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A p. Carlo Bianchi*

Cacoal, [senza data]

 

Carissimo Carlo,

come va la lotta? E’ decisa? Grazie per il ricordo da Monte Vergine. Ti chiedo scusa perché ho tardato tanto prima di scriverti. (…) Qui la vita è buona. Certamente, alle volte ho fatti sgradevoli, come dormire in un letto di bastoni che ha un palo con un nodo, proprio nel mezzo. Penso proprio che soltanto molta stanchezza fa sì che un cristiano si accomodi in simile durezza! Senza la stanchezza non mi sarebbe possibile chiudere gli occhi: mi agiterei la notte intera sopra i bastoni pensando a quella cattiva persecuzione.

Questa gente sono come i cagnolini, ricevono soltanto ossa, e molte volte sento una stretta alla gola guardando i km di recinzione. Nessuno sa la dimensione della rapina. Ascolta Carlo, sarà possibile avere stelle sulla terra o ancora devo avere la pazienza? Posso sognare senza pazienza? Perfino nei sogni il popolo riceve ferite di coltellaccio nel petto e nelle spalle! E’ meglio girare l’angolo della strada e cambiare argomento.

Ti offro un ricordo a proposito dell’abito ecclesiastico (…):

 

Sia, fratelli, vostro abito l’orazione dei veggenti.

Andate addobbati all’incontro del Dio vivo.

Sia fratelli, vostro abito la verità libera.

Andate gridando a tutti la novità del vangelo.

Sia, fratelli, vostro abito la povertà dei poveri.

Andate nudi di guadagni come la vita del popolo.

Sia, fratelli, vostro abito la pertinace speranza.

Andate vulnerabili nella forza dello Spirito.

Sia, fratelli, vostro abito la tenerezza fraterna.

Andate come fiorenti di misericordia.

Siate, fratelli, come un abito di Amore

camminando per il mondo visibile

Come la carne del Verbo (Casaldaliga1, giugno 1984)

 

Ti chiedo di abbracciare per me gli amici della “Pattuglia” e saluti per Marina, Antonietta, Michela, Angelo ecc. Sssssttttaaatttte bono! Lele Ramin!

Notizie: nel giorno 25 di luglio “Giorno del Lavoratore”, in Aripuana, diocesi di Ji-Paranà, il commissario di polizia sparò con le sue mani contro il popolo. Era presente il vescovo. Si sta chiedendo la testa del padre. Il Brasile non cambia. E’ il medesimo da molto tempo.



1 Dom Pedro Casaldaliga, noto vescovo brasiliano, promotore della teologia della liberazione

* Lettera parzialmente pubblicata in E. Sorio, p.90, indirizzata ad un amico confratello comboniano; l’originale è in portoghese.