Brani di Martin Luther King

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E’ bene che sia nel tuo cuore.

 

 Tanti fra i nostri antenati cantavano canti di libertà e sognavano il giorno in cui sarebbero potuti uscire dalla schiavitù, dalla lunga notte dell’ingiustizia(…)

E cantavano così perché avevano un sogno grande e potente; ma molti di loro sono morti senza vederlo realizzato(…)

La lotta c’è sempre. Facciamo dichiarazioni contro la guerra, protestiamo, ma è come se con la testa volessimo abbattere un muro di cemento: sembra che non serva a nessuno.

E molto spesso, mentre si cerca di costruire il tempio della pace, si rimane soli; si resta scoraggiati; si resta smarriti.

 Ebbene, così è la vita. E quel che mi rende felice è che attraverso la prospettiva del tempo riesco a sentire le loro grida: ”Forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma è bene che sia nel tuo cuore. E’ bene che tu ci provi.”

Magari non riuscirai a vederlo.  Il sogno può anche non realizzarsi, ma è comunque un bene che tu abbia un desiderio da realizzare. E’ bene che sia nel tuo cuore.

 

                                              ( Martin Luther King, Sogni non realizzati,1968)

 

... C’è più forza nella massa organizzata in una marcia di quanta ce ne sia nelle armi in mano ad una manciata di uomini disperati. I nostri nemici preferirebbero lottare contro un piccolo gruppo armato piuttosto che contro una grande, disarmata ma risoluta massa di persone.

Comunque è necessario che il metodo dell’azione di massa sia tenace e non rinunciatario.

Gandhi diceva che gli indiani non avrebbero dovuto “mai dargli un attimo di respiro”, riferendosi agli inglesi. Li esortava a continuare la protesta ogni giorno e ogni settimana, in modi diversi.

Questo metodo ispirò ed organizzò le masse indiane e disorganizzò e fece smobilitare gli inglesi.

Questo metodo educa le migliaia dei suoi sostenitori socialmente e moralmente.

Tutta la storia ci insegna che un risoluto movimento di uomini che lottino senza tregua per i loro diritti disintegra sempre il vecchio ordine, come un oceano in subbuglio sbriciola una grande scogliera. E’ questa forma di lotta- un’azione di massa che non accetti di cooperare con il male (“mai dargli un attimo di respiro”) – ad aprire la strada al successo a coloro che sono stati tentati e stimolati dalla violenza. 

Bisogna essere decisi e coraggiosi, perché questa forma di lotta non è esente dai pericoli.

Richiede persone impegnate, perché ci si rompe la schiena ad invitare, organizzare ed educare decine di migliaia di persone a un’azione disciplinare e continua.

Questo tipo di lotta si dimostra più definitiva e rovinosa per il nemico che non gli atti di violenza organizzata.

La nostra presente e urgente  necessità è quella di porre fine alla nostra lotta interna e di rivolgerci contro il nemico esterno, utilizzando ogni forma di azione di massa conosciuta, inventando nuove forme e scegliendo di “non dargli mai un attimo di respiro”.

 E’ questa la leva sociale che costringerà ad aprirsi la porta della libertà.

Le nostre poderose armi sono le nostre voci, piedi e corpi di persone impegnate e unite, che camminano senza sosta verso una giusta meta……

 

                                                                   (M.L.KING, “Io ho un sogno” )


... Ci troviamo ora di fronte al fatto che domani è già oggi. Ci confronta l’aspra urgenza dell’adesso.
Nell’enigmatico svolgersi della vita e della storia c’è anche l’essere” troppo tardi”.

Il procrastinare è sempre ladro del tempo.(…)

Dobbiamo procedere dall’indecisione all’azione.

Dobbiamo trovare nuovi modi per parlare a favore della pace in Vietnam e a favore di una giustizia da realizzare in tutto il mondo: un mondo che confina con la nostra porta di casa. Se non scegliamo l’azione saremo certamente trascinati indietro lungo i corridoi oscuri e ignominiosi del tempo, riservati a coloro che hanno potere senza compassione, forza senza moralità, e vigore senza lungimiranza.

Non indugiamo. Dedichiamoci un’altra volta alla lunga ed amara, ma bellissima, per realizzare un mondo nuovo. Questa è la chiamata di Dio ai suoi figli, e i nostri fratelli aspettano con ansia la nostra risposta.

Diremo forse che le sorti erano troppo incerte?   Diremo forse che la lotta è troppo dura?

Il nostro messaggio sarà forse che gli eserciti della vita in America militano contro il loro desiderio  di essere uomini completi, e che ci dispiace davvero molto ma non possiamo fare nulla?

Oppure ci sarà invece un altro messaggio di generosità, di speranza, di solidarietà con i loro desideri, di impegno a lottare per la loro causa ad ogni costo?

La speranza spetta a noi, e per quanto potremmo desiderare altrimenti, dobbiamo scegliere in questo momento cruciale della storia umana.

 Come scrisse con eloquenza un nobile bardo di ieri, James Russel Lowell:  

                        

"Una volta per ogni uomo e nazione
viene il momento di decidere,

 in questa lotta tra la verità e la falsità,

a  favore del bene o del male;
qualche grande causa, il nuovo Messia di Dio,

l’uno e l’altro con un’offerta di vita o di morte,

 e la scelta è perenne
tra l’oscurità e la luce.

Sebbene la causa del male possa vincere,

sempre e soltanto è la verità che è forte
sebbene il suo destino sia il patibolo,

 il trono la condanni,

quel patibolo che domina il futuro

e dietro l’impercettibile ignoto,

sta  Dio nell’ombra,

a vegliare sui suoi figli."

                 

(M.L.KING, “Io ho un sogno” )