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Le donne nelle civiltà antiche La donna nell'Islam: aspetto sociale, spirituale ed economico |
La Condizione Della Donna Nell'Islam
L'accusa secondo cui l'Islam opprima la donna non è nulla di nuovo, è anzi un perpetuarsi di una secolare distorsione ed errata interpretazione da parte del mondo Occidentale. Il loro fallimento nel proporre un giusto codice per il trattamento delle donne li ha portati a criticare aspramente l'Islam come malvagio. Niente può essere più lontano dalla realtà per l'osservatore che abbia discernimento. Prima dell'era pre-islamica, civiltà quali quella Greca, Romana, Cinese, Indiana e Persiana dalla sommità della loro prosperità culturale trattarono le donne come proprietà, con nessun diritto individuale. In Inghilterra più di nove milioni di donne furono bruciate vive nel sedicesimo secolo. Solo nel 1850 la donna ebbe il diritto di cittadinanza e solo nel 1882 le fu possibile possedere proprietà. In Francia nel 1586 si stava ancora discutendo se la donna fosse o meno un essere umano e si concluse poi che ella fosse stata creata per servire gli uomini. Solo nel 1938 la legge fu emendata per permettere alle donne di occuparsi di proprietà ed operare un conto bancario. Nel diciassettesimo secolo, il clero Romano decise che le donne non avevano anima e di conseguenza non sarebbero entrate in Paradiso. Il Giudaismo ed il Cristianesimo, partendo con il concetto del peccato originale, considerarono le donne non solo come inferiori, ma come malvagie. Persino oggi la Bibbia non riconosce il diritto della donna di avere voce in capitolo nella Chiesa.
...è buono per un uomo non toccare una donna 1 Corinzi 7:1 ...ma se non possono contenersi che si sposino, poichè è meglio sposarsi che bruciare. 1 Corinzi 7:9 ...se una donna dà alla luce un maschio, sarà impura per sette giorni... Ma se una donna dà alla luce una femmina, allora sarà impura per due settimane... Levitico 12:1,5 ...è una vergogna per le donne parlare nella Chiesa. 1 Corinzi 14: 34-35
Al contrario l'Islam, oltre 1400 anni fa, diede alla donna diritti paritari; il diritto di eredità, quello di possedere un'attività, di scegliersi il marito, di divorziare, di lavorare, il diritto all'educazione e molti altri diritti che l'Occidente non dà neppure oggigiorno. Ringraziamo il dottor Jamal Badawi per il permesso accordatoci di riprodurre il suo scritto. Speriamo che esso chiarifichi molti concetti erronei .
Lo status delle donne nell'Islam non è un argomento ben definito o affatto nuovo. La posizione dell'Islam riguardo ad esso è sempre stata presentata al lettore Occidentale senza alcuna obiettività. Quanto scriverò è inteso a fornire una breve ed autentica esposizione della posizione dell'Islam in proposito. Gli insegnamenti dell'Islam sono basati essenzialmente sul Corano (rivelazione di Dio) e sugli Hadiith [elaborazioni del Profeta Maometto (*)]. Il Corano e gli Hadiith, propriamente ed obiettivamente compresi, costituiscono la fonte principale di autenticazione per ogni punto di vista che sia attribuito all'Islam. Questo scritto parte da una breve panoramica sulla condizione della donna nell'era pre-Islamica. Si concentra poi su queste domande essenziali: Qual è la posizione dell'Islam riguardo alla condizione della donna nella società? Quanto simile o diversa è la posizione dallo "spirito del tempo", che era dominante quando l'Islam fu rivelato? Come si raffronta con i "diritti" che sono stati finalmente ottenuti dalle donne nelle recenti decadi?
Prospettive Storiche Un obiettivo principale di questo scritto è quello di fornire una giusta valutazione di quanto l'Islam abbia contribuito (o mancato nel contribuire) alla restituzione della dignità e dei diritti della donna. Per raggiungere questo obiettivo, potrebbe essere utile passare in rassegna brevemente come le donne fossero trattate in generale nelle precedenti civiltà e religioni, specialmente quelle che precedettero l'Islam (pre - 610 E.C.) [1]. Una parte delle informazioni qui fornite, tuttavia, descrive la condizione femminile fino al diciannovesimo secolo, più di dodici secoli dopo l'Islam.
