Tocca
la Parola di VITA!
- CANTO -
“DIO
è vita!!” nelle parole di Giovanni
Il
vangelo di Giovanni è chiamato anche “quarto” vangelo perché
nella Bibbia occupa il quarto posto ed è diverso dai primi tre,
che per il fatto di essere molto simili tra loro sono chiamati
sinottici.
Ultimamente ne è stato
riscoperto il valore e la forza trasformatrice per lÂ’attuale
momento storico.
Come succede per la maggior
parte dei libri della Bibbia, non sappiamo esattamente chi ha
scritto questo vangelo; dietro a qualsiasi libro biblico c’è
sempre una comunità di fede. La stesura del vangelo è attribuita
ad un discepolo anonimo, conosciuto come il discepolo AMATO (nel
vangelo troviamo riferimenti a questo discepolo). In realtà è più
probabile che il vangelo abbia origine da una comunità : quella di
Giovanni.
LÂ’importanza principale
di questo scritto è dovuta al motivo per cui è stato realizzato:
“ Sono stati scritti questi segni perché crediate che Gesù
è il Cristo, il figlio di Dio, e perché credendo, abbiate la
vita nel suo nome “ Gv. 20,30-31
Il
Vangelo è stato scritto per raccontare alcuni SEGNI realizzati da
Gesù diventati importanti nella storia della comunità , per
portare la stessa, e i lettori, a credere in Gesù Cristo, e in
suo nome entrare nella VITA!!!
Dai
SEGNI concreti di Gesù il vangelo ci parla di FEDE e VITA!
I
simbolismi usati da Giovanni avevano uno scopo di protezione dalla
persecuzione dellÂ’Impero Romano e dal disfacimento delle comunitÃ
cristiane che erano comuni in quel periodo.
Fin dallÂ’inizio Giovanni
ci dice che il centro della rivelazione di Dio è la vita. Dal
Padre al figlio, dai testimoni ai fedeli la vita cresce come
PARTECIPAZIONE, COMUNIONE, ALLEGRIA.
Per
Giovanni, Gesù è l’inviato di Dio, il missionario che rivela
lÂ’Amore del padre e ci chiama a prendere una decisione: a favore
o contro la vita, aprirsi alla fede che genera impegno, intesa
come inizio della vita nuova alla quale siamo tutti chiamati in
comunità .
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1-LA COMUNITAÂ’ GIOVANNEA
La
comunità di Giovanni nasce anni dopo la morte di Gesù, e
soffre tantissimo le persecuzioni dei Giudei, tanto da dover
emigrare verso luoghi lontani dalla Palestina. Facendo forza
sulla comunità , cercano di difendersi dall’oppressione
dellÂ’impero romano e dai primi sintomi di disgregazione
interna. La comunità raccoglie gli esclusi di quel
tempo: oltre che fisici, il nucleo del gruppo cristiano era
rappresentato dai giudei espulsi dalla sinagoga per aver
accettato Gesù come il Figlio di Dio, acquisendo così una
nuova visione della realtà . Simbolo della loro resistenza
sono le donne, numerose e sempre presenti nei momenti
difficili; e insieme si organizzano seguendo la Parola e il
Discepolo Amato.
KOROGOCHO COMUNITAÂ’ DI SPERANZA
La
baraccopoli è disgregazione e al tempo stesso unità . E’
disgregazione strutturale: economica, culturale, sociale,
familiare. E’ unità : perché nella baraccopoli non hai
senso come singolo, hai senso solo se appartieni..ad una
comunità cristiana, ad una chiesa tradizionale, ad un
gruppo di auto aiuto..l’importante è appartenere. Perché
quando non hai nulla la tua ricchezza più grande è
l’altro e la tua salvezza è il Signore (“Baba”: il
padre), non puoi permetterti il lusso di essere
individualista o senza Dio. Modi di vivere questi propri
della nostra società del “tutto e subito”, di frequente
utilizzati come scappatoie per evitare il confronto con
lÂ’altro che ti chiede di uscire da te stesso per
incontrarlo. A Korogocho abbiamo incontrato le piccole
comunità cristiane e ci siamo resi conto di quanto esse
siano le colonne portanti della vita dello slum: la comunitÃ
ti permette di farcela, ti sostiene moralmente, ti
accompagna spiritualmente, ti visita se sei malato e ti
porta da mangiare se i tuoi figli sono a digiuno da troppo
tempo. Questo è il miracolo della vita a Korogocho: la
condivisione. Persone che condividono lotte e speranze,
medicine e cibo, fede e lavoro.
