vale a dire, il lasciarsi coinvolgere
spontaneamente in prima persona ritrovando il gusto della scoperta, sia
pur rispettando anche i tempi degli altri. Il bello è vedere come ogni
sincretismo sia irripetibile ed originale se nato senza pregiudizi. Infine
anche la chiesa deve rischiare, ossia avere il coraggio, quando
necessario, di andare oltre ai Dogmi. Gruppo
# 6: IL DIALOGO CULTURALE La
sfida missionaria del dialogo culturale e’ oggi una sfida centrale per
la chiesa ed il mondo in genere. Quali sono gli ostacoli e quali le
possibilità future per favorire questa strada? Quali sono le
organizzazioni e le iniziative che potrebbero favorire un dialogo
culturale. Porta degli esempi concreti di culture, popolazioni ed
organizzazioni.
La prima cosa sulla quale ci siamo trovati d’accordo è stata che il dialogo è necessario sempre,anche quando è difficile.Ritenere che sia possibile una convivenza che prescinda da dialogo e confronto è illusorio.Tanti mondi separati,che non si conoscono né hanno voglia di farlo possono convivere evitandosi ma prima o poi si scontrano. Requisito principale per il dialogo è la curiosità,intesa come desiderio di conoscenza,fiducia nella possibilità di imparare cose nuove da ogni incontro. Maggiore disponibilità a guardare sé stessi attraverso il punto di vista dell’altro,riflettendo in altro modo su aspetti di sé che prima si davano per scontati. Siamo così passati a discutere il tema della identità. Per alcuni esisteva il pericolo di arrivare ad un sincretismo confuso e indistinto,e quindi di perdere la ricchezza rappresentata dalle tante identità diverse. Hanno così espresso l opinione che il dialogo debba sì basarsi su ascolto e disponibilità,ma evitare la rinuncia a portare avanti le proprie verità. Abbiamo allora diviso il concetto di identità,che è sempre il risultato di un insieme di relazioni (fra la persona e la cultura di origine,la cultura di arrivo,i vari gruppi nei quali può trovarsi inclusa per le più svariate ragioni) ed è un appartenenza plurale e in evoluzione continua,dal concetto di verità insita in una determinata cultura o religione piuttosto che in un altra. Alcuni di noi sentivano allora il bisogno di affermare che credere significasse necessariamente pensare che sia la propria religione a dire il vero,al di là di qualsiasi disponibilità al dialogo. Per altri ragionare in questo modo significava escludere a priori la possibilità di cambiare idea;certamente ognuno crede nella sua fede,ma non può escludere a priori che quello di nuovo che viene a conoscere attraverso l’incontro con l’altro non gli possa far cambiare idea. Se così fosse,non si avrebbero mai conversioni da una fede ad un’altra. Altri ancora hanno aggiunto che è possibile individuare un nucleo di verità in ciascuna fede anche mantenendo una prospettiva non esclusiva. Hanno così proposto l’esempio del missionario che parte non per portare il cristianesimo,ma per cercare il cristianesimo che già si trova nella cultura d arrivo. Soffermandoci sulle difficoltà che il dialogo può incontrare, abbiamo convenuto sul fatto che quelle più grandi sono quelle riguardanti la sfera etica.Nessuno litiga sulla Immacolata Concezione,ma i problemi sorgono quando per mezzo o colla scusa delle differenze culturali si tenta di giustificare cose che ci riesce difficile accettare ( pena di morte,infibulazione,divisione in caste,etc.). Il vero problema è però quando manca la reciprocità,poiché senza di essa il dialogo non può avere luogo. Come comportarsi in questo caso? Abbiamo individuato come unica risposta possibile l’impegno individuale,la capacità di andare incontro all’altro senza aspettarsi nulla in cambio,e sempre adoperando metodi nonviolenti;non ce ne siamo nascosti però la difficoltà.
Gruppo
# 7: POPOLAZIONI INDIGENE E CULTURA Individua
alcuni esempi di culture indigene minacciate nella loro esistenza. Perché
sempre più popolazioni indigene resistono ed hanno resistito conquiste
culturali (e religiose)? Molte popolazioni indigene resistono anche
certi gruppi e movimenti che cercano di preservare intatte le loro
culture? Quali i valori e messaggi culturali indigeni rappresentano
lezioni importanti per il mondo e la globalizzazione?
Gruppo
# 8: CHIESA E CULTURA IERI Individua
le dinamiche positive e negative che hanno caratterizzato la chiesa in
relazione alle culture nel passato remoto e recente. Quali scelte ed
esperienze hanno favorito processi di incarnazione del Vangelo e quali
un dialogo inter-culturale? Gruppo
# 9: CHIESA E CULTURA OGGI Individua
le dinamiche positive e negative che caratterizzano la chiesa di oggi
nel mondo in relazione alle culture. Porta alcuni esempi di
centralizzazione, incarnazione, e dialogo. Quali le esperienze più
significative di chiese locali in dialogo con le culture autoctone e/o
immigranti. Gruppo
# 10: CHIESA E CULTURA DOMANI Individua le dinamiche che favoriranno un dialogo culturale futuro per la chiesa/e di domani. Quali gli ostacoli maggiori? Quale visione abbiamo (o dovremmo avere) per una Chiesa inculturata ed aperta alle diversità culturali?
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