Incontro del GIM di Verona 17 - 18 Novembre 2001 |
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Al G.I.M. di novembre si è affrontato il tema: ”Disarmare i cuori e le mani: il Vangelo della non violenza”.Lo spunto per la riflessione a Verona è venuto dal terzo episodio del film “Strane storie” di Sandro Baldoni, per certi versi surreale, ma per altri, purtroppo , del tutto realistico.
La vicenda, in sintesi, narra di due famiglie all’apparenza normali, italiane, vicine di casa che partendo da futili motivi arrivano a farsi la guerra nel vero senso della parola, con tanto di bomba atomica finale. Il tutto si svolge mentre sugli schermi delle loro televisioni passano notizie di guerra provenienti da paesi stranieri. Questa sovrapposizione di eventi casalinghi e internazionali vuole dimostrare che “la violenza è radicata nel cuore di ogni uomo e donna… in uno stato latente magari, come fuoco sotto la cenere, pronta a scattare ogniqualvolta ci si sente offesi…”. Dobbiamo ringraziare il Signore se nel nostro Paese tale violenza non si è manifestata in modo così drammatico come in altre nazioni, anche molto vicine a noi. A volte l’unica differenza sta solo nelle azioni materiali che compiamo, ma non nei pensieri dell’animo. Dalle nostre riflessioni è emersa la necessità di un maggior impegno a livello personale per cercare di ripudiare la violenza dalla nostra quotidianità e questo, siamo convinti, può anche avvenire attraverso gesti semplici,alla portata di tutti, che servano a ricordarci la nostra piccolezza e invocare che il Signore operi in noi un continuo miglioramento, perché “Senza Dio, non c’è pace \ ma senza l’opera di ogni uomo \ la pace di Dio non penetra nei nostri cuori \ e non si attua nel mondo”.
I
partecipanti al G.I.M. di Verona hanno deciso di aderire all’invito di
Emergency di dimostrare la propria contrarietà alla guerra in corso
esponendo uno straccetto bianco: è una proposta semplice e che
ovviamente ci auguriamo sia accolta dal maggior numero di persone. Il
rifiuto della violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica è nel
cuore del messaggio evangelico, ma questo rigetto non deve far rima con
rassegnazione o passività, ma deve essere un rifiuto attivo del male
“cessando di appoggiare direttamente o indirettamente colui che la
commette” (Ghandi). E per questo crediamo sia necessario rilanciare
ancora una volta una speciale forma di boicottaggio verso tutti quei
mass media, in particolare verso certe trasmissioni televisive, che
sostengono la guerra.
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