Cari
Gimmini, tre parole per … riassumere i primi
passi.
DISPONIBILITA’
a lasciarmi incidere il cuore dalla Parola di Dio
per accogliere un progetto di vita diverso da quello che avevo
pensato, non vivendo per questo nella tristezza, anzi sentendomi
sempre più con il cuore in festa perché ciò che Dio ha
pensato per me supera ogni attesa, va oltre ogni previsione.
ESSERCI
con mente, cuore, volontà nella quotidianità
che Dio mi propone senza frastagliarmi in tante altre congetture
fatte di ma, forse, però, sarebbe meglio… Esserci con amore
verso me stessa e verso gli altri per incontrare e lasciarmi
ancora stupire da quel Dio che fa nuove tutte le cose. E poi STARCI
nella concretezza delle piccole cose.
RIPARTIRE
SEMPRE per quanto la caduta mi sembri sconsolante,
avvilente; per quanto il mio limite si riveli insormontabile.
Instaurando un dialogo con Dio. Ripartire significa avere vita
nuova perché nel mio fallimento Egli si
manifesta in tutta la sua potenza.
PS: e inoltre tanta UMILTA’
intesa come conoscenza della verità di sé
che per quanto mi riguarda mi fa conoscere ad ogni strato la
Silvia vecchia che si fa sentire nella superficialità dei
rapporti, nella noncuranza dell’altro, nell’egocentrismo,
nella doppiezza e ancora talvolta nella mancanza di sincerità.
Così mi ritrovo di fronte a quella “me stessa” che vorrei
cancellare perché non degna del dono ricevuto da Dio.
UMILTA’
per ammettere davanti all’altro la mia incapacità di … amare
disinteressatamente.
Ammettere
a me stessa di avere bisogno degli altri, mentre il desiderio di
superba autosufficienza è prorompente.
Ammettere
sinceramente di aver sbagliato e ritornare sui mie passi.
Capire
che non sono diventata SANA perché sono qui dentro, ma che sono
qui per continuare la cura iniziata dal Medico.
Usare
misericordia perché mi è già stata data misericordia.
Buon cammino a tutti!
Silvia
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