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cHiaCChiErE
dopo
RoMa Sai,
da quando sono tornata da Roma sto...non so... in uno stato tra la crisi e la
gioia! Questa
settimana è stata GRANDE, mi ha depurato di tutto.
E’ servita ad abbattere parecchi pregiudizi, a mettere in discussione diversi
atteggiamenti e a CON-DIVIDERE(la cosa più bella!). Sì,
lì si stava bene. Si stava bene perchè c'eravate voi, voi con cui ho condiviso
questa esperienza...non so, senti che in un clima di questo tipo, servire non è
difficile...e poi tutti gli interventi, Padre Serru e la messa tutta africana
(che sogno), il concerto di branduardi (gratis!), il dormire sotto le stelle, le
chiacchierate interminabili, l'andare in giro per Roma il conoscere gli altri
volontari e volontarie.. come il nostro Zapata, eh? Già.
Un sacco bello il gruppo con cui eravamo, ci si coinvolgeva a vicenda e quella
è stata una delle cose che ha dato forza. Poi
la mensa…quante cose puoi raccontare…le poesie che Paola ci leggeva al fine
servizio, gli incontri con i due ragazzi del Burundi, un sacco di emozioni,
spunti, motivazioni nuove, carica, volontà di cambiare… comunque la cosa che
più mi sono portata dentro è l’importanza dell’imparare a stare bene con
tutti, che siano tossicodipendenti, immigrati, poveri, barboni. Sai, all’inizio mi sentivo profondamente inadeguata. Io, studentessa universitaria che sta bene, che non ha problemi a casa o con gli amici, che non si deve preoccupare di come sbarcare il lunario…che diritto avevo di stare lì, in mezzo a gente che in quanto a vita vera ne sapeva molto più di me?? Che cavolo di diritto avevo di servire loro un piatto di pasta?? Inadeguata
io, anche per servire. Cercavo di prendere mansioni che non comportassero il
rapporto con chi arrivava alla mensa. Poi
un giorno mi hanno mandato in sala. E’ stato uno dei giorni più belli. Ho
parlato un sacco con alcune donne anziane, un ragazzo afghano, un congolese che
mi ha insegnato decine di parole in swahili… Da
quel momento è come se una nuova serenità fosse spuntata in me. Una cosa
potevo fare: ascoltare. E così, ascoltando, avrei potuto essere utile io e
imparare dagli altri sullo stesso piano. ...veramente
l'esperienza romana è stato un non so che di eccezionale... è vero , anche io
non volevo mai stare in sala perchè è più difficile o forse più
compromettente...ma noi eravamo lì per comprometterci, no?E allora abbiamo
fatto bene ad andare in sala ed è stato meraviglioso!! E quella bimba che dopo
due giorni di sforzi incredibili alla fine mi ha ricompensato di tutto con un
sorriso grande come una casa!!!Che felicità... e poi anche fare i lavori più infami
come pulire i gabinetti ... anche quelli ti danno gioia! A volte dobbiamo essere
stelle che si spengono... solo così altre potranno brillare... Vale,
non ti senti diversa?I primi giorni tornata a casa ero ESALTATA, in uno stato di
allucinazione che quasi mi scambiavano per pazza .. poi la quotidianità ha
ripreso il sopravvento... e adesso pur essendo strafelice di quell'esperienza
diventa molto più difficile. E' difficile vivere la quotidianità, è
difficile essere coerente, è difficile pregare da soli, è difficile rendersi
conto che servire il prossimo significa anche aiutare mia madre o mia sorella...
è difficile perchè più convivi più ti senti imperfetta e incapace... ma io
voglio stare SERENA lo stesso...perchè c'è un Padre che ci ama!Perciò cara
Vale, stiamo serene... E'
adesso che comincia la SFIDA... il sentirsi adeguato o no a vivere dove tutto ci
sembra scontato e dovuto... è qui che forse dovremmo imparare a sentirci a
disagio per scoprire grazie all'amore del Papi che è meraviglioso scoprire i
fratelli e il mondo...e possiamo davvero fare qualcosa...io ho capito con Roma
che se io faccio qualcosa e lo faccio con fatica, CAMBIA QUALCOSA... anche se
non si vede..intanto perchè cambio io e questa mi sembra già non una cosa
da poco... e poi cambia tutto, è tutto diverso, è tutto più bello e tutto più
grande. Davvero noi possiamo fare qualcosa... davvero possiamo cambiare le
cose... che cosa meravigliosa.. sai cosa solo? che per farlo BISOGNA ESSERE
INSIEME! Bisogna non essere soli, bisogna CAMMINARE MANO NELLA MANO con i
fratelli... GRANDE!!! Questa
cosa che i Combons chiamano SPORCARSI LE MANI mi sa tanto che sia il SALE DELLA
VITA!!!! Kicy &Vale
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