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La Korogocho che vogliamo!

ottobre 2003

THE KOROGOCHO WE HAVE !!

THE KOROGOCHO WE WANT…..

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Korogocho, 24 Ottobre 2003

 

Carissimo/a! Jambo!

 

            La Korogocho che abbiamo! La Korogocho che vogliamo… E’ un semplice slogan che vuole rappresentare il sogno che abbiamo di una Korogocho diversa, dove ci sia piu’ sicurezza, dignita’ per le persone, lavoro, servizi basilari, sanitari, educative, acqua, toilets, luce, un ambiente piu’ sano, piu’ pulito, piu’ umano. Dove il cittadino non deve difendersi dal ladro ma nemmeno dal poliziotto corrotto. Dove I giovani e I bambini possano crescere con un sogno per il loro futuro….

Tutto questo e’ cio’ che vogliamo esprimere in un grande cartellone di lamiera di 5m. x 2m. posto all’entrata di Korogocho, dalla parte del mercato dove tutti coloro che entrano ed escono da Korogocho possono vedere questi grandi dipinti davanti e sul retro. Sono stati disegnati da due nostri amici pittori di Korogocho, Moses e Peter. Abbiamo avuto questa idea di lanciare questo messaggio permanente a tutti gli abitanti del nostro villaggio/citta’. Con loro (ci chiamiamo Ndoto Art People – Il Popolo dell’arte del Sogno) abbiamo concluso, proprio con questo grande cartellone, una serie di murales (arte su lamiere, muri e legni) sulle baracche e pareti dello slum.

Messaggi di pace, speranza, contro la violenza, a favore dei bambini, contro l’alcol e la droga! E’ un sogno, e’ una piccola speranza, un piccolo contributo che insieme vogliamo dare al cambiamento di Korogocho, della mentalita’ della gente, del migliorare le relazioni umane legate a un degrado umano e ambientale, sociale ed economico di Nairobi e del Kenya intero.

“Se uno comincia a sognare da solo…..e’ l’inizio del sogno! Se molti sognano insieme …e’ l’inizio della realta’!!” E’ un vecchio proverbio latino-americano ma va bene anche qui a queste latitudini….

Ed e’ questo il nostro obiettivo di oggi e da sempre. Mettere insieme le persone, le idée, le energie e creativita’. Ma la legge dura dello slum e’ micidiale. E’ duro mettere insieme la gente comune per un progetto comunitario (es. Community Policing cioe’ sicurezza dello slum). Qualcuno vuole sempre avere il sopravvento…o per denaro, corruzione, per potere o per propri interessi. E cosi’ la gente ha paura, preferisce pensare ai fatti propri a non costruire questa “Korogocho che vogliamo”! Perche’ a volerla siamo sempre in tanti ma a conti fatti, vedendole nelle iniziative, attivita’ e difficolta’ incontrate e condivise, non siamo molti! Ma poco importa….! Pochi ma buoni si dice….o no? Il sogno c’e’ e rimane, bisogna crederci fino in fondo, costi quel che costi. E su questo conto moltissimo sui giovani! Pole, pole…piano, piano!!

Come vedi caro amico/a ti sto scrivendo molto in anticipo rispetto all’ultima lettera che ho scritto dopo quasi un anno! Come stai? Sono passati solo 3 mesi e ho gia’ un casino di cose da condividere con te. Ne approfitto proprio alla fine del mio ritiro spirituale di una settimana. Un tempo di grazia, di preghiera e di riposo con il Signore, ripensando alla mia vocazione e ministero e pregando molto per la gente di Korogocho e per tutti voi.

Li sto vivendo in uno stupendo posto proprio immerso nel verde, nella natura, pieno di animali e uccelli coloratissimi. E sullo sfondo le Ngong Hills, cinque colline che sembrano le nocche delle nostre mani quando le chiudiamo a pugno. Proprio qui in questi posti stupendi e’ stato girato il film molto “romantico” che molti di voi sono sicuro avranno visto “La mia Africa”. E’ un po’ fuori Nairobi, dalla parte opposta della citta’ dove e’ situata Korogocho. Ho molta nostalgia del verde e delle montagne! A Korogocho abbiamo, in tutto lo slum, una decina alberi e 3 sono nel cortile della nostra scuola! Che benedizione!