Le Donne Nelle Civiltà Antiche Descrivendo lo status della donna Indiana, l'Enciclopedia Britannica afferma:
Nelle scritture Indù, la descrizione di una buona donna è come segue: "una donna la cui mente, i cui discorsi ed il cui corpo sono tenuti in assoggettamento, acquista un'alta rinomanza in questo mondo, e, in quell'altro, la stessa posizione accanto a suo marito." [3] Ad Atene, le donne non erano meglio considerate di quelle Indiane o Romane. "Le donne Ateniesi sono sempre minorenni, soggette ad un uomo - a suo padre, a suo fratello, o a qualcuno dei suoi parenti maschi." [4] Il suo consenso al matrimonio non era in generale ritenuto necessario ed "ella era obbligata a sottomettersi alla volontà dei genitori, ed a ricevere da loro il suo sposo e signore, anche se fosse stato un estraneo per lei." [5] Una moglie Romana fu descritta da uno storico come: "una bimba, una minorenne, una bisognosa di tutela, una persona incapace di agire o compiere alcuna cosa secondo il suo gusto personale, continuamente sotto la custodia e la sorveglianza di suo marito." [6] Nell'Enciclopedia Britannica troviamo un riassunto della posizione legale delle donne nella civiltà Romana:
Tra le popolazioni scandinave le donne erano:
Secondo la Common Law Inglese:
Solo verso la seconda metà del diciannovesimo secolo la situazione incominciò a migliorare. "Con una serie di atti il cui primo fu l'Atto di Proprietà delle Donne sposate, nel 1870, ammendato nel 1882 e nel 1887, le donne sposate ottennero il diritto di possedere proprietà e di fare un contratto al pari delle donne nubili, vedove e divorziate." [10] Nel diciannovesimo secolo un esperto di legge antica, Sir Henry Maine, scrisse: "nessuna società che conservi qualche traccia di istituzioni Cristiane probabilmente restituirà alle donne sposate la libertà personale conferita loro dalla Legge Romana Media." [11] Nel suo saggio La Sottomissione delle Donne, John Stewart Mill scrisse:
Prima di affrontare i decreti Coranici riguardanti la condizione della donna, alcuni decreti biblici potrebbero gettare una maggior luce sull'argomento, fornendoci così una migliore base per una valutazione imparziale. Nella Legge di Mosè la moglie era promessa sposa. Per spiegare questo concetto l'Enciclopedia Biblica afferma: "Essere il promesso sposo di una moglie significava semplicemente entrare in suo possesso tramite il pagamento dell' acquisto; la promessa sposa è una donna per cui è stata pagata la somma d'acquisto." [13] Dal punto di vista legale, il consenso della donna non era necessario per rendere il suo matrimonio valido. "Il consenso della ragazza è superfluo ed il bisogno di esso non è suggerito in nessun punto della legge." [14] Quanto al diritto di divorzio, leggiamo nell'enciclopedia biblica: " Essendo la donna una proprietà del uomo, il suo diritto di divorziarla è una naturale conseguenza." [15] Il diritto di divorzio era posseduto solo dall' uomo. "Nella Legge di Mosè il divorzio era un privilegio unicamente del marito..." [16]
La Donna Nell' Islam Nel mezzo delle tenebre che sommergevano il mondo, la rivelazione divina echeggiò nel vasto deserto d'Arabia con un fresco, nobile ed universale messaggio all'umanità:
"O voi che credete, siate timorati del vostro Signore, il Quale vi ha creato da un solo individuo, dal quale ha creato il di lui compagno (di sesso femminile); le due unità della coppia da cui ha prodotto molti uomini e donne" (Corano 4:1). [18]
Uno studioso che ha riflettuto su questi versi afferma: "Si ritiene che non vi sia testo, antico o moderno, che tratti dell'umanità della donna in tutti i suoi aspetti con tale strabiliante brevità, eloquenza, profondità ed originalità come questa deliberazione divina." [19] Sottolineando questo concetto nobile e naturale, il Corano afferma: Egli (Dio) è colui che vi creò da un unico individuo, dal quale trasse la sua compagna perché in essa trovasse rifugio (nell'amore)... (Corano 7:189) l Il Creatore dei cieli e della terra: Egli ha fatto per voi coppie da tra di voi... (Corano 42:11) Ed Allah vi ha dato compagne della vostra stessa natura, e vi ha dato dalle vostre compagne figli e nipoti, ed ha provveduto a voi con ogni sorta di buone cose. E' dunque invano che essi credono e per grazia di Dio che essi non credono? (Corano 16:72)
Il resto di questo scritto sottolinea la posizione dell'Islam in relazione alla condizione femminile nella società nei suoi vari aspetti: spirituale, sociale, economico e politico.
