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Appello - via Crucis Pordenone Aviano
Appello
Via Crucis
Pordenone - Base Usaf di Aviano
1° aprile 2001
Continua il cammino di speranza insieme agli impoveriti e
umiliati della Terra, vittime della violenza strutturale
del nostro mondo, di cui la Base di Aviano è emblema,
artefice e presidio.
Il segno della Via Crucis rende visibili gli itinerari
quotidiani, le parole e le scelte di nonviolenza attiva
di persone e comunità, in un tempo difficile e
complesso, apparentemente sfavorevole.
Nell'anno del grande Giubileo, paradossalmente, la Base
Usaf di Aviano, santuario della violenza e sentinella
armata del nuovo ordine mondiale, ha vissuto il suo
massimo ampliamento. La certezza della presenza di armi
atomiche nell'area della Base e l'uso di decine di
migliaia di bombe
all'uranio impoverito nelle recenti guerre del Golfo e
del Kossovo hanno reso evidenti le dimensioni e la
pericolosità dei mezzi bellici che si progettano, si
realizzano e si usano per gli interventi, cosiddetti, di
'ingerenza umanitaria'. Tutto questo si è svolto nel
pressoché totale silenzio delle istituzioni, della
politica, delle religioni, nell'indifferenza dei più.
È ormai diffusa la convinzione che preparare e poi fare
la guerra sia una necessità ineluttabile. La sua
legittimazione è tale che anche il dibattito sull'uranio
impoverito ha portato solo alla richiesta di bandire
questo tipo di armi, senza porsi il problema di mettere
in discussione la guerra stessa in quanto tale. Per
altro, la guerra in Serbia e Kossovo è stata messa sotto
accusa a posteriori soltanto per i rischi dei nostri
soldati e non per i danni irreparabili inflitti alle
popolazioni civili, all'ambiente.
Il risultato è che, nella nostra Regione, ospitiamo
armi, chi le produce e le usa, e rifiutiamo accoglienza
alle persone in fuga dalle guerre e dalle conseguenze di
un ingiusto ordine mondiale.
Si è dopositato in modo indelebile nelle nostre
coscienze e nei nostri cuori l'intenso momento vissuto
davanti alla Base di Aviano nel settembre 2000 con i
rappresentanti delle vittime di Hiroshima, dei neri del
Brasile, degli Indios Nasa delle Ande Colombiane e delle
comunità del Chiapas. Il loro silenzio, la loro vibrante
denuncia, la loro resistenza progettuale, la preghiera
intensa per ricevere il conforto della profezia, i segni
di speranza affidati a ciascuno, ci incoraggiano.
Restano altresì nella nostra memoria le celebrazioni
'giubilari' della terra e della pace, vissute con grande
partecipazione emotiva sulla diga del Vajont e all'unico
campo di sterminio nazista in Italia, la Risiera di
San Sabba di Trieste. Così come non ci è possibile
ignorare i tanti cammini di resistenza per la giustizia e
la pace che ad ogni latitudine persone di buona volontà
e comunità conducono nel segno della speranza.
Tutti invochiamo la pace, molti pregano per la pace;
quando poi si chiamano per nome le situazioni di
violenza, di ingiustizia, di guerra, ci si divide e pare
che la ideologia e la politica soffochino la profezia
della pace che è il cuore stesso del Vangelo. Eppure
"quelle cose che facevano inorridire
Geremia, Isaia, Osea, Amos, sono le stesse che abbiamo
davanti agli occhi, anche peggiori, che debbono farci
inorridire e gridare" (Escher).
Le armi in generale e quelle nucleari in particolare non
servono a difendere la libertà ma la posizione di
privilegio iniquo di cui gode il mondo nord-occidentale.
"Rinunciare ad esse significherebbe rinunciare al
nostro vantaggio economico sugli altri popoli. La pace e
la giustizia procedono insieme. Sulla strada che seguiamo
attualmente, la nostra politica economica verso gli altri
paesi ha bisogno delle armi nucleari.
Abbandonare queste armi significherebbe abbandonare
qualcosa di più che i nostri strumenti di terrore
globale; significherebbe abbandonare le ragioni di tale
terrore: il nostro posto privilegiato in questo
mondo" (R. Hunthousen, arcivescovo di Seattle).
La Via Crucis, segno che attinge alla verità dell'uomo
sul Golgotha, si
colloca come seme nel terreno della storia: chiediamo
perciò alle
istituzioni civili e religiose una presa di posizione su
rifiuto,
allontanamento e distruzione delle testate atomiche e dei
proiettili a
uranio impoverito. Chiediamo altresì che si avvii uno
studio serio sulla
riconversione della Base Usaf di Aviano.