E’ proprio vero che quando un ambiente e’ povero e misero, lo e’ concretamente in tanti sensi. A Korogocho ci manca di tutto ma abbondiamo in: polvere e vento durante la stagione secca, pantano, acquitrigni e diluvi durante la stagione delle piogge, che si porta via tutto. L’ambiente e’ degradato, con spazzatura, fumi e fuochi un po’ dovunque. Per non parlare poi della discarica del Mukuru, proprio di fronte alla nostra chiesetta di St.John dove celebriamo l’eucaristia domenicale con tutte le nostre piccole comunita’ cristiane.

Dalla discarica, dove ci lavorano centinaia e centinaia di bambini, donne e uomini, provengono a intervalli fumi neri dovuti a fuochi di autocombustione e pieni di diossina. Ci sono periodi dell’anno che la gente qui ha sempre gli stessi problemi agli occhi, gola e polmoni dovuti a questi fumi che ci “colorano” l’ambiente. Descriverti il nostro ambiente porterebbe via moltissimo tempo e pagine. Ti assicuro pero’ che proprio in mezzo a tanta poverta’, squallore, miseria e degrado ambientale ho trovato il tesoro che molti “potenti e ricchi” della terra (ricordi un certo Erode?…) stanno cercando disperatamente: una spiritualita’ di vita semplice, vera ricchezza dei poveri!!

I poveri, quelli veri, hanno poco da perdere e proprio per questo sono piu’ vicini a Dio Padre. Capaci di gesti straordinari e inaspettati. Di una solidarieta’ che va oltre la facciata. E quanti poveri abbiamo in questo mondo che gridano all’Abba’ per avere la Sua giustizia! Ci insegnano a vivere per “ l’Essenziale e con l’essenziale ” !

Stavo leggendo proprio prima di venire qui per il mio ritiro una notizia della Misna, dove veniva riportato che la gente che vive in baraccopoli, slums o favelas nel mondo sono piu’ di 1 miliardo. Un sesto della popolazione mondiale vive come a Korogocho!

Pensa, solo in Africa subsahariana si arriva ormai al 72% della popolazione di una citta’ si concentra nelle baraccopoli. Senza parlare di quelli che la Banca Mondiale nei loro report annuali definisce “un surplus perche’ non produttivi”: piu’ di un miliardo e mezzo!!

Insomma in questo assurdo mondo dove la stragrande maggioranza vive “male e in poverta’” e anche in condizioni subumane vi sono uomini e donne che “donano e offrono” la loro vita in vero sacrificio per questa umanita’. E invece questo sistema folle li condanna perche’ non fanno parte del 1/3 di chi puo’ avere “facilmente” medicine, casa, lavoro, educazione, ospedali ecc…

E tra le tante storie anonime di chi offre e sacrifica la loro vita, che incontro quotidiniamente, ve ne voglio raccontare alcune.

E’ la storia di Morris Onyango, 40 anni. Era il coordinatore delle nostre piccole comunita’ cristiane di St.John. Era stato eletto nel 2001 dagli altri leaders poco prima che Alex partisse. Avevamo iniziato insieme praticamente a gestire la baraza (“simile al consiglio pastorale”) di St.John. Per un anno e mezzo abbiamo lavorato insieme e devo dire sinceramente che mi manchi gia’. Era un compagno e un amico molto leale, semplice, umile ed onesto. Era stato battezzato qualche anno fa ed aveva voluto ricevere tutti I sacramenti compreso quello del matrimonio con la moglie Mary dalla quale aveva avuto 7 figli. E l’ultimo nato proprio a gennaio di quest’anno. Ed eri proprio felice!

