Pra Voces - Per voi

articolo di Domenico La Spada

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PRA VOCES- Per voi

Dal quattro al ventitré Luglio di quest’anno mi è stato dato di andare, con il mio formatore e  un altro postulante, in Brasile ( due settimane a San Paolo e una in Amazzonia ) per conoscere direttamente il lavoro dei missionari comboniani. Due situazioni afflitte da problemi ambientali differenti ( il degrado urbano delle periferie e l’isolamento delle comunità umane situate su un territorio immenso ), ma unite, purtroppo, dalla gravissima carenza di missionari ( mi riferisco in particolare a quelli ad vita e ad gentes  , e ancora più  specificamente a religiosi/e ). Più che descrivervi i fatti o i luoghi ( riviste missionarie e non già lo fanno meglio è più di quanto potrei farlo io ) desidero semplicemente condividere qualcosa di ciò che questa visita mi ha suscitato nel profondo.

In primo luogo, amici miei, ciò che mi ha più impressionato è stata l’accoglienza fattaci dalla gente, in special modo dai più poveri. Nella miseria più nera delle favelas non ci è mai mancata ospitalità, abbracci, cibo ( quel niente lo si condivideva e a volte ti era offerto totalmente ) e gioia di stare insieme. Mi è sembrato che la propria situazione drammatica, non fosse tanto motivo per lamentarsi o imprecare, ma addirittura per ringraziare Dio di quel poco che ogni giorno ti arriva e per aprirsi alla Speranza: “ …ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. …” (Lc. 1,53).

Non saprei come spiegarlo, ma questo per me rappresenta un dono; un dono che mi ha cambiato. Un’altra forte impressione l’ho ricevuta dalla visita alle comunità cristiane. Dovete sapere che pochissime hanno un parroco fisso come da noi (?) ( basti pensare che San Paolo ha meno di 3000 tra preti, religiosi e suore diocesani e missionari per sedici milioni di persone!). La disposizione e disponibilità religiosa del latino – americano è notevole, e la fede che vi ho trovato è gioiosa e accogliente, ma ancora grezza e bisognosa di educazione. V’è grande partecipazione dei laici ( d’altronde non potrebbe essere diversamente ) e i missionari sono amati e accolti come dei miti ( fatto che ad un tempo rappresenta un vantaggio di partenza, ma anche un pericolo per la crescita dei cristiani stessi ). Netta è la differenza tra le comunità con il parroco e quelle senza. Verrebbe da chiedersi cosa aspetta il Signore a chiamare persone da inviare a questa gente se non fossi convinto che – poiché il Padre ha cura dei suoi figli – lo fa a piene mani e il difetto va cercato sul versante dell’ascolto e della risposta.

Infine, ho una confidenza da farvi! Pensavo che in un periodo così intenso di visite e incontri,   gioco forza ne avrebbe risentito la preghiera, invece, devo riconoscere che è stato proprio in Brasile che ho vissuto una nuova freschezza e vitalità spirituale. La preghiera si è fatta particolarmente viva, concreta, gioiosa, nonché fonte di speranza ( lì dove sperare sembrerebbe da folli). Cosa dire? Dico grazie  a Dio e a chi ho incontrato  perché mi hanno fatto un bel regalo.

Un regalo che adesso è anche pra vocès.

Domenico La Spada