A suor Giovanna Dugo*
Cacoal,
12 febbraio 1985 Stasera questa missionario ha pianto davanti alla sua vita ma continuo lo stesso con la mia gente. Ciao Ezequiel R. Giovanna, sto
camminando con una fede che crea, come l’inverno, la primavera. Attorno
a me la gente muore (la malaria é cresciuta del 300%) i latifondisti aumentano,
i poveri sono umiliati, la polizia uccide i contadini, tutte le riserve indios
sono invase. Con l’inverno vado creando primavera. Giobbe
mi suggerisce le parole piú amare “credo
quia redemptor meus vit et in novissimo die videbo…”1.
I miei occhi con fatica leggono la storia di Dio quaggiú. Come vedi sto
andando da Gerusalemme a Gerico e incontro il vangelo. (…)
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