Il 6 Luglio volevi proprio esserci alla festa del nostro patrono St.John the Baptist e l’avevamo spostata anche per questo. Ma tu eri dovuto ritornare all’ospedale per l’ennesima volta d’urgenza per le tue ultime 3 settimane di vita. Ti avevo mandato io, con la speranza che qualcosa succedesse!!! Il tuo fisico si era indebolito ulteriormente e la “grande malattia” si mangiava il tuo corpo. E invece proprio quell giorno di St.John mentre battezzavo il tuo ultimo figlio Daniel (gli avevi voluto dare proprio il mio nome….) nel pomeriggio ci lasciavi, per ritornare alla Casa del Padre. Un segno questo che non abbiamo capito e non capiremo mai, solo Dio Padre sa. Un figlio che viene battezzato a nuova Vita e il padre che ci saluta e ritorna alla Casa del Padre. Solo Dio conosce il Mistero di questo Dono. Vita e morte camminano insieme! L’ho detto nell’omelia per la messa in tuo ricordo che abbiamo celebrato qualche giorno dopo. Quante testimonianze Morris! Belle e toccanti della tua vita semplice ma che ha toccato I cuori e le vite di tanti qui a Korogocho.

Morris era una persona normale che tentava di sopravvivere e mantenere la sua numerosa famiglia facendo il saldatore. Non era facile in questa situazione di depressione economica del Kenya. Il Vangelo di quella Domenica di luglio parlava proprio del mandato di Gesu’ ai suoi discepoli: “Andate a due a due…..” E ho ripensato a tutte quelle volte che io e te, praticamente tutte le domeniche pomeriggio, andavamo insieme a visitare le nostre piccole comunita’ cristiane. Eri di un grande aiuto e molto saggio. Tutti ti stimavano. E ricordo proprio che in momenti difficili legati alla nostra biblioteca dove giovinastri mi e ti avevano intimorito, provocato e minacciato di farti/ci del male, tu stesso venivi a rincuorarmi e incoraggiarmi. Tu…che avevi una paura matta ma che mettevi tutta la tua fiducia in me e soprattutto nel Signore.

Grazie di cuore, Morris! Grazie Dio Padre!

E’ stato un dono grande per me e per tutta la nostra comunita’ che ti rimpiange. Ma tu Morris continui a seguirci, da lontano, e la tua mano e il tuo incoraggiamento si sentono. La tua testimonianza di vita e di fede rimangono nel mio e nei nostri cuori. Per la Korogocho che vogliamo…..quella che abbiamo sognato insieme.

E’ la storia di Rose, una donna luo che aveva 6 figli. Tutti di chiese diverse. Anche lei frequentava qualche setta fino a quando l’Aids l’ha colta. E’ andata al’ospedale e la’ quasi proprio in fin di vita aveva chiesto il battesimo al cappellano dell’ospedale. E miracolosamente era ritornata in vita, piena di energie e voglia di vivere.

Mi aveva invitato una sera a celebrare la messa a casa sua, una povera baracca con poco e niente. C’erano tutti I suoi figli, tutti grandi. Dal suo letto e nella stanza buia illuminata dal cero della candela mi raccontava la sua storia e la bellezza del suo battesimo. Sorrideva, sorrideva e sorrideva. Era un bellissimo sorriso che grondava di Pace. Era serena e sentiva che Dio l’aveva incontrata e benedetta. Continuava a ringraziarmi perche’ ero entrato nella sua baracca a celebrare con la sua famiglia. Grande evento! Ed e’ stato proprio cosi’. Ho sentito profondamente che quella sera c’era un’atmosfera strana e stupenda. Tutti I figli hanno pregato a loro modo per la loro madre e sentivo che un’energia stupenda si sprigionava da quella baracca. Alla fine, prima di uscire Rose aveva voluto la mia benedizione, ma anch’io ho voluto la sua. Dio quella notte c’era veramente in quella baracca!! Come sempre! Ma Rose aveva aperto il suo cuore e aveva contagiato tutta la sua famiglia.

Rose se ne e’ andata qualche giorno dopo, in punta di piedi. Mi ha lasciato un messaggio con un saluto fraterno….

Dio e’ veramente grande!! Sa far bene ogni cosa…..

