IL CONCERTO |
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“Vieni amico e canta insieme a noi…”, dice una delle canzoni più tipicamente “comboniane”, non a caso ripresa da Davide per immortalare questa tre giorni ad Imola… ed infatti, com’è stato anche a Verona per il Giubileo degli Oppressi, fra relazioni, dibattiti, provocazioni, partite a calcio (una) e quant’altro, c’è stato spazio anche per la musica! Certo stavolta non abbiamo scomodato gli Inti Illimani, ma abbiamo avuto l’occasione di conoscere i Nuova Civiltà, un gruppo di ragazzi di Reggio Emilia che qualcuno risentirà quest’estate, durante qualche campo estivo… Sabato sera, dopo una giornata intensa e ricca di spunti di riflessione, abbiamo ballato e cantato con loro (in verità c’è anche chi ha “pogato”: non vorrei fare nomi… ma questi nuovi postulanti si presentano proprio bene..;o)) sulle note delle canzoni di Ligabue, Francesco Renga, U2, Irene Grandi… e dei Nuovi Civiltà, dato che scrivono anche canzoni loro (come la bellissima “Immagina” scritta da Marco, della serie “e poi dicono che i ragazzi non sono romantici!”). Tutto il resto è solo emozione, di chi c’era ed ha potuto gustarsi anche l’esibizione fuori programma (siamo sicuri? non avrà pagato?) di Mosè, che ci ha deliziati con… “La canzone del sole”, che non pensavamo facesse nemmeno parte del suo repertorio! Non solo divertimento ma anche impegno: oltre alle canzoni, i ragazzi ci hanno presentato un breve brano di prosa, pochi attimi della vita di un ragazzo palestinese in procinto di compiere un attentato… il tentativo di guardare, per una vola, le cose anche da un altro punto di vista, di guardare oltre il semplice e raccapricciante fatto di cronaca, uno sguardo sull’altro che mi ha stretto il cuore… A fine serata, ci hanno raccontato anche la loro esperienza nelle carceri (con quelle porte che si chiudono rumorosamente e metallicamente alle spalle, lasciando addosso una forte sensazione di disagio) e nelle comunità: il loro modo di coniugare divertimento ed impegno, un modo per portare un po’ di gioia anche a chi, nella vita, è stato sfortunato. Grazie ragazzi, alla prossima! |
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