Coordinamento
comasco per la Pace
APRIAMO
LUOGHI DI PACE
MANIFESTO
Dopo
i tragici eventi dell'11 settembre avvenuti a New York, la strada
che è stata scelta per rispondere ai terroristi è ancora una
volta quella della guerra. È una strada apparentemente più
diretta e veloce, ma che di fatto aggiunge morti ai morti, devasta
ambienti. E anche il nostro paese ne è direttamente coinvolto.
In
questo turbine della nostra storia, ha ancora senso parlare di
Pace? E in che modo e a quale prezzo?
Gli
interrogativi sui fatti drammatici dei nostri giorni sono tanti e
comprensibilmente carichi di sofferte emozioni e anche di
pregiudizi. Non di rado si invocano da qualche autorità morale
risposte immediate e chiarificatrici (per lo più nell'attesa di
essere confermati in ciò che ciascuno ha già giudicato dentro di
sé!).
Molti, in particolare, gli interrogativi gravi che ci si pongono
di fronte alle notizie e alle immagini terribili di questi mesi e
di questi giorni. Si vorrebbe capire, giudicare, vedere come agire
per chiudere con il terrorismo, la paura, la guerra, per operare
seriamente per una Pace duratura.
Due
sono le domande da cui partiamo.
Sul terrorismo: come è
possibile tanta crudeltà? Quanto grandi sono le responsabilità
dei governi e nostre nell'aver generato tanto odio?
Sulla guerra: il
conflitto armato in corso per "legittima difesa" è
almeno effettivamente efficace per vincere il terrorismo? Quanto
esso è anche ritorsione e vendetta?
La
guerra, soprattutto, riapre e mette a nudo una serie di
problematiche mondiali irrisolte che ci interrogano
quotidianamente:
·
il concetto stesso di guerra e dei suoi strumenti;
·
la definizione di nemico;
·
i concetti di pace, di giustizia e di solidarietà;
·
il concetto di difesa;
·
il ruolo dell'Onu e degli organismi sovranazionali;
·
il ruolo delle religioni e delle chiese;
·
il ruolo del singolo e della sua coscienza; il
sistema economico mondiale; il ruolo della politica.
Ci
pare che aprire Luoghi di Pace possa servire:
·
come occasione di riflessione
condivisa,serena,documentata e non preconcetta per chiunque ne
senta il bisogno;
·
come testimonianza, semplice ma viva, che non esiste
solo la strada della guerra;
·
come modalità non violenta ed aperta di interazione
tra singoli e gruppi;
·
come costruzione di possibili modalità alternative
alla violenza e al sistema vigente.
La proposta è semplice:
a
partire dal primo gennaio 2002 le associazioni, i Comuni, le
parrocchie, le persone aderenti all'iniziativa, ogni giorno, a
turno, renderanno disponibile la loro sede o la loro casa (nei
limiti della disponibilità di spazio di ciascuno) per due ore al
mattino, pomeriggio o sera organizzando, nelle forme che
riterranno opportune, un momento di approfondimento e riflessione.
È
possibile prevedere scambi di opinioni spontanee, relazioni di
esperti, proiezione di audiovisivi e/o filmati, creazione di
documenti, di materiale fotografico, celebrazioni religiose,
laboratori di approfondimento, cene, concerti, spettacoli, ecc..
In
questo modo potrà essere creato un calendario che per il momento
non prevede una data di chiusura - la quale verrà concordata in
base allo svolgersi degli eventi internazionali e in base
all'andamento dell'esperienza - che vedrà ogni gruppo impegnato
una o più volte al mese, a seconda del numero degli aderenti.
Per
tenere un filo conduttore dell'iniziativa è importante che ogni
associazione o Comune produca un sintetico contributo scritto
riguardo la serata dallo stesso organizzata. Il contributo verrà
inviato a tutte le altre associazioni o comuni partecipanti.
E' stato ideato un simbolo che, insieme a questo manifesto, sarà
esposto per identificare i luoghi di Pace.
Per
informazioni e adesioni, tel. 031.701517, e-mail muretona00@cracantu.it
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