E’ la storia di Marcela e di Sara, due ragazzine che abitano a Dandora, un quartiere dall’altra parte della discarica con la sorella maggiore, due cugini e la zia matrigna. Marcela e Sara hanno 12 e 11 anni e frequentano la nostra scuola informale di St.John. Sono due belle ragazzine vispe e intelligenti. Le ho notate soltanto da qualche mese da quando I nostri amici gimmini sono venuti a lavorare con noi per costruire con I nostri giovani l’anfiteatro.

Hanno lavorato tantissimo (la scuola era chiusa per vacanze) anche dopo che I nostri gimmini se ne sono andati. E per di piu’ costantemente, con gli operai adulti dalla mattina fino al pomeriggio. Mi incuriosivano e cosi’ ho voluto sapere un po’ di piu’ della loro storia. Marcela e Sara sono orfane di papa’ e mamma. Sono morti proprio il 7 agosto 1998 durante l’attentato all’ambasciata americana a Nairobi. Quel giorno morirono piu’ di 250 persone e 5000 feriti….proprio in centro a Nairobi. Piu’ di 240 morti erano Kenyani.

Una delle tante date tristi e presagi a cio’ che sarebbe poi successo qualche anno dopo, l’11 settembre 2001 in risposta alle tante assurde distruzioni e guerre di potere egemonico e di politica economica di questo mondo.

Marcela e Sara oggi non hanno proprio niente e chi si occupa di loro, la loro zia matrigna, le maltratta e le sopporta. Ha altri due figli da mantenere. E queste? Che si arrangino…..

Marcela e Sara sono stupende, sempre con il sorriso sulle labbra ma e’ anche il sorriso di chi ha perso tutto e tutti. Sono aperte alla Provvidenza di Dio a cio’ che la vita riservera’ a loro. Sono state accolte presso il nostro centro Boma Rescue dove aiutiamo I bambini di strada per un anno per poi reinserirli in scuole varie.

Poi sono passate a St.John informal school, la nostra scuola elementare dove frequentano la 5 e 6 classe. Sono felici oggi ancora con tanti problemi, ma hanno ritrovato una casa che le accoglie quando vogliono, le ascolta e una comunita’ che le sostiene. Piccole cose ma che contano nella vita!!

Proprio Domenica scorsa mi hanno chiesto se potevano frequentare anche loro Il catecumenato insieme ai loro amici di Korogocho! Sara’ un bel sacrificio per loro restare dopo la scuola per 2 giorni alla settimana alla sera per poi scappare di corsa a casa e farsi 5/6 kilometri a piedi. Ma sono certo che ce la faranno! Hanno tanta gioia nel cuore….e voglia di vivere! La ricchezza dei poveri!

E’ la storia di Teddy e di Paul. Sono gli ultimi arrivati a casa mia. Dopo la partenza sofferta di amici come Vincent, Gerald e Leonard e Macharia, che sono entrati nei vari postulati e prepostulati, credevo che da settembre rimanessi solo in baracca visto che anche Gino e’ in vacanza fino alla fine di ottobre. Ma la Provvidenza che e’ sempre imprevedibile me ne ha mandati altri due. Sono giovani Kenyani di 22-23 anni che desiderano capire, vivere e discernere la loro vita restando dentro lo slum con noi. Paul e’ un candidato seminarista dei gesuiti e rimarra’ per 9 mesi (come Gerald ricordate??). Un Kamba, un po’ gracilino…ma la vita dello slum lo formera’. E Teddy, luo, che ha gia’ vissuto un anno in un altro slum con altri candidati seminaristi comboniani. Alla fine d’accordo con I formatori comboniani non aveva fatto la richiesta di ammissione al postulato. Ha chiesto a me se poteva restare qualche mese a Korogocho a discernere meglio. Si e’ gia’ accorto che Korogocho e’ tutto un’altro slum!! Auguri!

Devo dire grazie ancora alla Provvidenza per questi altri cdue doni inaspettati. E’ proprio vero…rimaniamo in attesa! Sono poche storie, semplici ma di pace, di fede e di solidarieta’ che il tesoro/ricchezza dei poveri continua a donarmi/ci. E come potrei stancarmi a rimanere in baraccopoli? Mi sento veramente piu’ ricco spiritualmente e umanamente. (Per spiegarti meglio questo leggi l’articolo su “Ormegiovani” di Nigrizia del mese di Ottobre). Capite allora perche’ Dio ama profondamente I poveri? I popoli crocifissi sono la nostra salvezza e la nostra Luce!

