Pane di Vita
di "anonimo"
Pane della vita,
fai in modo che il prodigio
che ci scandalizza nella sua origine debole e piccola,
sia per noi il farti
dono di ciò che siamo così come siamo, con una fiducia infinita.
Piccolo sei
nato e piccolo sei morto.
Perché dunque noi che cerchiamo d’amarti, dovremmo
pensare di essere diversi da te?
Tu che
sei un pezzo di pane povero senza lievito, rinnovaci piccoli e deboli,
donaci
il vuoto di carne delle tue piaghe.
Oggi sei alba al contrario, invece di
illuminare con la tua luce prima le cime e poi le vallate…
oggi parti dal
basso…
la tua parte inferiore è luce
mentre quella superiore e nell’ombra,
forse perché non è districabile dal
mistero la tua origine divina,
mentre lo è solo la tua parte debole.
Con
quest’assunto ti sei fatto veramente fratello di tutti noi
che siamo quaggiù
nelle tue amate vallate,
ed è per questo che sentiamo di ringraziarti, per la
nostra e tua debolezza.
Sentiamo che dove ci vuoi ce lo dirai solo se
compieremo questo passo,
altrimenti ovunque saremo, ci aiuterai ma ci vedrai
morire schiavi e te ne dorrai.
Liberi solo saremo se accetteremo di averti come
fratello,
e se poi assidui e incerti accetteremo di imparare dal tuo amore.
Addomesticaci nella debolezza perché nella tua casa vogliamo entrare.
Sappiamo
che la serenità di adesso come quella di ieri può essere cancellata dal domani,
ma tu ci dici: non affannatevi per il domani, ogni giorno porta in se la sua
pena,
non preoccupatevi per il vestito, il corpo, il ruolo da ricoprire, le
opere da compiere…
affidatevi al mio amore ed io vi vestirò come i gigli del
campo.
Eccoci quindi, diciamo ora il nostro debole e fraterno “sì”
… poi tu
agirai in noi.”