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20-10-01 Padre
Firmo (missionario Comboniano in Congo), prima di esporre la sua testimonianza,
ci pone una domanda: “In Italia avete fatto tre minuti di silenzio per la
strage negli USA?” La maggio parte dei gimmini annuisce. Lo stupore nasce alla
domanda successiva: “E quanti minuti si silenzio per le guerre in Africa?”.
In sala un silenzio glaciale!!! Sono
le guerre dimenticate … come quella del Cong, dove sono monte decine di
migliaia di persone, dove i ribelli usano i civili come scudo ed interui
quartieri sono stati rasi al suolo (come è accaduto a Kisangani nel giugno del
1999). Il genocidio in Ruanda nel 1994 fece un tale scalpore che le notizie
raggiunsero il resto del globo, ma anche nel 1996 e 1997 continuarono le
violenze. “Gimmini,
lo sapevate?” domanda p. Firmo; assolutamente no … Apriamo
gli occhi sull’informazione perché spesso viene strumentalizzata e denuncia
solo quello che gli fa comodo. Le
guerre e le violenze in Africa continuano ancora oggi; migliaia di persone
vengono uccise barbaramente un giorno sì e un giorno sì, dai guerrieri locali
e dalle armi vendute dall’Occidente. A quanto pare questi morti non creano
audience; interessano di più i minerali di cui il Congo è ricco, come oro,
diamanti, coltan e uranio. Detto
così è squallido, ma in gran parte rispecchia l’opinione dei liders politici
occidentali, attratti dall’interesse economico e della sfruttamento di queste
terre. “Se crediamo che i potenti della terra porteranno la pace, neanche i
figli dei miei figli la vedranno” afferma con vena provocatoria p. Firmo. Se
ci affidiamo a loro che promettono la pace … questa sarà sempre
un’utopia!!! La
Pace dobbiamo costruirla noi!!! Per
essere portatori di pace, è importante conoscere la realtà del mondo. Al
giorno d’oggi abbiamo a disposizione diversi mezzi di comunicazione come
internet, l’agenzia MISNA (www.misna.org ), Nigrizia e tanti altre riviste.
Tutto dipende dalla nostra volontà di conoscere le ingiustizie che i popoli
Africani subiscono quotidianamente dagli USA e dagli Europei, non solo per la
vendita di armi. La
nostra indifferenza di fronte tanti massacri ci rende complici!! Abbattiamo
questo ‘muro di gomma’ cercando di diffondere informazioni; iniziamo dagli
ambienti in cui viviamo, lavoriamo, studiamo; guardiamo la realtà dalla parte
dei più deboli, da coloro che perdono, condividendo le loro sofferenze;
facciamo sentire il nostro grido di solidarietà all’Africa che si sente
emarginata. Un’altra
grande piaga che affligge lo sconforto di fronte alla situazione, sconforto che
porta a non sperare più, a no credere più nell’istruzione e nelle forze
dell’ONU. Nel primo caso perché mandare a scuola i figli costa troppo e gli
insegnanti ricevono uno stipendio da fame, così i bambini devono lavorare. Nel
secondo caso (senza generalizzare) molti “caschi blu” sono in Congo no per
garantire la sicurezza della gente, ma per occuparsi dei loro traffici e
riempirsi il piatto. Come
si prospetta il futuro del Congo? L’importante è non scoraggiarsi se no si
vedono subito i frutti del nostro sforzi. Ci si può addolorare, ma mai
scoraggiarsi degli insuccessi; per questo dobbiamo aiutare i popoli Africani ad
uscire da questa disperazione una vera fede, l’unica che può unirci e dare
vita alla speranza di una pace possibile. Gimmini
osiamo nel presente per un futuro migliore!!! Mikela C. |
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