Il 5 ottobre 2003 abbiamo celebrato la canonizzazione di Daniele Comboni, il fondatore dei missionari Comboniani. Una celebrazione dovuta per un uomo che ha amato profondamente l’Africa e gli Africani, in un tempo in cui si pensava che gli africani non avessero l’anima. Soltanto due secoli fa!!! E Comboni ci ha creduto negli africani! Eccome! E’ stato un grande uomo, di fede e di passione. Un profeta che ha visto avanti, ha sofferto, ha portato le sue croci con grande umilita’ e coerenza. Ha dato fiducia a popoli oppressi del suo tempo lottando anche contro la schiavitu’. Gridare al mondo “Salvare l’Africa con l’Africa” ai suoi tempi non e’ stato facile. Come Comboniani dobbiamo ancora imparare molto da lui! Con I suoi difetti e limiti  come tutti I santi e tutti gli uomini e tutti gli uomini comuni ci lancia la sfida oggi ad osare il futuro, a far causa comune con I poveri, ad essere testimoni credibili, con coraggio e profezia.

Grazie Comboni! Grazie a Dio Padre !  O Africa o morte!! Au Afrika au Kifo!!

 

TAZEBAO

Ed ora un po’di notizie veloci su cosa succede a Korogocho e dintorni:

 

Giovani: il gruppo cresce molto. Ora, quando ci sono tutti sono circa 50. Proprio sulla scia di questa canonizzazione del Comboni con alcuni di loro abbiamo pensato di mettere in scena un teatro ripartendo da cio’ che Comboni credeva fortemente con il suo motto: “Salvare l’Africa con l’Africa”! E’ proprio da questo slogan che abbiamo scritto questa commedia che dura un’ora e 15 minuti con qualche accenno storico al tempo di comboni e raccontando le schiavitu’ del passato e quelle del presente. E ora per I giovani africani cosa vuol dire salvare l’Africa con l’Africa? Sono contento di cio’ che ne e’ uscito anche perche’ sono costate qualche notti insonni per diversi di noi per preparare il tutto. Ma ne e’ valsa la pena. I giovani hanno provato per circa 3 mesi le parti e il 17 agosto, quando abbiamo inaugurato l’anfiteatro con il GIM abbiamo messo in scena la prima!! E’ stato davvero grande!! Tanta gente! Ora stanno portando in giro lo spettacolo in diverse parrocchie e scuole di Nairobi e anche fuori. E’ davvero un’esperienza che li sta facendo crescere! Ormai dura da 3 mesi e sono impegnati fino a gennaio.

Sulla scia di questo con I giovani di tutta la parrocchia abbiamo fatto una audiocassetta con canzoni e poesie sul Comboni e sull’Africa fatta tutta da loro! Ah dimenticavo….del play sul Comboni faremo anche una videocassetta con suor Paola Moggi e fratel Damiano, comboniani. Si accettano prenotazioni!! Scherzo naturalmente! Comunque una grande benedizione e “miracoli” del Comboni.

 

Pellegrinaggio: Sabato 13 settembre la Carovana della Pace e’ arrivata a…..Nairobi! E precisamente a Kibera slum!! E’ stato un pellegrinaggio con I giovani di Korogocho che ho voluto vivere in pienezza e solidarieta’ con gli amici che in Italia stavano camminando per la pace contro ogni guerra. Insieme a 34 giovani dello slum di Korogocho siamo partiti a piedi, pregando, cantando verso Kibera, il piu’ grande slum di Nairobi e dicono dell’Africa! 800.000 persone! 16 kilometri pieni di passione, grida, preghiere, lotte dei poveri di tutti gli slums e di tutte le Korogocho di questa terra! E’ stato bellissimo risentire la voce di p.Mose’e di Alex quando c’e’ stato il contatto telefonico da Agliana-Quarrata, dove stava partendo la marcia per la giustizia. Solidarieta’ e comunione da continenti diversi in lotta perche’ un mondo migliore e’ davvero possibile! Cancun ne e’ la prova…….!! Ma bisogna Re..esitere!! Come dice il nostro amico Alex…ad oltranza!!