Silvano e Laura
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Spunto per la riflessione:
La comunità di Giovanni ha scritto il vangelo.
La comunità di Korogocho sta scrivendo il suo vangelo… e
io? Vivo in una comunità ? Insieme alla mia comunità sto
scrivendo il quinto vangelo?
2-NOZZE DI CANA Gv. 2,1-11
“NOI PROGRAMMIAMO, DIO CI SPROGRAMMA”
“
Mi chiamo Filippo ho 27 anni e vengo da Pesaro; sono uno
scout e, in quella grande famiglia, ho trascorso le avventure
più belle inseguendo sogni e progetti… La mia vita prosegue
tra studi, amici, scout, e con lÂ’avvento dellÂ’adolescenza
divento un ragazzo “ribelle” e insofferente; i risultati
scolastici sono pessimi (finirò Ragioneria in un istituto
privatoÂ…) frequento gli Ultras della locale squadra di
calcio e, in sostanza, preferisco il disimpegno. In questo
periodo confesso apertamente che ricercare il disegno di Dio
sulla mia vita era lÂ’ultimo dei miei pensieri!!! Con il
servizio però tornava puntualmente la seduzione per una
strada di dedizione totale e senza riserve al Signore, ma come
altre volte solito vecchio copione: preso coscienza della
strada necessaria per arrivare ad una decisione seria, fuggo
clamorosamente.
Finita l’Università parto per l’Uganda, esperienza che ha
“programmato” tutti i miei progetti! Mi sono accorto che
più ti abbandoni nelle mani di Dio, più ti senti felice e
tutto quello che il Signore ti chiede per essere tutto suo te
lo ridà in maniera abbondante in altri modi. Dal momento in
cui decisi di “buttarmi” non passava giorno in cui non
scoprissi la profondità dell’Amore di Dio, ed è un Amore
liberante che ti permette di accettarti per quello che sei
comprendendo che Dio non ti desidera diverso perché ti ama
così, e così ti ha sempre pensato “fin dal grembo
materno”.
Filippo Mondini
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Spunto
per la riflessione:
Partendo
dallÂ’esperienza di Filippo sento che la mia vita fa
“acqua”? Sento la necessità di trasformare l’acqua (la
mia vita) in vino? Come?
3-GUARIGIONE
DEL FIGLIO DI UN FUNZIONARIO DEL RE Gv. 4,46-54
IL
FABBRICANTE DI SOGNI
Ho girato in lungo e in largo in compagnia del
mio violino e il vento dei viaggiatori
mi è rimasto sempre amico. Conosco tutti i ponti i
marciapiedi e le stazioni e in ogni posto e in ogni luogo
ho lasciato una canzone.
Mi esibisco per i passanti per i poveri e i signori perché
non esiste uomo senza musica nel cuore e suono per le
ragazze per le serie e le sfrontate perché non esiste
donna che dica no a una serenata.
E giro col mio violino per le piazze e per le strade la
gente intorno balla e trova il tempo per sognare.
Ogni sera conto i soldi sparsi in fondo al mio cappello mi
addormento sotto un soffitto ricoperto dalle stelle. Trovo
sempre un pasto caldo nei mercati e nelle fiere perché
dove c'è un violino tutti quanti sono allegri .
E giroÂ…
Ho incontrato mille donne e ogni donna l'ho
incantata con la storia del vagabondo e la saggezza della
strada i bambini mi fanno festa e stanno in fila per
sentire perché sanno che il musicista è un vecchio amico
da seguire.
E giroÂ…
Da molti anni non mi chiedo più quale posto è la mia
casa ho scoperto che la mia casa è insieme a me dovunque
vada cammino senza legami ho solo il vento che mi insegue
e il tempo non mi riguarda perché il tempo mi appartiene.
E giroÂ…
Modena
City Ramblers
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Spunto
per la riflessione:
Come metto a disposizione degli altri le mie passioni e la mia
gioia di vivere soprattutto verso i “malati” o più
bisognosi?
4-GUARIGIONE
DI UN INFERMO ALLA PISCINA DI BETZAETAÂ’ Gv 5,1-18
UN
FIORE ALBANESE
Mi chiamo Belsny e fino all’età di 16
anni ero una ragazza tranquilla come tutte le altre.
