Dichiarazione della sezione tedesca di Pax Christi 

in seguito agli attentati di New York

 “Lungimiranza politica invece che rappresaglia”

 

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Dopo giorni di sgomento e incertezze in seguito agli attacchi terroristici negli USA si rischia di perdere accortezza e lungimiranza politica.

Rileviamo una sorta di tristezza per la perdita di sicurezze e temiamo che questo vada a scapito della reale partecipazione al dolore delle vittime. Non può accadere che la nostra sicurezza venga legata a simboli di potere e denaro e dalla paura scaturisca la disposizione alla violenza.

Gli attacchi terroristici sono un crimine disumano. I colpevoli vanno trovati e puniti secondo il diritto internazionale. Al terrorismo non si può rispondere con la guerra. Laddove persone innocenti sono state vittime non possono altri innocenti diventare vittime della rappresaglia. I valori di democrazia, libertà e diritti umani rischiano di essere sotterrati da azioni militari.

L’accertamento del caso di sostegno reciproco secondo l’articolo 5 dell’alleanza atlantica non serve molto. L’assistenza reciproca va organizzata politicamente e giuridicamente nel quadro internazionale.

Notiamo che la lotta al terrorismo in buona parte sta emarginando la ricerca delle sue cause. Ma se non si riesce a superare le ingiustizie sociali, immiserimento e povertà, allora le umiliazioni ed esclusioni che ne scaturiscono possono venire manipolate per motivare azioni terroristiche.

La sicurezza non si può costruire con mezzi militari, oggi come mai finora; piuttosto va intesa soprattutto in senso sociale, culturale, economico e politico. La sicurezza dei benestanti non si può raggiungere senza assicurare l’esistenza di tutti gli uomini.

La paternità degli atti terroristici viene supposta nei cosiddetti ambienti islamismi. Notiamo che ciò porta a sospettare indiscriminatamente delle persone di fede musulmana ed origine araba e criminalizzarle. Una società democratica non può ammettere un tale razzismo.

Siamo consapevoli di quanto sia difficile resistere all’idea della vendetta e ci sentiamo incoraggiati dalla dichiarazione della sezione statunitense di Pax Christi: “Come persone di fede e seguaci del Gesù nonviolento, anche in questo momento così cupo, dobbiamo essere pronti ad avere la forza di resistere all’impulso della vendetta. Dobbiamo resistere all’istinto di demonizzare e disumanizzare come ‘nemico’ un certo gruppo etnico”.

Facciamo appello ai nostri responsabili politici perché mostrino coraggio e lungimiranza e sfruttino il loro peso per smorzare l’inasprimento della situazione politica mondiale.

 

Bad Vilbel, 17 settembre 2001