clicca qui per tornare alla pagina degli scritti di Comboni dividi per temi

 

 

3. a sua madre

Korosko nella Nubia, 27/11/1857

 

Cariss.ma Mamma!

 

Sono lietissimo, o cara mamma, di farvi sapere come io sono sano, che penso a voi, prego per voi, e benché lontano da voi, vivo sempre per voi. Quanto volte ogni giorno penso al grande sacrifizio che avete di me fatto al Signore! Oh per me questo è un gran pensiero, che non finirò mai di ammirare, e sempre vi ringrazierò della grazia che m'avete fatto, della quale era affatto indegno: noi ci ricordiamo sempre di voi.

In Verona, in Gerusalemme, e in molti luoghi sonvi molte persone, e monasteri che innalzano preghiere per noi e per la nostra missione; ma, a dirvi il vero, io faccio maggior calcolo di qualche vostra Ave Maria, perché partita da un cuore che si è sacrificato per la gloria di Dio. Siate adunque costante nella vostra generosità; state sempre allegra; e ad ogni leggera tentazione di poca fiducia, od altro, volgete la mente alla Madre Addolorata appiè della Croce. Noi pure stiamo sempre allegri; e quando il nemico della salute ci fa venire in mente il dolore che provammo nella nostra separazione, e quel che provaste voi (che l'abbiam sempre in mente) volgiamo gli occhi al patire che ha fatto G. Cristo e tanti Apostoli e Missionari, ed in allora ci godiamo.

Oh se vedeste le miserie che vi sono in queste contrade, se ne aveste avuto cento dei figli, li avreste tutti dati a Dio, perché venissero a portare un sollievo a queste povere anime. Ringraziate però il Signore perché vi fè la grazia di dargli tutto quel che avevate.

Frattanto io vi saluto di tutto cuore: sarete voi forse stata ammalata fino adesso? deh scrivetemi, cara mamma, e sempre. Salutatemi i vostri fratelli e cognata, dicendo allo zio Luigi, che se va a confessarsi tre volte all'anno, gli mando del finissimo tabacco africano. e allo zio Pietro se vi va altrettante volte, gli spedirò qualche preziosa bottiglia di vino egiziano, migliore di quel che trangugia, quando fa quelle grandi balle, che gli fanno vedere duplicati gli oggetti. Salutatemi pure tutte le vostre comari, la Pirola, la buona serva dei nostri parenti, e benedicendovi, mi dichiaro di tutto cuore

 

Vostro aff.mo figlio

D. Daniele

 

P.D. Vi salutano di cuore tutti i miei compagni, e vi esortano a pregare per noi.