Vivevo nel calore della famiglia, anche se con problemi.
Economicamente non potevo studiare, e i fornelli in cucina
erano la mia unica aspirazione… Finchè sognando una
vita migliore sono fuggita con un ragazzo verso
l’Italia: era inverno, non me lo scorderò mai! Arrivai
alla Perugina, trovai cose che neanche per sogno potevo
sapereÂ… La vita di strada come prostituta era la vera
realtà , che ho “accettato” solo con le “mazzate”.
Ero finita schiava delle situazioni più brutte, di un
mondo schifoso di uomini che fanno di sé Dio. Così ho
continuato a vivere tra le bastonate del “pappone”
quando non bastavano i soldi che portavo e le umiliazioni
di un lavoro disumano.
Ho tentato più volte il suicidio, ma il
Signore mi ha tenuto in vita, perché potessi uscirne,
grazie la Papa Giovanni XXIII che mi ha accolto come fossi
una loro figlia, per testimoniare con la mia lettera per
dire basta a questa schiavitù. Ora vado in chiesa, quando
prima ridevo della chiesa e delle sue preghiere. Ora vado,
prego, ascolto la Parola che mi pronuncia ogni giorno il
Signore nella mia vita. Prego per me, la mia famiglia e
per le tante ragazze che stanno soffrendo. Che il Signore
le protegga e dia loro la forza di uscirne. Ah! Ho
iniziato la scuola che tanto sognavoÂ…
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Spunto
per la riflessione:
Il
paralitico e Belsny sono stati aiutati a uscire dalla loro
schiavitù. Sono cosciente che ci sono tante persone che hanno
bisogno di me per cominciare una nuova vita?
5-MOLTIPLICAZIONE
DEI PANI Gv 6,1-15
SE
CI FOSSE GESUÂ’Â…
Sono
due miliardi gli uomini che soffrono la fame.
Il
numero potrebbe decrescere ma, come al solito,
l'interesse dei pochi (potenti) prevale sul destino dei
molti (fragili)
. Il
fatto è che centinaia di milioni di persone nel mondo
lottano ogni giorno contro la fame perché gran parte
del terreno arabile viene oggi utilizzato per la
coltivazione di cereali ad uso zootecnico piuttosto che
per cereali destinati all'alimentazione umana. I ricchi
del pianeta consumano carne bovina e suina, pollame e
altri di tipi di bestiame, tutti nutriti con foraggio,
mentre i poveri muoiono di fame.
L'ironia
dell'attuale sistema di produzione è che milioni di
ricchi consumatori dei paesi industrializzati muoiono a
causa di malattie legate all'abbondanza di cibo -
attacchi di cuore, infarti, cancro, diabete - malattie
provocate da un'eccessiva e sregolata assunzione di
grassi animali; mentre i poveri del Terzo mondo muoiono
di malattie poiché viene loro negato l'accesso alla
terra per la coltivazione di grano e cereali destinati
all'uomo. Le statistiche parlano chiaro: sarebbero 300
mila gli americani che ogni anno muoiono prematuramente
a causa di problemi di sovrappeso. Un numero destinato
ad aumentare.
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Spunto
per la riflessione:
Il
mio stile di vita è complice del nord del mondo o sono
solidale con i poveri? Come condivido e vivo la mia solidarietà ?
6-GESUÂ’
CAMMINA SULLE ACQUE Gv. 6,16-21
MARIA
ELENA MOYANO
Marìa
Elena fu animatrice, costruttrice instancabile di uno
spirito di solidarietà costruttivo ed autentico. Si
dedicò all'organizzazione delle donne e dei bambini e
divenne man mano che la presenza del terrorismo si
faceva sempre più minacciosa, il simbolo del coraggio e
della resistenza, l'apostolo della non violenza e della
giustizia sociale ottenuta con l'amore e la pace. Una
donna, che è stata e lo è ancora speranza del Perù e
dell'intera America Latina.
Il
15 febbraio 1992 un sabato, di piena estate australe,
quanto lo consente il pallido sole di Lima, Marìa Elena
Moyano viene assassinata.
Il suo corpo viene fatto saltare
con la dinamite da Sendero Luminoso (movimento
terroristico) in un modo che ancora oggi inorridisce.