Noi il 9/11 ci rimettiamo in cammino e in pellegrinaggio ancora. Un gemellaggio tra la nostra parrocchia Kariobangi e quella di Kibera dove c’e’ la parrocchia di un prete guadalupano messicano, p. Raoul, nostro amico di lotte comuni a Nairobi. E in occasione del Comboni inviteremo parrocchiani e comboniani a camminare e pregare per la pace, giustizia e solidarieta’. A piedi per dedicare anche una cappella dello slum di Kibera a San Daniele Comboni. Quanta Grazia!

Sabato 4 Ottobre in parrocchia a Kariobangi abbiamo vissuto una veglia notturna indimenticabile! Tutta la notte!! C’erano piu’ di 1500 persone. Un vero miracolo di Comboni….mai successo in tutta la storia della parrocchia!

E non e’ ancora finita sai…. Stiamo pensando anche a qualcos’altro!

 

GIM  e anfiteatro: E’ stata un’esperienza molto bella e impegnativa per I nostri gimmini. Sono stato contentissimo di aver reincontrato Suor Marta, Deborah e Carla e I nuovi amici Daniele, Silvano, Laura e Andrea. Sono certo che Korogocho e questa esperienza rimarra’ nei loro cuori e preghiere.

Come loro sono rimasti nei cuori e ricordo dei nostri giovani che li hanno apprezzati e sono entusiasti della loro testimonianza lasciata tra noi.

Il tempo, le situazioni e soprattutto Dio Padre ha fatto il resto. Il lavoro fatto e’ stato grandioso e devo dire che la gente e’ ora orgogliosa di questo lavoro fatto insieme. L’anfiteatro ora lo stiamo gia’ utilizzando per lo sport, messe, scuola, teatro, incontri e magari in futuro ( quando ci sara’ piu’ sicurezza…) magari come cinema all’aperto. Magari chissa’…sara’ la nuova chiesa di Korogocho con alcuni ritocchi….ma dopo di me!!

 

Biblioteca: Vi ricordate la biblioteca? Con problemi sin dall’anno scorso? Credo che il nostro amico Morris, ex coordinatore , dalla Casa del Padre, ci abbia aiutato tantissimo. Pensate! Da due mesi che l’abbiamo riaperta e arricchita di libri e giornali, abbiamo una frequenza che varia dai 150 a 200 ragazzi/giovani e adulti tutti I giorni. Dentro lo slum!! E’una chiave fondamentale per una Korogocho diversa! Educazione, spiritualita’ e sport e….lavoro!! E lottare per I propri diritti!!

 

SSS: E cosa e’?? Una nuova sigla? E’ la sigla che I giovani dei vari sports che  si allenano nel nostro compound e palestra, hanno scelto per la nostra nuova societa’ sportiva. Sta per St. John Sports Society. E cosa e’? E’ una societa’ che vorrei far partire dal 1 Gennaio 2004 che mette insieme 150 giovani uomini e donne che si allenano in vari sports: calcio, pallavolo, tai-kwondo, karate, pugilato, netball, freccette, basketball.

Giovani allo sbando o che cercano di uscire dal giro di droga o alcol, malavita o che cercano di impegnarsi sportivamente per non caderci dentro. Spesso non fanno neanche parte della nostro comunita’ cristiana. Ce ne sono anche di altre chiese e setteo musulmani. Vogliamo dargli l’opportunita’ di fare sport ma di essere anche utili agli altri. In che modo?

