La situazione del virus Ebola
di p. Mario dall'Uganda
COMBONI MLSSIONARIES LAYIBI, P. O. BOX 777 GULU (UGANDA) 22 novembre 2000
Carissimi, soltanto in questo momento riesco a riprendere il
discorso […]. Le Little Sisters nel frattempo hanno avuto una Sorella (Pierina, una Madi)
morta di EBOLA, che aveva contratto mentre andava a scuola all'ospedale civile
di Gulu città; abbiamo pregato e fatto di tutto, ma troppo avanzato il
contagio. E' morta pregando e cantando. Proprio ieri un’altra Little Sister è
stata ricoverata con lo stesso contagio. Lo specialista americano che dà un
ottimo aiuto dice che il contagio è come un morso di serpente molto velenoso,
dipende da quanto ha iniettato nel corpo umano e quanto in fretta si corre ai
ripari, per poter guarirne. Altri infetti saltano fuori qua e là: quello che dispiace molto è quando
si tratta di infermieri/e o aiutanti che nel fare le pulizie restano contagiati.
Appena uno muore, va subito messo in un sacco di plastica e sepolto in una fossa
profonda 2 metri. Caro Piergiorgio, vediamo proprio sorella morte da vicino. Non ci diamo più
la mano né abbracci. A Kirombe, dove vado ogni domenica, i miei cristiani alla
Pace alzano tutti le braccia verso il Cielo. Le assemblee le facciamo più
brevi. C'è bisogno di tanta preghiera. La percentuale dei morti non è il 90%
come si dice in genere; qui siamo sul 30%; e i casi pullulano qua e là, mentre
abbiamo l'impressione che stiano diminuendo. Dall'ospedale civile mandano i casi
al nostro ospedale. Fa’ pregare i cari amici e specialmente Odilla e gruppo, e
così il gruppo di P. Cornelio. Grazie. Nonostante un tempo e strade disastrosi, sono stato alla Celebrazione del
22 ottobre a Wi‑Polo, Paimol, dove abbiamo pregato e rinnovato la nostra
fede e fiducia nel Salvatore; commemorato là anche il P. Raffaele Di Bari. Sto
facendo una specie di articolo, ma non so se ti possa servire. Ai primi di
febbraio dovremo chiudere il Processo diocesano per P. Ambrosoli, se possibile a
Kalongo; speriamo di farcela. Per il resto, ti dico che mi sento molto
tranquillo. Un caro saluto, con auguri di ogni bene a te, ai confratelli e tua
famiglia, ed anche con un forte abbraccio… che spero sia lecito a questa
distanza! in Corde Jesu, P. Mario Marchetti mccj
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