Continuerò
a stare al fianco del mio popolo,
delle
donne, dei giovani e dei bambini;
continuerò
a lottare per la pace
in
nome della giustizia sociale.
Maria Elena Moyano
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Spunto
per la riflessione:
Nelle burrasche di ogni giorno ho avuto mai paura? Quante volte e
come affronto la mia paura?
- CANTO -
7-Guarigione del cieco nato
(Gv
9, 8-11)
È in corso a Bangkok, in Thailandia, il Congresso
internazionale dei giornalisti cattolici, che terminerÃ
il prossimo 17 ottobre. Inaugurato lunedì scorso
dallÂ’arcivescovo John Foley, presidente del Pontificio
consiglio per le comunicazioni sociali, lÂ’incontro ha
come tema ‘Le sfide dei media tra pluralismo religioso
e culturale-Per un nuovo ordine sociale, giustizia e
pace’. "Abbiamo una dignità conferitaci da Dio
– ha detto il presule ai giornalisti presenti,
provenienti da tutto il mondo – un destino eterno e
una costante responsabilità morale". Durante la
settimana di lavori, animata da dibattiti e convegni
presso la scuola ‘Mater Dei’ di Bangkok, l’Ucip
(Unione internazionale dei cattolici della stampa)
assegnerà una serie di premi destinati ai giornalisti
di vari Paesi. Il massimo riconoscimento, la Medaglia
d’oro, è stato dato alla rivista brasiliana ‘Mundo
JovemÂ’, letta ogni mese da circa un milione di
giovani.
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Spunto
per la riflessione:
La
società e i mezzi di comunicazione ci vogliono ciechi,
incapaci di vedere, pensare e agire in maniere differenti da
quelli proposti dai “grandi della storia”. Io sono cieco?
Chiedo nella preghiera a Gesù di vedere il mondo con i suoi
occhi, come Lui lo vede? Che strumenti ho a disposizione per
questo?
8-Risurrezione di Lazzaro
(Gv
11, 17-36)
La Banca africana per lo sviluppo ha disposto oggi un finanziamento di 20
milioni di dollari per programmi destinati a favorire i
bambini dello Zambia, in particolare gli orfani
dellÂ’Aids. Si stima che nel Paese africano 1,5 milioni
di bambini, un quarto della popolazione infantile,
subisca le conseguenze della diffusione della malattia e
della povertà . Il finanziamento - che consta di 14
milioni in forma di prestito e 6 come donazione – sarÃ
utilizzato per progetti di sostegno alimentare e per
migliorare lÂ’accesso dei bambini alla scuola di base;
inoltre il denaro servirà a sostenere economicamente le
famiglie più povere. L’istituzione finanziaria ha
inoltre elargito, anche in questo caso attraverso il
Fondo africano per lo sviluppo, 88 milioni di dollari
allÂ’Etiopia per la realizzazione di un programma di
riduzione della povertà che mira a sostenere il piccolo
commercio di prodotti agricoli praticato dalle donne.
Secondo cifre ufficiali cinque milioni di etiopi, circa
lÂ’8% della popolazione, non ha sufficiente cibo per
alimentarsi e il 44% degli abitanti vive sotto la soglia
di povertà . Infine 14 milioni di dollari verranno
prestati al Senegal per un progetto di diffusione della
rete elettrica nella regione rurale di Louga. Infine il
gruppo della Banca africana per lo sviluppo ha deciso di
ridurre dellÂ’80% il debito nei suoi confronti di
Etiopia, Senegal e Nigeria, per un ammontare
rispettivamente di 339, 57 e 50 milioni di dollari. La
riduzione del debito, spiegano quelli dellÂ’istituto di
credito per lo sviluppo fondato nel 1963 dallÂ’Unione
Africana, rientra nell’iniziativa per i ‘Paesi
poveri altamente indebitatiÂ’ (Hipc) del Fondo
monetario Internazionale e della Banca Mondiale.
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Spunto
per la riflessione:
Marta, Maria,
Lazzaro e Gesù rappresentano la comunità che vive
relazioni di affetto e amore attivo. Quando si vuole bene
allo stile di Gesù, la vita piena è già presente in
coloro che vi appartengono e nessuno ha paura di
impegnarsi a aiutare il fratello che ha bisogno. In che
maniera appartengo alla comunità di Gesù e vivo il suo
amore?
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Silenzio -
-Condivisione-
-Simbolo
e canto finale-
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