Ripetiamo con fiducia il gesto del seminatore, perché
non possiamo proprio
rassegnarci a constatare la desertificazione della
speranza, della
giustizia, della legalità, dei progetti e dei segni di
pace. Vogliamo
contribuire affinché nella nostra terra friulana e in
ogni luogo del
Pianeta si possa costruire una convivenza pacifica,
libera dal ricatto,
dalla violenza e dalle armi.
In cammino, dunque!
"Beati i Costruttori di Pace" del Friuli
Venezia Giulia e Nazionale
Centro "Ernesto Balducci" di Zugliano (UD)
Pax Christi Italia
PROGRAMMA
Ore 14.00
Partenza Piazzetta S. Marco Pordenone
Ore 18.00 Arrivo alla Base Usaf di
Aviano
Propongono le riflessioni: Mons. OVIDIO
POLETTO Vescovo di Pordenone; COMUNITA' DI S. MARTINO AL
CAMPO (Trieste); COMUNITA' RINASCITA (Tolmezzo UD); GIM
(Giovani Impegno Missionario) del Triveneto; Mons. DIEGO
BONA Vescovo Presidente di Pax Christi.
Sono previste alcune testimonianze in
diretta telefonica da diverse situazioni del Pianeta
Terra.
La VIA CRUCIS si consluderà con un
segno: i partecipanti saranno invitati a contribuire
all'acquisto di medicinali per l'IRAQ: come gesto
alternativo all'uso del denaro nel mondo dell'accumulo,
del consumismo sfrenato, degli investimenti inaccettabili
per gli armamenti; come partecipazione alle condizioni di
sofferenza e di morte, in particolare di migliaia di
bambini causate dall'embargo; come consapevolezza che la
guerra del Golfo con le implicazioni dell'Italia e anche
della base Usaf di Aviano ha operato una svolta nella
leggitimazione della guerra che successivamente si è di
nuovo terribilmente realizzata.
Eventuali adesioni, ai seguenti recapiti:
- Beati i Costruttori di Pace di Pordenone,
via Chiesa di Vallenoncello 4 - 33170 Pordenone
fax 0434/578140 - email <bcp@adhoc.cjb.net>
- Beati i Costruttori di Pace - Sede Nazionale
via Antonio da Tempo 2 - 35131 Padova
fax 049/8070699 - email: <beati@libero.it>
- Ass. - Centro di Accoglienza "Ernesto
Balducci"
Parrocchia di Zugliano - 33050 Pozzuolo del Friuli (UD)
tel 0432/560699 - fax 0432/562097 - email: <segreteria@centrobalducci.org>
Se vuoi
saperne di più su Aviano:
ADESIONI
ACLI Regionale dei Friuli - Venezia Giulia - ACLI
Provinciali di Udine - Giovani delle ACLI (Ud) - Associazione per la
pace - Associazione Armadilla (Conegliano) - Caritas Diocesana (Vittorio
Veneto) - Caritas Parrocchie di Cristo Re (Pn) - CIPAX (Roma) -
Commissione Ecumenismo (Pn) - Commissione Giustizia e pace (Amazzonica -
Brasile) - Commissione Giustizia e pace (Vittorio Veneto) - Comitato
"NO AMX" - Comunità San Martino al Campo (Ts) - Centro
Missionario Diocesano (Pn) - Gruppo pace di Quartiere del Piave - GIM
(Gioventù Impegno Missionario) dei Triveneto - IPSIA (Istituto Pace e
Innovazione delle ACLI) Nazionale - Missionari Comboniani (Pd) -
Postulanti Missionari Comboniani (Pd) - Monastero Clarisse di San Marino
- Monastero Clarisse di Paganico (Aq) - Monastero Clarisse di Monte
Giorgio (Ascoli Piceno) - Monastero Clarisse Sacramentine di Novaglie (Vr)
- Monastero, Clarisse Regina Mundi (Pg) - Monastero Clarisse di Pollenza
(Macerata) - Monastero Clarisse Cappuccine di Ravenna - Piccoli fratelli
di Alfonsine - Parrocchia di Vallenoncello (Pn) - Parrocchia dello B. V.
delle Grazie (Pn) - Parrocchia di Cristo Re (Pn) - Parrocchia di S.
Maria Assunta (Ud) - Parrocchia di S. Domenico (Ud) - Parrocchia di
Zugliano - Parroci Forania di Valvasone (Pn) - Rete Radié Resch - Voce
lsontina (Go) - C. VC.S. (Go) - Don Angelo Moratto - Nonni Salio - Laici
Comboniani (Pd).
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