Le 3 colonne principali su cui si basa la societa’ sono:

 

  1. SPORT  (allenamenti e competizioni varie)
  2. FORMAZIONE: Umana e Spirituale
  3. LAVORO COMUNITARIO

 

Chi si impegna avra’ l’opportunita’ di fare sport e allenamento (competizioni a livello locale, Nairobi e Kenya) e un piccolo aiuto economico per partecipare ai vari tornei. Ricevere formazione umana e spirituale quindicinale e almeno 2 volte al mese fare lavoro comunitario gratuito (es. Pulire le strade dello slum, sicurezza, costruire baracche per I poveri ecc..) a favore della comunita’ cristiana e di tutta Korogocho. Il tutto con punteggio e classifica!! Per ogni ambito! Sport, formazione,lavoro! E il lavoro comunitario punteggio massimo! Alla fine vince la squadra e il singolo che ha ottenuto piu’ punti durante l’anno. Cosa si vince? Materiale sportivo, qualche soldo, possibilita’ di fare trasferte, riviste o libri, tute e magliette, tasse scolastiche per I piu’ giovani. E’ circa 1 anno che ci stiamo lavorando con alcuni giovani e meno giovani! Speriamo nella Sua Benedizione!

 

Korogocho/Kariobangi Marathon

Era un sogno che avevo nel cassetto e ce l’ho ancora. Ma probabilmente si avverera’ il 14 Dicembre 2003 quando insieme al Network delle parrocchie degli slums, lanceremo in contemporanea una campagna contro la droga e l’alcol. In circa 8 slums di Nairobi in contemporanea! Fantastic!!

Ogni slum decidera’ l’attivita’ da fare. E io gia’ da tempo pensavo alla maratona. 10 o 15 kilometri tra Korogocho e Kariobangi proprio per coinvolgere la parrocchia su un problema immenso. Sara’ una data memorabile. Vogliamo lanciare anche la Societa’ SSS in quel giorno e invitare il ministro dello Sport e quello della Sanita’ (se potranno…) per sostenere lo sport e lottare contro la droga e l’alcol. Logicamente faremo anche attivita’ precedenti a quel giorno per sensibilizzare la gente negli slums. Speriamo che vada!! Intanto una amica Gabriella Stramaccioni di Libera e il nostro amico don Luigi Ciotti ci sosterranno in amicizia e solidarieta’ ma .…anche finanziariamente!!  Grazie amici!!!

 

Centro di Riabilitazione:

 

Con Monica, la volontaria che e’ qui con noi a Korogocho (che ora e’ in Italia fino agli inizi di novembre) stiamo pensando di mettere in piedi un centro di riabilitazione per bambini che sniffano colla che stiamo gia’ seguendo da alcuni mesi in una zona dello slum. Abbiamo gia’ identificato un pezzo di terreno ideale allo scopo e coinvolto anche il team pastorale della parrocchia che si dice disponibile a sostenere l’idea. Siamo anche in contatto con amici di Exodus (Don Mazzi & co.) e il gruppo Abele (Don Ciotti & co.) in Italia per vedere se sara’ possibile una loro collaborazione al progetto insieme ad operatori locali. Il tutto e’ pensato non solo per bambini ma anche se possibile per alcolisti che sono una marea a  Korogocho e nell’intera parrocchia. Vi terro’ informati…

 

Network Exodus/Kutoka:

L’attivita’ del coordinamento degli slums continua positivamente. Abbiamo scritto la lettera/petizione inviata a ministri e vescovo per ottenere un cimitero e una camera mortuaria per I poveri, in questa parte della citta’ dove vive la stragrande maggioranza della gente e degli slums. Stiamo cercando di coinvolgere I vari vicariati/decanati delle parrocchie per raccogliere firme per la petizione al termine delle messe domenicali. In teoria, sara’ poi piu’ facile presentare la forza di queste firme della gente ai rispettivi ministri e vescovo. Speriamo!

A luglio abbiamo consegnato al vescovo Ndingi un documento di 10 pagine sul problema terra negli slums di Nairobi. A sua volta l’ha girato al ministro della terra e al Land Commissioner. Noi poi lo abbiamo fatto girare anche ad ambasciatori e altri personaggi influenti. Ora dobbiamo trovare strategie comuni per incidere sulla decisioni che vengono e verranno prese per l’upgrading in vari slums (miglioramenti) lanciati dal nuovo governo. Purtroppo come sempre ci sono molti interessi economici e politici dietro questo colossale business. Nairobi rappresenta un’apartheid sociale assurda!! 2 milioni e mezzo su 4 milioni di abitanti vive nell’1.5% della terra! E’ terra governativa e municipale illegalmente occupata dalla gente (anche noi…) e soprattutto dai proprietari delle baracche che non sono gli abitanti stessi della baracca. E’ una vergogna assurda per una citta’ che si atteggia a metropoli europea con I suoi grattaceli di vetri all’ultima moda, hotel lussuosi a cinque stelle per turisti bianchi o ricchi africani!

