2ª stazione GESÙ CADE ED È AIUTATO DAL
CIRENEO
(riflessione
di don Mario Vetta - Comunità S. Martino Trieste) I
Cirenei della storia, le storie di tanti Cirenei
C'è
chi obbedisce e in nome di questa obbedienza costringe. Forse
anche chi obbedisce è costretto. Dai potenti. Da quelli che vengono
chiamati i signori, i potenti della storia. I Grandi, anche. Ma ciò è
terribilmente ridicolo. Grande
nella storia. Perché è riuscito a costringere e a farsi obbedire da
altri che, nell'arroganza che veniva dalla costrizione, si sentono
autorizzati ad individuare chi dovrà portare la croce di Gesù. C'è
tanta ipocrisia nello scegliere uno "venuto da fuori" per fare
il lavoro sporco, contaminato come quello di portare il patibolo, la
croce! Un
grande della terra forse il più grande recentemente ha ricusato un
suo ministro perché sospettato di aver accolto in casa sua dei
clandestini; e ciò è illegale. Lo stesso grande della terra forse
il più grande - nellascesa al potere riafferma il suo impegno,
ampiamente collaudato durante il suo precedente "servizio" alla
nazione, per la pena di morte; questa sì è legale. Ingiustizia
e legalità che si sostengono a vicenda, come il Figlio di Dio mai come
allora Figlio dell'uomo trascinato davanti alla legge del potere, dei
poteri odiati e in contrasto tra loro, ma oggi complici nello schiacciare
il povero che grida, che grida la verità, la propria fame, la malattia,
la guerra, la morte causata. Il povero che non grida più, perché non ha
più voce e con lo sguardo implorante e accusatore ci chiede, oggi, di
dare voce alla sua afonia da fame, malattia, da morte curiosamente
provocata dalla legalità, dal potere, dalla legalità dei potere
ingiusto, ipocrita, falso. Ci
sono i Cirenei della storia: Mazzolari, Milani, Romero, Camillo Torres,
mamma Habe e le madri di Piaza do Mayo, Roberta Monchu, i giovani di Tien
Amen, Mahatma Gandhi, Balducci, M. L. King, madre Teresa, i guerriglieri
bambini dei Corno d'Africa, M. Kolbe, Paskar Schinder, Dalvo d'Acquisto,
Alex Zanotelli, p. Zichito, e quanti, quanti ancora. E
ci sono le storie dei Cirenei, dei tanti Cirenei; le vittime dei campi di
sterminio, gli intossicati di Chemobyl, gli imputati di Pretoria, i
carcerati in Turchia, i martiri dì Grozny, i prigionieri nel mondo, i
torturati dalla pena di morte, i sieropositivi e i malati di AIDS che non
possono accedere ai farmaci, i tossicodipendenti che nessuno vuole, i
malati di mente non amati e soli sulle strade, le vittime delle bombe
NATO, i Cirenei sconosciuti dalla storia con tante storie da Cireneo,
tanti costretti a portare la croce. Cirenei
qualunque, anonimi. Siamo
certi che l'uomo di Cirene si chiamasse veramente Simone, padre di
Alessandro e Rufo, o che in un impeto di compassione, l'evangelista non
gli abbia attribuito un'identità per ricordarlo alla storia degli uomini
almeno con un nome proprio, che lo togliesse dall'anonimato una volta per
tutte? Togliere
dall'anonimato colui che non conta, e fa fatica. Dar voce, affiancarsi,
ribellarsi, trasgredire. Non accettare le logiche del profitto ad ogni
costo, dello sfruttamento ad ogni costo, della logica del potere ad ogni
costo, della guerra, delle mafie. Come fatti inevitabili e imbattibili. Sentite,
sentite una storia di mafia: Big Pharma contro Nelson Mandela
potrebbe essere il suo titolo. La multinazionale farmaceutica contro il
povero del Sudafrica. Nel nome della difesa dei brevetti si vuole
affossare la legge che taglia il costo dei farmaci anti‑AlDS. Una
legge voluta da Mandela nel 1997. Dei
36 milioni di persone che nel mondo sono colpite da AlDS, 25 milioni
vivono nellAfrica subsahariana, 4 milioni di casi accertati soltanto in
Sudafrica. Il
governo sudafricano è chiamato a difendere la legge del 1997 che consente
al ministro della sanità di porre le condizioni per ridurre i costi dei
farmaci per combattere l'HV‑AIDS. Una legge, secondo l'Associazione
industrie farmaceutiche dei Sudafrica, contro i brevetti, che dà al
governo poteri arbitrari in violazione degli accordi in sede WTO
(organizzazione mondiale dei commercio). È
bene ricordare che il trattato WTO dà durata ventennale ai brevetti sui
medicinali, inclusi gli anti‑AIDS, e condanna quindi a morte tutti
coloro che non possono acquistare il farmaco. Signore,
quanti Cirenei? Forse un mondo di Cirenei. Abbiamo pensato all'uomo di
Cirene come a un essere grigio, pigro, piatto, timoroso, troppo comune,
che per evitare grane, accetta il nuovo ruolo... aiutare il Figlio di Dio
e per di più senza rendersene conto. Il
Cireneo è un po crocefisso. Anche lui. È
l'uomo di speranza Simone di Cirene, padre di Alessandro e Rufo? Come
fare per tramutare in proposta, fiducia e speranza il peso dei mali dei
mondo? È un grande interrogativo che si pongono coloro che marciano con i
poveri del mondo. Ed è interrogativo che esige risposte urgenti e
autentiche. Non è giusto che il povero attenda, sempre, fuori dalla porta
delle nostre vite. Camminare
è già speranza. E durante il cammino la riflessione impegnata, corale,
condivisa, ci farà percorrere i sentieri del futuro, forse in salita, ma
aperti all'incontro con l'uomo che cerca e che soffre; che non cerca più
e continua a soffrire per un'attesa di eventi nuovi che possano provocare
stupore, sorpresa e, in ultima analisi, speranza. Così,
forse, anche per Simone di Cirene, padre di Alessandro e Rufo. Anche
Simone di Cirene, forse diretto altrove, costretto, si ferma, imbraccia la
croce, e cammina verso un calvario di liberazione. Dietro al Figlio di
Dio, oggi più che mai Figlio dell'uomo.
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