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10. a p. Giuseppe Sembianti

Cairo, 10/12/80

 

Mio caro Rettore,

 

Non posso scrivere, perché occupato notte e giorno. Ricevetti stamane le sue gradite lettere: ma come rispondere, se oggi tutto il giorno fui occupato in gravissimi affari col R.mo Visitatore Ap.lico dei copti etc.? Mentre l'avea destinato a scrivere? Eppoi per partire da Suez ai 20, bisogna che tutti lavoriamo come somari; e poi devo preparare ben determinati i miei gravi affari col Khedive, che domani alle 11 ant. mi riceve in udienza privata. Dunque come io mi raccomando a Dio, così abbia ella piena fiducia nel Cuor di Gesù, che la dirigerà bene e per Sestri e per Verona. Il solo insegnare il catechismo non mi pare sufficiente affare per Sestri, consideratis conditionibus regionis illius: però tutto quello che potrà fare, sarà accetto a Dio.

Sono 8 giorni che intonai l'antifona a Suor Francesca, per fare la stappabucchi a Cairo, finché manderò dal Sudan una nuova Superiora. Ma è impossibile, non vuol accettare, e furono molteplici i miei assalti e preghiere: ma essa ferma nel rifiuto, perché, dice: 1° è troppo giovane; 2° non è capace, 3° potrebbe destar gelosia e inquietitudine a tutte le altre più vecchie e più capaci, essa dice, di lei; 4° essere affatto aliena dal comandare, ed essere ella sempre felice ad ubbidire e sempre, anche se fosse vecchia etc. Che fare?.. Mettere Faustina a comandare a chi è più istruita di lei etc. etc...... Intonai l'antifona di essere stuppabucchi a Faustina: ma essa si rifiutò dicendo che le Piemontesi sono più capaci di lei, e perciò aver paura. Di più mi scrisse Suor Vittoria che attese le febbri del Cordofan, dovette spedire a Cordofan Suor Eulalia con un'altra.

Portare in Africa solo tre Suore acclimatizzate (perché avea deciso di lasciare in Cairo Suor Amalia per Superiora e angelo anche delle due Piemontesi), non porto che aiuto per lavar piatti, e far cucina (e Suor Amalia e queste non sanno nemmeno una parola di arabo). Insomma proposi speculativamente di portar meco 6 Suore con Amalia e le due Piemontesi: questo fu approvato; ma io non ancora decisi, benché Amalia pare che creda che io abbia deciso così. Ad ogni modo preghi il Signore che mi illumini, perché finora io non veggo altra via migliore che portar le piemontesi con Amalia (in tutte sei), anche perché fui assicurato, che veramente non esiste scuola cattolica femminile in tutto il Vicariato.

Mi saluti mio padre, e gli dica che preghi per me, e mi saluti la Superiora e Virginia, della quale fo un gran calcolo soprattutto per l'arabo.

Mi riverisca l'E.mo; D. Losi è matto a dire che non fu mai mandato denaro: è matto. D. Giulianelli pagò in Cairo non è molto una cambiale di Cordofan di 109 Sterline. Ma andrò a vedere io. E' una miseria a trattare coi santi matti senza testa. Credo che lo abbiano fatto star magro; ma io porto il fiore delle provvigioni a Nuba, alla barba di D. Fraccaro. Sono arcicontento dei due tedeschi da me ordinati preti. I Gesuiti me ne fanno i più grandi elogi. Tutti i tre laici di Verona restano in Cairo, toscano, Battista, Domenico etc.

A D. Luciano etc.

 

Suo aff.mo C Daniele Vescovo