E’ sempre il problema terra il problema numero uno a Korogocho, come in tutti gli slums. E’ il cuore del sistema del Kenya! Avere una casa decente, un pezzo di terra e sicurezza e’ cio’ che la gente degli slums desidera e sogna! Molto presto partiremo anche con un programma radiofonico settimanale per gli slums gestito da noi e trasmesso da Radio Waumini, la radio cattolica che ha iniziato le trasmissioni il 1 Luglio 2003 con l’aiuto anche di p. Kizito Sesana, comboniano. Per il momento stiamo gia’ facendo un corso formativo per giovani “giornalisti dagli slums”. Sara’ un ottimo strumento per far parlare la gente degli slums. Te ne parlero’ meglio in una prossima lettera.

Intanto il corso sugli slums al Tangaza College (Universita’ cattolica per seminaristi e laici) che dovevo iniziare nel mese di agosto e’ stato postposto a gennaio per avere piu’ studenti. Vedremo!

 

I ladri e Korogocho:

E’ da circa un paio di mesi che stiamo godendo una certa tranquillita’ e davvero una drastica riduzione di assalti e uccisioni a Korogocho sia durante il giorno che la notte. E’ un miracolo?? No…di certo…ma siamo all’erta. Il nuovo chief (capo villaggio amministrativo del governo) arrivato da 3 mesi ha chiamato a raccolta tutti I ladri della zona. Se ne sono presentati ben 270 con relative girl-friends al seguito. La promessa e’ quella di non rubare piu’ a Korogocho! In compenso I giovani ladri sono invitati a pulire le strade della spazzatura e portare sicurezza nello slum Il tutto con “regolare ricevuta” che I giovani rilasciano agli abitanti (50 shellini per I proprietari della baracca e 20 scellini per gli affittuari) con benestare del chief.

Questo ha portato alla diminuzione dei crimini in Korogocho ma il problema rimane perche’ I giovani vanno a rubare altrove. Settimana scorsa, abbiamo avuto notizia di 3 giovani di Korogocho che conoscevo, uccisi a qualche kilometro di distanza, o in citta’, o in altri villaggi fuori Nairobi. Secondo problema e’ che cosi’ facendo, il chief, il governo e la polizia si dichiara battuta nel portare sicurezza a Korogocho, se deve far ricorso ai ladri per poter dire che nello slum c’e’ ora sicurezza. Ne ho gia’ discusso con il chief che dice di aver capito l’errore ma fino ad ora nessun passo per regolarizzare la situazione. Anche perche’ la gente dello slum si chiede se sia piu’ ladra la polizia o I ladri stessi. In questo caso preferiscono I ladri per il momento…. Ma se qualcuno comincera’ a non pagare piu’….??

Concludo qui dopo questo lungo viaggio fatto insieme. Dal 3 al 7 novembre saro’ in Uganda a Kampala ospite dei confratelli “giovani” di quella provincia comboniana. Mi hanno invitato a parlare di questa esperienza a Korogocho. E’ proprio un’eccezione perche’ mi dispiace sempre quando devo lasciare Korogocho e la sua gente. Ci vado perche’ credo che bisogna aiutare anche I nostri confratelli a comprendere  meglio e valorizzare di piu’ cio’ che di bello abbiamo gia’ in casa….e che molto spesso altri ci “invidiano”…!! Una missione piu’ aperta ai poveri e profeticamente dentro I problemi veri della gente sia a Sud che al Nord del mondo. Denuncia e testionianza di un Cristo Liberatore. Che ama I poveri, la Pace e la Giustizia!!

Un mondo di Amani (Pace).

 

Un sorriso grande grande e un abbraccio forte

 

                                                                                  Daniele  


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