1. L'aspetto spirituale Il Corano fornisce evidenti prove che la donna sia completamente pari all'uomo di fronte a Dio riguardo ai suoi diritti ed alle sue responsabilità. Il Corano afferma: Ad ogni anima sarà chiesta testimonianza per le sue azioni... (Corano 74:38). Esso afferma inoltre: Rispose ad essi il loro Signore: "In verità, Io non lascio andare perduta l'azione di chi di voi agisce, sia maschio o femmina, poiché una parte di voi proviene dall'altra... (Corano 3:195). Chiunque - sia esso maschio o femmina - faccia delle opere buone, ed abbia fede, in verità a costui Noi daremo una nuova vita che sia buona e pura, ed elargiremo a tali individui la loro ricompensa in base alle loro azioni. (Corano 16:97, vedere anche 4:124) La donna, secondo il Corano, non viene accusata per il primo errore di Adamo. Questi ed Eva sbagliarono entrambi nella loro disubbidienza a Dio, entrambi si pentirono ed entrambi furono perdonati. (Corano 2:36, 7:20 - 24). In un verso (20:121), per la precisione, viene accusato specificatamente Adamo .
In termini di obblighi religiosi, come le Preghiere quotidiane, il Digiuno, il Tributo ai poveri ed il Pellegrinaggio, la donna non si differenzia affatto dall'uomo. In taluni casi, anzi, ella ha certi vantaggi rispetto all'uomo. Per esempio, la donna è esentata dalle preghiere quotidiane e dal digiuno durante i cicli mestruali e per quaranta giorni dopo che ha partorito un bambino. Ella è inoltre esentata dal digiuno mentre è incinta e quando allatta il suo bambino in caso vi sia pericolo per la salute sua o del bambino. Anche se il recupero dei giorni di digiuno persi nel mese di Ramadan è obbligatorio, ella può recuperarli quando le è possibile. Non deve però recuperare le preghiere che non ha fatto a causa delle ragioni sopra elencate. Sebbene le donne possano recarsi e si siano recate alle moschee durante il tempo del Profeta (*) e da allora in poi, la loro presenza alla preghiera congregazionale del Venerdì è facoltativa, mentre essa è obbligatoria per gli uomini. Questo è certamente un tocco di tenerezza rintracciabile tra gli insegnamenti dell'Islam, poiché viene tenuto in considerazione il fatto che una donna stia allattando il proprio bambino o lo stia accudendo, e che quindi non possa recarsi alla moschea al momento della preghiera. Vengono inoltre presi in considerazione i cambiamenti fisiologici e psicologici associati con le naturali funzioni femminili.
2. L'aspetto sociale a) Come bambina ed adolescente Al contrario dell'accettazione sociale dell'infanticidio femminile presso alcune tribù Arabe, il Corano impedì quest'usanza, e lo considerò un crimine pari agli altri omicidi. "E quando alla femmina (infante) sepolta viva - viene chiesto, per quale crimine sia stata uccisa." (Corano 81:8,9). Nel criticare gli atteggiamenti di tali genitori che rifiutano le loro neonate, il Corano afferma: Quando la notizia è riportata ad uno di loro, de (la nascita di ) una femmina (neonata), la sua faccia si rabbuia ed egli è preda di un dolore interiore! Con vergogna si nasconde dalla sua gente a causa delle brutte novità che ha ricevuto! La terrà in (sofferenza e) disprezzo, o seppellirla nella polvere? Ah! Quale malvagia (scelta) prenderanno? (Corano 16:58,59). Lontano dal salvare la vita della bambina così che possa in seguito soffrire di ingiustizie e disparità, l'Islam richiede per lei un trattamento gentile e giusto. Tra i detti del Profeta Maometto (*) a questo riguardo, leggiamo questi: Chiunque abbia una figlia e non la seppellisca viva, non la insulti e non preferisca il figlio a lei, Dio lo farà entrare in Paradiso. (Ibn Hanbal, No. 1957). Chiunque mantenga due figlie fino a che sono mature, lui ed io nel giorno nel giudizio saremo così (ed indicò con le sue dita tenute assieme). Un simile Hadiith tratta di una persona in modo simile a colui che mantiene due sorelle. (Ibn Hanbal, No. 2104). Il diritto delle donne di cercare la conoscenza non è inferiore a quella dei maschi. Il Profeta Maometto disse: "Cercare la conoscenza è obbligatorio per ogni Musulmano" (Al-Bayhaqi). La parola 'Musulmano' usata qui include uomini e donne. [20] b) Come moglie: Il Corano indica chiaramente che il matrimonio è condivisione tra le due metà della società, e che i suoi obiettivi, oltre al perpetuarsi della vita umana, sono il benessere emotivo e l'armonia spirituale. Le sue basi sono l'amore e la misericordia.
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