clicca qui per tornare alla pagina degli scritti di Comboni dividi per temi

 

4. al can. Giovanni c. Mitterrutzner

 

4 giugno 1881

Da Nama (Monti di Golfan) (Gebel Nuba)

Dulcissime rerum,

 

 

Sono in esplorazione coi bravi Missionari D. Bonomi, D. Henriot, D. Marzano, e l'ottimo laico Giuseppe Regnotto, per esaminare le popolazioni Nubane rovinate dalla schiavitù, e decimate in parecchi anni di nove su dieci, idest da mezzo milione e più che erano, son ridotti appena a 50 o sessanta mille. Gli arabi nomadi Baggara li hanno quasi distrutti secondati dai passati governatori del Cordofan. Ma avendo io esposto le cose chiare e la verità al Governo, il Governatore Generale Rauf Pascià, secondando le nobili intenzioni dell'attuale Khedive di Egitto, m'incaricò di esaminare sulla faccia del luogo gli inconvenienti e gli orrori che vi sono, e di proporre il mezzo efficace per la totale abolizione della tratta su questi monti. Qui son tutti nudi uomini e donne come ai Kic, ma più vigorosi e capaci col tempo di civilizzazione mercé il vangelo. Dopo questa esplorazione, ritorno a Delen Stazione prima, e piglieremo la via per esplorare Carco e Fanda, patria di Bachit Miniscalchi; poi pei Gnuma andremo al Piccolo Golfan.

Sono monti come quelli di Toscana, ove questi africani* sono fortificati, seminano, e si difendono dai Baggara. Ho già formato il piano da proporre al governo. Sono accompagnato da sei guardie a cavallo, ed io cavalco lo stesso cavallo del Pascià di Cordofan, che volle darmi questa scorta d'onore e di difesa. Vi darò altre notizie con comodo, perché non ho fiato ora: siam senza sale, qui non c'è. Si mangia un pulmentum senza sale, e per farci festa, il cogiur ci ammazzò un gallo, ed in dieci minuti fu pelato e posto sulle brace e senza sale, e messoci dinanzi per mangiarlo, e l'abbiam già tracannato. Qui faremo una stazione.

Quello che ora voglio dirvi è, che mercé le fatiche di D. Gio. Losi (prima vi lavorai io e D. Bonomi ancor più) si è composto un Dizionario della lingua dei Nuba di oltre tremila vocaboli colle principali preghiere della Chiesa. E siccome si è sperimentato quanto lavoro e fatica ci vuole per cavare una lingua dalle tribù del Centro d'Africa, così si è posta la questione se utrum nec ne necessarium sit, avendo noi la lingua Dinka e Barica lavoro dei nostri antichi missionari da Voi provvidenzialmente raccolto, di occupare e piantare missioni nelle migliori posizioni, ove sono parlate il Denka ed il Barico; e la risposta unanime di tutti e specialmente di D. Losi fu affatto affermativa, per utilizzare nel miglior modo i preziosi vostri lavori.

Voi siete l'unico finora a cui manifesto il nostro e mio fermo proposito, che prego di non pubblicare, fino a che io ve ne scriverò da Chartum, quando sarò lì per partire pei Denka e Bari, che sarà dopo il Kharif, nel prossimo ottobre o novembre. Oggi poi mi sarà più facile sorvegliare e dirigere le missioni fra i Denka e i Bari, avendo a Chartum a mia disposizione il governo coi suoi Vapori. Gondokoro e S. Croce sono affatto distrutti: ma noi sceglieremo ancor migliori posizioni che non quelle Stazioni. Così colle tre nuove lingue Nubana, Denka, e Barica possiamo bene stendere la nostra azione apostolica molto lontano.

Qui trovai fatta una bella chiesa, che dedicherò a S. Giuseppe; ma quella di Nostra Signora del S. Cuore in El-Obeid coperta tutta di lastre di ferro galvanizzate, e di zinco è la più grande e bella dell'Africa Centrale. Pare che anche a Chartum ne faremo una più grande. Pregate, battete, soccorrete a tutta possa D. Sembianti, e ricordatevi che siete la più ferma colonna dell'Africa Centrale. E' giunto a Berber il busto marmoreo di Knoblecher che feci fare a Roma. Mille al celsissimo Vescovo, e carissimi benefattori

 

Tuissimus

C Daniel Ep.pus et Vic. Ap.